IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLE BOLLICINE MAISONS SALON e DELAMOTTE

La mattina di venerdì 11 dicembre 2015 si sono tenute, a Milano, presso il Centro Svizzero, due mini verticali una di Salon, annate 2002, 1997 e 1983 e l’altra di Delamotte Collection annate 1999 e 1970. Questa splendida degustazione è stata pensata ed organizzata da Francesco Tanzi, esperto di vini della Casa d’Aste Pandolfini, di Firenze. Normalmente l’asta dei vini fa seguito alla degustazione ed a un light lunch curato dalla Enoteca Pinchiorri di Firenze.

Quando Francesco mi ha chiesto di poter condurre, insieme all’amico Andrea Gori, questa splendida degustazione non ho potuto far altro che accettare con vero piacere ed interesse. Alla degustazione avrebbe partecipato Didier Depond direttore generale delle due Maisons, Salon e Delamotte, insieme al direttore commerciale dell’azienda Ceretto Giacolino Gilardino che distribuisce questi champagnes in Italia.

Ho conosciuto Didier Depond nel 2006 durante una verticale con diverse annate di Salon presso il Ristorante Toscano “La Tenda Rossa” di Cerbaia – San Casciano Val di Pesa.

E’ stata una esperienza memorabile perché posso dire di avere incominciato a capire questo signorile champagne. Ricordo che mi piacquero in modo rilevante le annate 1982, 1985 e 1988 che trovai ancora molto giovani e che avevano in comune la generosa mineralità. Nel 2008 organizzai una degustazione di bollicine preso Villa Le Corti a Mercatale Val di Pesa per la manifestazione “Alla Corte del Vino”, alla quale intervennero Didier Depond, Olivier Krug, Marcello e Mauro Lunelli, Nicola Sarzi, Jean Louis Bonnaire e Antonello Calandri.

Le bollicine in degustazione erano sette champagnes ed il Giulio Ferrari riserva del Fondatore 1995.

I partecipanti alla degustazione sapevano quali erano le bollicine in degustazione ma non l’ordine di servizio.

Ricordo che Didier arrivò appositamente per la degustazione da Madrid ed era particolarmente interessato perché in degustazione c’erano il Delamotte 1999 ed il Salon 1996 al quale ultimo ricordo ci avere dato 99/100.

Dal 2008 non avevo più visto Didier ma ero rimasto in contatto epistolare con lui.

Quando ci siamo incontrati a Milano per la degustazione delle sue due Maisons ci siamo abbracciati affettuosamente felici di esserci nuovamente incontrati.

La cosa che mi è sempre piaciuta dello champagne Salon è l’abbondanza e la finezza delle bollicine. E’ uno spettacolo vedere le bollicine che dal fondo del bicchiere si innalzano verso il cielo come uno stormo di uccelli che vola compatto con la forma di una corda che si muove sinuosa nel bicchiere.

Didier Depond dal 1997 dirige sia la Maison Salon che la Maison Delamotte. Questi due champagnes hanno molte note in comune tra cui la mineralità ma in particolare sia all’olfatto che al gusto la nota di pompelmo, sia giallo che rosa.

Vorrei dare alcune notizie su queste due Maisons, inizio dalla Delamotte per precisare che il vitigno prodotto principalmente è lo Chardonnay, le cui uve provengono dal villaggio Mesnil sur Oger ed il Pinot Nero ed il Pinot Meunier provengono dai villaggi di Avize e Oger. Questi ultimi due vitigni vengono utilizzati per il Brut, mentre il millesimato è solo di uve Chardonnay.

La Maison è nata nel 1760 ed il suo fondatore è stato François Delamotte.

Dal 1988 l’azienda, che ha sede a Le Mesnil sur Oger, è di proprietà di Bernard de Nonancourt e lo chef de Cave è Michel Fauconnet che opera insieme alla consulenza di Didier Depond.

Lo champagne Salon non viene prodotto tutti gli anni ma solo nelle annate considerate eccezionali. Quando Salon non viene prodotto le uve conferiscono nella produzione del Delamotte.

La produzione annua del Delamotte è di circa quattrocentomila bottiglie.

La Maison Salon che ha sede a Mesnil sul Oger, culla di qualità dello Chardonnay, è nata nel 1920 anche se nel 1911 esce con l’annata 1905.

Il fondatore della Maison è stato Eugène – Aimé Salon che all’inizio ha prodotto lo champagne per il proprio piacere e quello degli amici e degli appassionati.

