I Les enfants du champagne a Modena.
Era tanto tempo che bolliva in pentola la voglia di fare una nostra sessione a Modena all'”Hosteria Giusti”, da Matteo Morandi e la sua famiglia. A dire il vero alcuni del nostro gruppo, me compreso, eravamo stati ultimamente da Matteo, ospiti di Vincenzo Tardini per una storica degustazione dello Champagne Krug, esperienza irripetibile (vedi Oinos n. 35). Sostenitore, più degli altri, di fare questa serata è stato Leo Damiani, amico di Matteo da tanti anni. Purtroppo alla serata non erano presenti Roberto Schneuwly e Maurizio Tarquini. Alla degustazione-cena eravamo in sei Les Enfants du champagne: Stefano Azzolari, Leo Damiani, Marco Maffei, Valerio Mearini, Orazio Vagnozzi ed il sottoscritto. Ospiti della serata sono stati Alberto Lupetti, Carlo Cavicchioli e Vincenzo Tardini. Quest’ultimo è stato presente ad altre nostre serate ed è considerato un nostro membro supplente quando manca qualcuno dei Les Enfants du Champagne.
La serata è stata dedicata ai formati magnum di champagne, annate 2002, 2008 e 2012.
Mie riflessioni sulle annate, la 1996 per me è stata un’annata molto importante per la champagne. Le 2002, contrariamente a quanto è stato detto è stata un’annata un pò gonfiata come lo è stata, sempre per me, a Montalcino l’annata 2010.
Ho seguito alcune Maison nelle annate 2002, 2004, 2006 e 2008 ed ho rilevato che la qualità degli champagne, in generale, è andata a salire con il salire delle annate citate. Ricordo bene per esempio la Perrier Jouet con il Belle Epoque, che con l’annata 2008 ha raggiunto l’apice della piacevolezza rispetto alle 2002, 2004 e 2006. Finezza ed eleganza, ricca varietà olfattiva, bollicine fini e buona persistenza. La 2011 un pò carente di struttura ma con freschezza generosissima. La 2012, sempre del Belle Epoque, che ricordava, un tono lievemente inferiore la 2008. La 2013 la grande sorpresa: finezza, eleganza e potenza. Ma non andiamo fuori tema parlando solo di Belle Epoque..
Ogni bottiglia fa storia a se, lo ha dimostrato in questa degustazione la magnum di Cristal 2008 con profumo inaspettato, per me in senso negativo, di banana verde.
Per me sorprendente è stato il Thienot Cuvée Alain 2008 nel quale ho sentito una forte nota minerale di pietra focaia e di pop corn, che lo ha fatto sembrare il Dom Perignon.
Di sorprese ce ne sono state diverse.
Tutti sapevano quali champagne sarebbero stati serviti ma non l’ordine di servizio. Per me inconfondibili sono stati gli champagnes tipicamente legnosi come il Bollinger ed il Jacquesson .
Sorprendente è stata per tutti la Grande Dame 2008 sia per il colore che per la gioventù che esprimeva sia al naso che al gusto.
Avevamo 10 champagnes, 9 in formato magnum ed una in formato 0,75 lit. per negliegenza di un Les Enfants Du Champagne, si dice il peccato ma non il peccatore.
Matteo ha servito gli champagnes abbinandoli perfettamente ai suoi piatti.
Si è iniziato la serata mangiando nella corte lo gnocco con gli affettati, bevendo quello che è risultato essere stato il Gosset Grand Millesime 2012 che aveva una sapidità incredibile con il Belle Epoque 2012 e con il Mum RSRV Blanc de Blancs 2012 ci è stato servito una favoloso tagliolino al burro e parmigiano.
A seguire i maccheroncini al sugo di anatra accompagnati al Cristal 2008 ed all’Alain Thienot 2008. Che dire poi della Guanciola abbinata al Dom Perignon 2002 ed alla Cuvée Louise 2002 ? Perfetto abbinamento !
Continuando questa piacevole passeggiata enogastronomica con il baccalà in umido con peperonata e gnocco fritto sono stati giustamente serviti i due champagnes che avevamo un pò di presenza di legno ed esattamente il Bollinger RD 2002 ed il Jasquesson – Millésime 2002.
Per finire ci è stato servito il cotechino fritto abbinato alla Grande Dame 2008, abbinamento perfetto vista la sua gioventù gustativa espressa da una ricca freschezza.
E’ stata una bella serata, tutti volevamo rilassarci e godere il piacere della compagnia, del cibo e degli champagnes.
A fine serata, dato che tutte le bottiglie non erano vuote mi sono goduto, insieme a Valerio Mearini il Dom Perignon 2002 ed il Thienot 2008.
Successivamente qualcuno si è gustato un buon sigaro, io ho fumato il sigaro “Presidente” della famiglia del sigaro Toscano.
Tutti eravamo appagati della splendida serata.
Seguono i punteggi degli champagnes della serata punteggi espressi dai sei Les Enfants du champagnes presenti e da Vincenzo Tardini aspirante socio supplente.
