I magnifici 7 di “Les Enfants de Champagne” hanno deciso di fare una verticale dello Champagne Bollinger R.D. e per fare ciò sono stati ospitati dal ristorante “La Pergola”, presso l’Hotel “Rome Cavalieri” di Roma. Per tale evento ci è stata riservata la saletta VIP, nella quale io non ero mai stato.
Il Club Les Enfants de Champagne è composto da : Stefano Azzolari, Paolo Baracchino, Marco Maffei, Valerio Mearini, Maurizio Tarquini, Roberto Schneuwly e Orazio Vagnozzi, tutti autentici appassionati di vini di qualunque origine ma di livello eccelso e di alta cucina. La vita è breve per sprecarla con cose mediocri. Ogni amico e socio da delle idee agli altri ed ognuno da il proprio contributo per creare un evento particolare.
Le note di degustazione integrali possono essere consultate previa registrazione e successivo abbonamento.
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Tutti nel dare il nostro contributo di idee torniamo bambini perché ognuno contribuisce con entusiasmo e gioia, tipiche del bambino quando entra in un negozio di balocchi. Alcuni mesi fa viene lanciata l’idea di fare una verticale, cioè più annate, dello Champagne della Maison Bollinger ed in particolare dello R.D. Vengono suggeriti un paio di ristoranti e dopo un fitto scambio di mail tutti optiamo per andare al ristorante “La Pergola” di Roma, ristorante con tre stelle Michelin, con la cucina di altissimo livello di Heinz Beck. Marco Maffei si preoccupa di organizzare l’evento e con la benedizione di Simone Pinoli, direttore del ristorante e Marco Reitano sommelier capo, l’evento incomincia ad essere organizzato.
Ogni amico suggerisce delle annate e quindi viene decisa la scaletta degli Champagnes da bere.
Simone e Marco sulla base delle annate da noi scelte hanno costruito il menù. Per l’evento viene decisa la data del 20 ottobre 2016 e tutti continuiamo a scambiarci mail contribuendo, entusiasticamente, a regalarci idee ed emozioni di quella che sarebbe stata una serata memorabile.
Prima di scendere nei particolari della serata desidero dare alcune notizie sulla Maison Bollinger.
La Maison Bollinger è ubicata ad Ay.
La sua data di nascita è il 1829, per merito del suo fondatore Athanase Louis Emmanuel Conte di Villermont, il quale chiamò la Maison con il nome del genero Jacques Placide Bollinger.
Scopo della Maison è quello di mantenere alto il livello qualitativo di produzione.
Nel 1992 la Maison crea la Carta Etica nella quale vengono scritti i propri metodi ed i principi baluardo.
La Maison è proprietaria di 164 ettari di vigneti che rappresentano il 70% della sua produzione. Il rimanente 30% proviene da uve selezionate ed acquistate da viticoltori, entro il perimetro dei Grands e dei Premiers Crus.
La Maison utilizza solo le prime spremiture. Gli ettari di proprietà sono costituiti per l’85% da Grands Crus e Premiers Crus che si trovano ad Ay, Avenay, Tauxières, Louvois, Verzenay per il Pinot Nero e lo Chardonnay e Crus Champvoisy per il Pinot Meunier.
Il punto di forza della Maison è il Pinot Nero che rappresenta il 60% del vitigno coltivato. Lo stile Bollinger gioca molto sull’utilizzo del Pinot Nero che proviene da Ay, Bouzy e Verzenay. La Maison ha ad Ay due vigne: il Clos Saint – Jacques e Chaudes Terre che si sono salvate dalla fillossera, il parassita che all’inizio del XX secolo devastò la quasi totalità dei vigneti della Champagne.
Parlando invece dello Champagne oggetto della verticale e cioè l’R.D. che significa Récemment Dégorgé (Champagne tenuto sui lieviti più a lungo del normale). R.D. viene prodotto solo nelle grandi annate. “Ogni R.D. è stato Grande Année, ma non tutti i Grande Année saranno R.D.”.
In casi eccezionali R.D. può rimanere sui lieviti fino a 15 anni.
R.D. ha, nell’assemblaggio almeno il 60% di Pinot Noir. La vinificazione avviene in piccoli fusti di legno da litri 205, 225 e 410). Tutti i fusti sono almeno di quinto passaggio e vengono costruiti dalla Maison stessa.
La Maison Bollinger possiede circa 3.600 tra pièces e tonneaux vecchi fino a 15 anni. Il vino viene fermentato in legno e la Maison sostiene che “il legno è l’assicurazione sulla vita del vino”.