Dal 1988 anche questa azienda è di proprietà di Bernard de Nonancourt.

Le annate prodotte sono 38 compresa la 2002 che è l’ultima ad essere uscita in commercio.

Le prossime annate che usciranno saranno la 2004, 2006, 2007 e 2008.

Di quest’ultima annata usciranno solamente 10.000 bottiglie in formato Magnum. Ricordo che la normale produzione è di circa 60.000 bottiglie. Ma veniamo al giorno della degustazione alla quale hanno partecipato novanta persone tra giornalisti, appassionati, sommeliers e commercianti. A condurre la degustazione c’erano oltre al sottoscritto, Didier Depont, Giacolino Gilardino ed Andrea Gori. Didier ha parlato in francese delle due Maisons e Giacolino faceva la traduzione in Italiano, facendo alcune sue precisazioni, mentre Andrea Gori parlava in generale delle annate degli Champagnes in degustazione.

Io avevo il piacevole compito di parlare degli Champagnes della degustazione. Didier spiegava che la 2002 è stata un’annata importante, ma che la 2004 e la 2006 erano anch’esse importanti e che la 2007 poteva essere paragonata alla 1997, cioè un’annata non importante per tutte le Maisons, ma di qualità per la Salon.

Didier arrivava a parlare dell’annata 2008 descrivendola come un’annata eccezionale, di minore produzione, ma di altissima qualità.

A tale affermazione annuivo raccontando che circa un anno prima ero stato presso una importante Maison di Champagne senza fare il nome, ma adesso posso dirlo, era la Maison Perrier Jouët ed il Maître de Cave Hervé Deschamps mi aveva fatto assaggiare le annate 2004, 2006 e 2008 del Belle Epoque che avevo trovato, anche rispetto al loro 2002, in un crescendo di qualità, fino ad arrivare alla 2008 trovandola una grandissima annata. Ciò mi veniva confermato da Hervé e stessa conferma l’ho avuta da Didier relativamente al Salon.

Lo Champagne della degustazione che mi ha particolarmente colpito è stato il Delamotte 1970 in formato magnum. Durante la degustazione l’ho definito “saloneggiante” per la sua alta qualità.

Passiamo adesso ad esaminare gli Champagnes degustati.

SALON – Annata 2002
E’ il primo millesimato del XXI secolo.
(il dégorgement di questa bottiglia è di due anni fa)
Colore giallo oro chiaro con riflessi verdolini, il perlage è abbastanza fine e numeroso.
Naso ricco e vario con profumi dolci che ricordano la parte esterna del confetto seguiti dalla mela renetta, pan brioche, fiori di arancio, mandorla, pietra focaia, menta, finocchio selvatico, lievi di boisé che ricordano l’episperma (è la seconda pelle del marrone bollito), amido di cotone, sale fine, balsamici della gomma da masticare, iodio, sapone di Marsiglia, per terminare con soffi di bacca di ginepro.
Al gusto il perlage è abbastanza fine, non finissimo (pecca di gioventù) ha sapore di arancia candita. Il corpo è medio ed il vino è perfettamente equilibrato con la generosa freschezza accompagnata dalla mineralità che domina, senza indugi, la massa alcoolica. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di pompelmo giallo e rosa, tipico di questo Champagne. Le labbra rimangono salate come se ci fosse del sale fine. Nelle mie note ho scritto: “GIOVANE!”

95/100

 

DELAMOTTE, Blanc de Blancs
Collection  Annata 1999
(il dégorgement di questa bottiglia è di tre anni fa)
Abito giallo oro lucente con riflessi verdi e grigi. Le bollicine sono abbastanza fini e numerose.
L’incontro olfattivo svela profumi boisé di episperma (seconda pelle del marrone bollito), pan brioche, lievi di zabaione, amido di cotone, pietra focaia, intensi di burro di nocciolina, menta, sedano fresco, eucalipto, ananas abbastanza maturo, iodio, copiosi di biancospino (latte di cocco e mandorla) e di mobile di sagrestia intriso di incenso.
Al palato svela sapori di radice di liquirizia, pompelmo giallo ed intensi di limone.
Vino con corpo medio, sapido e minerale e ben equilibrato con acidità tuttora ben presente che lascia presagire un lungo futuro. Lunga è la sua persistenza con finale che ricorda il marzapane.
All’inizio si sente tirare leggermente la gengiva superiore e lo champagne entrando in bocca si allarga e pervade tutta la cavità orale.
Vino di struttura ed ancora giovane.