Dom Perignon | 2002 | 95/100 |
Louis Roederer Cristal | 2008 | 95/100 |
Perrier Jouet Belle Epoque | 2012 | 94/100 |
Bollinger R.D. | 2002 | 94/100 |
Veuve Clicquot La Grande Dame | 2008 | 93/100 |
Thienot Cuvée Alain Thienot | 2008 | 93/100 |
Jaquesson Millésime | 2012 | 93/100 |
Gosset Grand Millésime | 2012 | 91/100 |
Mum RSRV Blanc de Blancs | 2012 | 91/100 |
Pommery Cuvée Louise | 2002 | 90/100 |
Personalmente posso dire di non avere riconosciuto la Cuvée Louise che ricordavo ricca sia al naso che al gusto di prezzemolo e sedano fresco.
Idem per il Cristal 2008 da me bevuto più volte in bottiglia 0,75lit nelle quali non ricordo di avere mai sentito all’olfatto la banana verde.
Sorprendente per me è stato l’Alain Thienot 2008 che per la sua ricchissima mineralità lo avevo inizialmente, scambiato per il Dom Perignon.
Le bottiglie sono state rese palesi terminata la degustazione-cena.
MAISON GOSSET
GRAN MILLÉSINE, annata 2012
(Uvaggio : 67% Chardonnay e 33% Pinot Noir)
Veste giallo paglierino con riflessi oro. Le bollicine inizialmente sono grossolane per poi diventare abbastanza fini e numerose.
Olfatto ricco e vario fatto di profumi di pan brioche, minerale, iodio, prezzemolo, mela renetta un pò acerba, sapone di Marsiglia, ananas un pò acerbo, salsedine, fiori bianchi (biancospino) panno caldo inamidato, per terminare con ricordi di colla Coccoina (latte di cocco e mandorla).
Al palato la bollicina è un pò grossa.
Vino con corpo medio, sufficiente, e minerale.
La freschezza e la mineralità dominano la massa alcolica rendendo il vino ben equilibrato. Il corpo va un pò via indebolendo la sua persistenza che però viene sostenuta dalla freschezza e pertanto il vino diventa persistente con finale di pompelmo giallo. Per me è migliore al naso che al gusto . (91/100)
MAISON PERRIER JOUET
Belle Epoque, annata 2012
(Uvaggio : 50% Chardonnay, 45% Pinot Noir e 5% Pinot Meunier)
Colore giallo oro con bollicine inizialmente abbastanza fini e poi fini ed abbastanza numerose.
Mix olfattivo fatto di profumi intensi di pietra focaia e colla Coccoina (latte di cocco e mandorla) seguiti dalla pera Kaiser, anemone, mandorla salata grigliata, radice di fiore con terra e gambo di ciclamino spezzato.
Al palato ha bollicine fini, corpo medio ed è sapido e minerale. Vino ben equilibrato con la freschezza che avvolge tutta la bocca e non fa sentire minimamente la massa alcolica. Lunga è la sua persistenza con finale di limone.
Bello champagne fine ed elegante sulle orme del 2008 ed un pò diverso dal 2013 che ha anche un pò più di struttura. (94/100)
MAISON MUMM CORDON ROUGE
RSRV Blanc de Blancs, annata 2012
(Uvaggio: 100% Chardonnay di Cramant)
Manto giallo oro, lucente, con bollicine abbastanza fini ed abbastanza numerose.
Dal
bicchiere si innalzano profumi di pietra focaia, limone, camomilla, torsolo di
mela renetta, cuoio biondo, colla Coccoina, lemongrassa, lievi di zabaione e
caramella dura al limone .
Assaggio molto sapido e minerale.
La bollicina è un pò viva, ma carezzevole.
Vino ben equilibrato con la freschezza che domina completamente la massa alcoolica.
Il corpo inizialmente è medio e poi si assottiglia un pò ma rimane persistente grazie alla freschezza. Finale gustativo di limone e pompelmo giallo. (91/100)
MAISON LOUIS ROEDERER
CRISTAL, annata 2008
(Uvaggio: 60% Chardonnay e 40 % Pinot Noir)
Giallo oro lucente con bollicine abbastanza fini ed abbastanza numerose.
Sorprende di sentire il profumo di banana verde. Non ho ricordo di tale profumo in questo champagne. Seguono profumi di pasticceria, gesso, mela renetta matura, intensi di cuoio biondo, uva zibibbo per terminare con sussurri del fiore elicriso (liquirizia).
Al palato la bollicina è fine ed il vino è sapido e minerale. Il corpo è medio ed il vino è ben equilibrato tra alcol e freschezza mentre i tannini sono un pò asciuganti.
Si sente tirare un pò la gengiva superiore. Questa bottiglia non aveva particolari difetti però non ho riconosciuto il Cristal 2008 che conoscevo, quindi la bottiglia non era perfetta ! (95/100)
MAISON THIENOT
CUVÉE ALAIN THIENOT, annata 2008
(Uvaggio : 60% Chardonnay e 40% Pinot Noir)
Giallo oro abbastanza intenso con bollicine inizialmente un pò grossolane e poi abbastanza fini e numerose.
