ROLEX SWAN CUP & SWAN WORLD CHAMPIONSHIP 2016

Quest’anno dall’11 al 18 settembre in Sardegna, con base Porto Cervo, si sono sfidati ben 124 equipaggi su varie barche a vela del cantiere Nautor’s Swan.

La Swan è una barca, incredibilmente bella, particolarmente curata, fabbricata in Finlandia ed il proprietario, e di questo ne siamo fieri, è italiano, più esattamente, fiorentino, Leonardo Ferragamo.

Gli equipaggi provenivano da varie parti del mondo. Quest’anno la Nautor’s Swan ha festeggiato i suoi primi 50 anni di vita. Nel mondo ci sono solamente 2040 barche Swan.

Fatta questa premessa passo a raccontare la mia partecipazione a questo importante evento sponsorizzato dalla Rolex, dalla Nautor’s Swan ed in parte, per la convivialità, dalla Marchesi Antinori, divisione Champagne Perrier Jouët, Italia.

Lo Champagne Perrier Jouët è stato servito al bellissimo Nautor’s Swan Owner Dinner che si è tenuto il venerdì sera allo Yacht Club Costa Smeralda ed a cui hanno partecipato i proprietari delle barche in gara, giornalisti e sponsor, in tutto 430 persone, provenienti da più continenti.

Tra gli invitati c’erano tra gli altri: Bertrand Gros chairman of the Rolex Board, Gian Riccardo Marini Presidente Rolex Italia e membro del Consiglio di Rolex S.A., Stefan Muller Direttore Commerciale di Rolex Italia, Corrado e Giovanna Fratini, Allegra Antinori, Nino Tronchetti Provera, Bernabò Bocca e Michele Bonan.

Lo Yacht Club Costa Smeralda è stato fondato nel 1967 dall’Aga Khan e da un piccolo gruppo di appassionati di sport nautici ed amanti del mare.

La sera del sabato c’è stato il Rolex Dinner Party al Colonna Pevero Hotel al quale hanno partecipato anche tutti gli equipaggi, si è trattato di una festa con circa duemila persone culminata con un collettivo bagno in piscina, da parte dei giovani degli equipaggi.

Ma veniamo al mio viaggio. Vengo contattato dal direttore commerciale della Marchesi Antinori, Leo Damiani, tra l’altro responsabile vendite dello Champagne Perrier Jouët in Italia, che mi chiede di andare con lui, in qualità di giornalista, a Porto Cervo per la Rolex Swan Cup che ivi si svolge, facendomi presente che la Perrier Jouët, tramite la Marchesi Antinori, importatore esclusivo per l’Italia, sarebbe stata sponsor per la cena di Gala allo Yacht Club Costa Smeralda.

Ovviamente ho accettato l’invito, con vivo piacere, anche perché due anni prima ero stato a questo evento e ne ero rimasto entusiasta. Siamo, quindi, partiti con il traghetto da Livorno il mercoledì sera, poichè non c’erano aerei, e siamo arrivati ad Olbia la mattina del giovedì e raggiunto l’albergo, a Porto Cervo, siamo andati a goderci l’acqua cristallina della Sardegna. Leo Damiani sulla spiaggia mi raccontava un po’ la nuova storia della Maison Perrier Jouët e cioè che Hervé Deschamps, il maître de Cave della Maison, ha pensato di fare per la primavera e per l’autunno due Champagnes adatti al cibo di queste stagioni. Per la primavera ha creato la Cuvée Belle Epoque, Edition Première 2007, che rappresenta un canto commemorativo alla primavera ed un dono alla sublime bellezza della natura, unione perfetta di bontà e bellezza che vorrebbe rappresentare un mazzo di fiori primaverili. Per l’autunno Hervé ha creato la Cuvée Belle Epoque, Edition Automne 2005, che non poteva che essere, in sintonia con la stagione, un rosé, con uvaggio prevalente di Pinot Noir e Meunier, con una percentuale del 15% di vino rosso. “Connubio tra vitalità e carattere coinvolgente e voluttuoso dell’autunno”.