La maturazione avviene sui lieviti con l’utilizzo del tappo di sughero, e non del tappo a corona, poiché il primo assicurerebbe un processo ossido – riduttivo ottimale per l’autolisi dei lieviti quando la maturazione supera i cinque anni. Questo processo riguarda tutti i millesimati della Maison, La Grande Année, R.D. e Vieilles Vignes Françaises per la loro produzione totale di circa 500.000 bottiglie. I rémuage sono manuali e vengono svolti da quattro persone che ogni giorno muovono circa 50.000 bottiglie, ciascuno. Anche i dégorgement sono manuali e vengono effettuati da una equipe di 8 persone, dediti solo a questa mansione.
Ulteriore differenza tra la Grande Année e la R.D. è il liquer d’expédition, l’R.D. viene dosato a ¾ g.l., come un extra brut, mentre la Grande Année viene dosata come un brut.
La leggenda narra che l’R.D. sia nato per caso, poiché furono trovate in cantina dallo chef de cave André Bergeot delle bottiglie “dimenticate” di Grande Année e quando le degorgiò le trovò eccezionali.
L’R.D. uscì per la prima volta nel 1961 con l’annata 1952 e da quel momento è uscito, con successo nelle sole annate ritenute eccezionali.
Le annate R.D. sono state le seguenti: ’52, ’53, ’55, ’59, ’61, ’64, ’66, ’69, ’70, ’75, ’76, ’79, ’80, ’81, ’82, ’85, ’88, ’90, ’95, ’97, ’99, ’00, ’02, ’04 e ’05.
Fatte queste doverose narrazioni sulla Maison Bollinger, torniamo alla serata del 20 ottobre 2016. Alle ore 20.00 ci troviamo tutti e sette presso il ristorante “La Pergola”, carichi di adrenalina poiché queste sono esperienze che si fanno abbastanza di rado.
Iniziamo con il servizio della Magnum di R.D. 1999, consumata in un salottino, vista Roma, per poi recarci nella sala VIP per la cena.
Il menù prevedeva: “Ricciola marinata all’aceto balsamico bianco con neve di melograno”, abbinato all’R.D. 2002;
“Alghe, scampi e calamari”, accompgnato all’R.D. 1997;
“Carpaccio di capesante su spuma di patate affumicate, con gnocco d’uovo e tartufo bianco d’Alba”, abbinato agli R.D. 1996 e 1995;
“Fagottelli La Pergola” perfettamente sposato con l’R.D. 1990;
“Composizione di pesce San Pietro, calamari e gambero rosso al vapore di agrumi” coniugato con l’R.D. 1988;
“Merluzzo con salsa di sedano e crosta al curry”, abbinato all’R.D. 1985;
“Filetto di capriolo su campo autunnale”, servito con l’R.D. 1982;
“Sole…” servita con l’R.D. 1979 a cui è stato abbinato anche il piatto successivo, “Spuma allo yogurt su frutti rossi con gelato ai pinoli salati”.
Purtroppo l’R.D. 1979 era tappo puro, che dolore!.
Dopo il dessert c’è stata, su idea di Marco Maffei, l’ultima portata di “Spaghetti cacio e pepe con gamberi bianchi marinati al lime”, che veniva servita con la Grande Année Rosé 2002.
Io sono un amante dello stare bene a tavola ma se mi mettete del vino da degustare il cibo passa in secondo ordine. Tutti gli Champagnes sono stati da me degustati prima di toccare il cibo. Ricordo che lo Champagne R.D. ha una presenza di Pinot Noir nella misura minima del 60%, percentuale che varia di poco in più a seconda della annata ed il rimanente è Chardonnay.
Seguono le mie note di degustazione sugli Champagnes degustati – bevuti ad eccezione dell’R.D. 1975.
BOLLINGER R.D. annata 1999
Formato Magnum, dégorgement Ottobre 2011
Bel giallo oro brillante. Le bollicine sono fini e numerose.
Il calice libera nell’aria profumi intensi di resina di pino seguiti da profumi di banana secca, buccia di banana un po’ verde, pepe bianco, cuoio fresco (quello biondo), vernice ad olio, menta, eucalipto, elicriso, mela cotta, acqua delle ostriche, vaniglia, per terminare con rimandi che ricordano la colla Coccoina (latte di cocco e mandorla).
All’assaggio le bollicine, di questa bottiglia sono un po’ assopite, sapori di minerale, miele ed un po’ di boisé. Il corpo è medio. Buon equilibrio gustativo con ricca acidità che domina, senza ripensamenti, la massa alcoolica. Acidità quindi generosa e continua.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale boisè e caramello.