Naso intensamente minerale, profumi di pop corn (per me sintomo di molta mineralità), gesso, melone bianco, nocciolina tostata, intensi di colla Coccoina (latte di cocco e mandorla) dolci della parte esterna del confetto, lievi di camomilla, con finale intenso di prezzemolo.
L’assaggio rivela un corpo medio e molta mineralità e sapidità.
Vino ben equilibrato con alcol e freschezza in perfetta armonia tra loro.
Lunga è la sua persistenza gustativa.
Lo champagne si allarga in tutta la bocca regalandoti una piacevolissima mineralità.
Per me è lo champagne più minerale della serata. (93/100)
MAISON MOËT & CHANDON
DOM PÉRIGNON, annata 2002
(Uvaggio : 52% Chardonnay e 48% Pinot Noir)
Mostra un giallo oro intenso con bollicine abbastanza fini e numerose.
L’olfatto è contraddistinto dai profumi di pietra focaia e da una nota intesa di bacca di ginepro, seguono note di guscio duro di mandorla, frutta secca dolce, gas GPL, per terminare con intensi profumi di colla Coccoina (latte di cocco e mandorla), zabaione ed elicriso (pianta con profumi misti di liquirizia, menta e camomilla).
All’assaggio rivela una piacevole bollicina fine ed un corpo medio importante. Sapore di mandorla. Il vino ha una ricca acidità che con la nota minerale lo rendono vincitore sulla massa alcolica e fa capire il suo potenziale di longevità. Lunga è la sua persistenza aromatica intesa con finale di colla Coccoina. (95/100)
MAISON POMMERY
CUVÉE LOUISE, annata 2002
(Uvaggio: 65% Chardonnay e 35% Pinot Noir)
Colore giallo oro, lucente. Le bollicine inizialmente sono grossolane per poi assottigliarsi un pò e sono abbastanza numerose.
Il naso non è particolarmente generoso ma spicca tra tutti un intenso profumo di pasticceria seguito dalla mela renetta, lievi di cuoio biondo (quello fresco), per terminare con ricordi di gambo di ciclamino spezzato.
In bocca le bollicine si fanno un pò sentire, non passano inosservate. Il corpo è inizialmente medio sufficiente ma tende subito a spogliarsi. La freschezza domina la massa alcolica rendendo il vino equilibrato. Lunga ma non lunghissima è la sua persistenza aromatica intensa con finale che a me ha ricordato, per la sua nota amarognola, il lievito di birra.
Avevo altri ricordi di questo champagne poichè in altre annate si sentiva in modo marcato il prezzemolo ed il sedano fresco. (90/100)
MAISON BOLLINGER RD, annata 2002
(bottiglia 0,75 lit)
(Uvaggio : 60% Pinot Noir e 40% Chardonnay)
Veste giallo oro lucente. Le bollicine sono fini ed abbastanza numerose.
Dal bicchiere si innalzano profumi di pasticceria e di intensa banana verde, cuoio biondo e boisé. La note di legno è un pò la sua caratteristica e la troviamo più o meno sempre.
La cavità orale è accarezzata da bollicine finissime. Il corpo è medio ed il vino ha un buon equilibrio gustativo tra alcol e freschezza. I tannini del legno asciugano un pochino la gengiva superiore. sapori di banana verde, pesca pelosa, foglia di ruta e foglia di pomodoro. lunga è la sua persistenza gustativa con finale boisé. (94/100)
MAISON JACQUESSON, annata 2002
(Uvaggio : 57% Pnot Noir e 43% Chardonnay)
Abito giallo oro intenso e luminoso. Le bollicine sono fini e numerosissime.
Al naso sembra essere evoluto, ha note intense di uva zibibbo, caffé freddo, mango, papaia, elicriso, (mix di liquirizia, menta e camomilla), mela renetta matura, mela cotta con finali ricordi di distillato legnoso.
Al palato le bollicine sono fini. Il vino ha tanta struttura anche se è equilibrato con la massa alcolica che è impercettibile. Sapore di caffè freddo già sentito all’olfatto.
Lunga è la sua persistenza con finale dolce di frutta secca, in particolare di albicocca secca. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa. (93/100)
MAISON VEUVE CLIQUOT
LA GRANDE DAME, annata 2008
(Uvaggio: 92% Pinot Noir e 8% Chardonnay)
Dal bicchiere traspare un giallo paglierino chiaro con riflessi grigi.
Le bollicine si trasformano da abbastanza fini a fini e sono numerosamente presenti.
Mix olfattivo fatto di profumi di prezzemolo, sedano fresco, pietra focaia, cuoio biondo, limone, colla Coccoina (latte di cocco e mandorla) per finire con piacevoli sussurri di pop corn appena fatti.
Al palato manifesta, come aveva fatto all’olfatto tutta la sua gioventù. Le bollicine sono fini, Il vino ha corpo medio ed è sapido e minerale. La generosa freschezza rende il vino ben equilibrato con la massa alcolica impercettibile. Durante l’esame della persistenza gustativa si sente che il corpo di assottiglia un pò ed è la freschezza che lo sostiene durante il suo percorso.
Sorprendente per colore e per sapori. Molto giovane. (93/100)