Leo mi faceva presente che la sera avremmo degustato e bevuto questi due champagnes unitamente alla Belle Epoque 2008, che stava per uscire in commercio. Ricordo di avere assaggiato la 2008 due anni prima a Epernay alla Maison, insieme a Hervé al quale avevo fatto i miei complimenti perché, a mio avviso, erano diversi anni che la Maison non faceva una “Belle Epoque” di questa qualità.

Ero già, con la testa, in piena fibrillazione nell’attesa della sera quando avrei degustato e bevuto questi tre champagnes.

Leo aveva organizzato la cena al Ristorante “Frati Rossi”, ad Arzachena da un ristoratore toscano dove l’abbinamento cibo vino è stato perfetto.

Passo a descrivere questi tre champagnes per poi continuare nel mio racconto.

Vino Tipo Annata Punteggio
Champagne PERRIER JOUËT  Belle Epoque Edition Première2007  94/100
 
Champagne PERRIER JOUËT Belle Époque  2008 97/100
Champagne PERRIER JOUËT Belle Époque Edition Automne 2005 95/100
 

Le note di degustazione integrali possono essere consultate previa registrazione e successivo abbonamento                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            

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PERRIER JOUËT

Cuvée Belle Epoque Edition Première 2007

(Uvaggio: 90% Grand Crus Chardonnay, 10% di Pinot Noir macerati sulle loro bucce provenienti in prevalenza da Vertus, l’unico borgo sulla Côte de Blancs a produrre vino rosso)

La Cuvée permane in cantina per un periodo minimo di 5 anni.

(Produzione di sole 6.000 bottiglie)

Veste giallo oro abbastanza intenso. Bollicine fini e numerose.

All’olfatto è vario e piacevole con profumi di miele di castagno, intensi di cuoio fresco (quello biondo), iodio, affumicati del minerale, elicriso (fiore che profuma di liquirizia), mandorla salata, buccia di banana verde un po’ secca, salmastro, colla coccoina (latte di cocco e mandorla), amido di riso bollito, burro di nocciolina, per terminare questo lungo e piacevole percorso con soffi di lampone macerato.

Palato sapido, minerale, morbido e rotondo con buona dolcezza, garbatamente mielosa.

Il corpo è medio e le bollicine sono quasi fini. Vino ben equilibrato con spalla acida e mineralità che dominano, magistralmente, la massa alcoolica. Entra largo in bocca per poi assottigliarsi un po’. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di miele di castagno (è il miele che stempera un po’ la dolcezza con una misurata nota amarognola).

Il tannino del pino noir rende un pochino sensibile la gengiva superiore.

A bicchiere vuoto si sente il profumo del burro fuso.

Champagne molto interessante e piacevole.

94/100

PERRIER JOUËT

Cuvée Belle Epoque 2008

(Uvaggio 50% Chardonnay proveniente dai Grands Cru di Cramant, Avize e Choully, 45% di Pinot Noir di Mailly, Verzy ed Ay e 5% di Pinot Meunier di Dizy)

Sosta sui lieviti per minimo 6 anni.

L’annata 2008 è stata fresca e poco soleggiata, il settembre ha avuto delle giuste temperature che hanno dato la necessaria vitalità al vino. Queste temperature hanno dato al vino freschezza ed acidità ed al contempo finezza e struttura.

A mio modesto avviso questo 2008 supera i loro 2002, 2004 e 2006 che sono stati un crescendo di qualità

Il colore giallo paglierino – verde – grigio evidenzia tutta la sua gioventù. Bollicine abbastanza fini e numerose.

Olfatto piacevolmente stravolto dal salmastro e dal minerale seguiti da profumi di fiori bianchi, idrolitina (polvere che rende gassata l’acqua liscia), caramella dura del lampone, dolci del confetto, banana un po’ verde, acqua salata in ebollizione, balsamici, lemongrassa, colla coccoina (latte di cocco e mandorla), cuoio fresco (quello biondo), lievi di elicriso, per terminare con carezze di mela renetta.

All’assaggio trionfano la sapidità e la mineralità e la bollicina è fine ma non finissima (peccato di gioventù).

Il corpo è medio ed il sapore è di mandorla grigliata salata. Vino ben equilibrato con massa alcoolica impercettibile, grazie alla freschezza ed alla mineralità.

Lunga è la sua persistenza gustativa con finale che ricorda il lieve amaro del sale.

Champagne apparentemente semplice ma è tuttaltro, sicuramente è giovane ma già molto piacevole.