94/100

 

SALON  –  Annata 1997
(il dégorgement di questa bottiglia è di tre anni fa)
Riluce giallo oro con lievi riflessi verdi.
Le bollicine sono inizialmente fini per poi diventare finissime e numerose.
Scrigno olfattivo che diffonde profumi di uvetta passa, biancospino, lievi boisé di episperma, iodio, intensi di pietra focaia, menta, intensi di eucalipto e pan brioche, dolci del confetto, marrone bollito con finocchio selvatico, mela golden smith, lievi di lievito di birra, per terminare con latte di cocco e marzapane (mandorla).
Al gusto è una esplosione di pompelmo giallo che si propaga in tutta la bocca accompagnata alla copiosa sapidità. Il corpo è medio ed il vino è perfettamente equilibrato grazie alla copiosa acidità e sapidità ed alla mineralità che sovrastano, in modo assoluto, la massa alcoolica. La vivacità delle sue bollicine è dovuta alla sua gioventù.
Non lunga ma lunghissima è la sua persistenza aromatica intensa con finale e finalissimo di sale e pompelmo rosa.
Non mi sarei aspettato tutta questa gioventù.

94/100

 

SALON  –  Annata 1983
(il dégorgement di questa bottiglia è di due anni fa)
Robe giallo oro intenso, brillante con bollicine fini e numerose.
Naso abbastanza vario con profumi maturi che evocano la giuggiola matura, miele, dattero secco, intensi di bacca di ginepro, zabaione e curry seguiti da elicriso (profumo di liquirizia), iodio, per terminare con sussurri di mandorla e di guscio duro della mandorla.
Al gusto la bollicina è fine e gradevole, il vino ha corpo medio, è sapido ed ha un buon equilibrio con in evidenza, sulla massa alcoolica, la freschezza e la sapidità. Sapori di mela renetta cotta in forno e di mela renetta un po’ verde. Si sente un po’ di astringenza sulla gengiva superiore.
Lunga è la sua persistenza gustativa.
Degli champagnes degustati questo che è stato, piacevole ma è l’unico che ha fatto capire di non avere ancora molta vita avanti a se.

93/100

 

DELAMOTTE, Blanc de Blancs
Collection  Annata 1970 in formato magnum
(degorgiato 18 mesi fa, con dosaggio O)
Giallo oro intenso, lucente, con tonalità che ricorda la cedrata. Bollicine finissime e numerose.
Olfatto ricco e generoso con profumi intensi di bacca di ginepro e di pietra focaia seguiti dal cedro candito, menta, eucalipto, zabaione, lievi di idrocarburo che mi ricordano la benzina, lievi di pepe bianco, dolce dell’episperma (della seconda pelle del marrone bollito), radice di liquirizia, gas metano, amido del cotone, guscio duro di mandorla, per terminare questo piacevole e lungo percorso con intensi sentori di colla coccoina (latte di cocco e mandorla).
Al gusto la bollicina è finissima, delicata ma presente, con sapori di limone e cedro canditi.
Vino con corpo medio e generosa presenza di sapidità e mineralità. L’acidità è sempre ben presente e rende il vino ben equilibrato rispetto alla massa alcoolica.
Lunga è la sua persistenza con finale di bacca di ginepro e di pompelmo giallo e rosa che mi hanno fatto esclamare: “è Saloneggiante” per la sua qualità ed il suo finale gustativo.
Nel finale gustativo ho sentito tirare un pochino la gengiva superiore.
Champagne entusiasmante del quale sono rimaste presso la Maison 700 bottiglie in formato magnum.

97/100

 

Alla fine di questa splendida degustazione che ha entusiasmato tutto il pubblico presente è seguito il light lunch curato dalla Enoteca Pinchiorri che è stato accompagnato dal Blanc de Blanc di Delamotte, non millesimato e dal Barolo Prapo’ 2007 della azienda Ceretto. Prima dell’inizio dell’asta dei vini ho salutato Didier promettendogli che sarei andato a trovarlo nella Champagne con la seria intenzione di stappare qualche annata vecchia sia di Salon che di Delamotte. L’asta che è seguita ha avuto successo ed un fortunato amico ha acquistato l’unica bottiglia di Delamotte 1970 Collection in formato magnum presente in asta.

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