97/100

PERRIER JOUËT

Cuvée Belle Epoque

Edition Automne 2005

(Uvaggio: 45% Grands Cru di Chardonnay e 50% di Pinot Noir e 5% Pinot Meunier con un 15% di vino rosso proveniente da Vertus e Vincelles)

Sosta sui lieviti per almeno 6 anni.

L’annata 2005 ha avuto un inverno freddo, una primavera fresca e un autunno soleggiato.

(Produzione 6.000 bottiglie).

Colore rosa cerasuolo con trame rosa antico (ricorda un po’ il bitter).

Le bollicine sono abbastanza fini e numerosissime.

Scrigno olfattivo che diffonde profumi intensi di camomilla (un campo intero di camomilla), seguiti da lampone, lemongrassa, eau de vetiver, latte di cocco e mandorla (colla coccoina), resina di pino, dolci del confetto, cuoio fresco (quello biondo), buccia candita di arancia amara, pompelmo rosa, lievi di idrolitina, salmastro, iodio, per terminare con un pizzico di affumicato del tizzone del legno.

All’assaggio rivela un corpo medio, sapidità e mineralità con piacevole sapore di lampone maturo.

Vino ben equilibrato con spalla acida che domina, completamente, la massa alcoolica. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale che ricorda il pompelmo rosa ed il bitter.

95/100

 

Si è trattato di una serata molto piacevole a cui è seguito, il giorno dopo per l’aperitivo serale, la visita sulla nuova stupenda Swan 115 di Salvatore Ferragamo, battezzata “Solleone”. Barca con tuti i massimi confort, disegnata da Germán Frers. Di questa barca ci sono tre versioni: la 115, la 115FD e la 115S. Aperitivo, bagnato dallo Champagne Perrier Jouët in compagnia di un piccolo gruppo di giornalisti, Leo Damiani, Leonardo Ferragamo, il famoso arredatore Michele Bonan e suo figlio. Leonardo mi ha dato alcune delucidazioni sulla barca e mentre mi parlava vedevo in lui, da grande appassionato velico, una gioia immensa nel parlare della Swan. A seguire l’aperitivo c’è stata la piacevolissima ed esclusiva cena allo Yacht Club Costa Smeralda.

Il giorno seguente e cioè il sabato le barche non sono uscite per la regata a causa del forte vento che in mare spirava a 43 nodi, siamo quindi andati su un’altra Swan di proprietà di Leonardo Ferragamo, più piccola della 115 ma molto bella ugualmente, dove abbiamo pranzato bevendo, ovviamente, Champagne Perrier Jouët. La barca è rimasta in porto a causa del vento. Dopo pranzo siamo andati a fare una passeggiata – shopping per Porto Rotondo dove abbiamo conosciuto un “personaggio”: Stefano Conticelli un artigiano umbro principalmente della pelle, di altissima qualità. Una persona semplice e di grande qualità sia umana che professionale. Nipote dell’insigne artigiano del ferro Marcello Conticelli dal quale ha appreso l’arte familiare e l’ha estesa ad altre materie, modellandole con il proprio gusto, la propria sensibilità e capacità. Marcello Conticelli mi raccontava che improvvisamente dopo una prima gioventù fatta di difficoltà economiche e lavorative, è arrivato il colpo di fortuna poichè ha creato un balocco in legno, un modellino di camioncino per bambini. Questo modellino è piaciuto a dei bambini figli di un capitano d’industria che a sua volta se ne è innamorato e lo ha utilizzato come logo della propria azienda e da quel momento Stefano ha visto, finalmente, la meritata luce che lo ha portato nel mondo del lusso.

Tutto questo però gli ha fatto mantenere i piedi per terra, infatti Stefano non si è montato la testa ed ha stilato un decalogo che segue nel portare avanti il proprio lavoro. Ne cito uno dei dieci: “In tanti lavorano intorno a te, rispettali profondamente, il tuo valore sarà ogni volta commisurato al loro”.

Dopo questo bell’incontro siamo tornati sul porto per vedere gli equipaggi che cambiavano le vele delle barche, per il giorno dopo, che sarebbe stato l’ultimo della manifestazione.

Anche a fine settembre la Sardegna ha un suo fascino particolare.

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