Nel finale la gengiva superiore sembra risentire un po’ del boisé.
93+/100
BOLLINGER R.D. annata 2002
(Uvaggio: 60% Pinot Noir e 40% Chardonnay)
Dosage 3g/l. dégorgement 24/6/2014
Giallo oro chiaro con bollicine fini ed abbastanza numerose.
L’approccio olfattivo evidenzia profumi intensi di pepe bianco e di mela renetta vizza seguiti da note di banana verde, lievi boisé, cuoio biondo, colla Coccoina (latte di cocco e mandorla), prezzemolo, foglia verde del sedano, resina di pino, gesso bagnato, pasta di banana (banana Perugina), per terminare con soffi di guscio duro di mandorla.
Palato con bollicine fini e sapore di limone e di boisé. Vino sapido e minerale, ben equilibrato con acidità spiccata che domina la impercettibile massa alcoolica.
Il corpo è medio. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di limone e lieve boisé. I sapori sono delicati e crescono in bocca incrementando la persistenza gustativa. Si sente, come per il ’99, tirare un pochino la gengiva superiore.
Questo 2002 è più fine e delicato del 1999.
94 +/100
BOLLINGER R.D. annata 1997
(Uvaggio: 65% Pinot Noir e 35% Chardonnay)
Dégorgement 25/3/2008
Colore giallo oro. Bollicine accattivanti, finissime ma non numerosissime.
Dal bicchiere emergono profumi di caucciù, resina di pino, banana matura, pepe bianco, boisé, colla Coccoina, cuoio biondo, affumicati della pietra focaia, gambo di ciclamino spezzato, per l’acidità, lievi di elicriso (ricorda la liquirizia), per terminare con il guscio duro della mandorla.
Il palato è piacevolmente attratto dalla copiosa sapidità e mineralità ammorbidita dal sapore di miele.
Il corpo è medio e le bollicine sono fini.
Buon equilibrio gustativo grazie all’acidità, sapidità e mineralità che dominano la massa alcoolica. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale boisé e di miele.
Questo 1997 è, per me, più boisé dei due precedenti.
93/100
BOLLINGER R.D. annata 1996
Dégorgement 26/2/2007
Veste oro perfettamente intenso e lucente.
Le bollicine sono finissime e numerose.
Lo scrigno olfattivo si apre al profumo intenso di resina di pino, seguito dall’affumicato della pietra focaia, burro di nocciolina, banana secca, nocciolina tostata, pepe bianco, iodio, guscio duro di mandorla, menta, eucalipto, per terminare con rimandi di colla Coccoina (latte di cocco e mandorla).
Il palato è piacevolmente travolto da sapidità e mineralità particolarmente potenti.
Le bollicine sono perfettamente fini e carezzevoli. Il corpo è medio.
Perfetto equilibrio gustativo con massa alcoolica impercettibile.
Sapori di banana, limone e mela golden smith che perdurano nella sua lunga persistenza gustativa, accompagnati dalla, interminabile, freschezza.
Champagne ancora giovane.
96/100
BOLLINGER R.D. annata 1995
(Uvaggio 63% Pinot Noir e 37% Chardonnay)
Dégorgement 1/6/2006
Giallo oro intenso con riflessi ambra.
Le bollicine sono finissime ma non tanto numerose. Profumi di miele di castagno, caucciù, radice di rabarbaro, lievi di squama di pesce, pietra focaia, caramello, mandorla e latte di cocco (colla Coccoina).
In bocca ha una bollicina fine con sapori evoluti di miele, è pastoso, sapido e minerale, con corpo medio. Vino equilibrato con acidità, mineralità e sapidità che dominano la massa alcoolica.
Lunga è la sua persistenza con finale di miele. Bella e piacevole bevuta di uno Champagne piuttosto evoluto.
92/100
BOLLINGER R.D. annata 1990
(Uvaggio: 69% Pinot Noir e 31% Chardonnay)
Dégorgement 23/7/2001
Giallo ambrato, lucente, con bollicine finissime ed abbastanza numerose.
Al naso emerge subito un intenso profumo di caucciù seguito da profumi di menta, eucalipto, banana verde, pepe bianco, mela renetta cotta, colla Coccoina, affumicato del silex, lupino, cuoio biondo, per terminare con rimandi di albicocca secca.
Palato magnifico con la sapidità che domina, in assoluto, ed è accompagnata alla più misurata mineralità ed a sapori caramellati di mela e pera cotte in forno.
Il corpo è medio ed il vino è perfettamente equilibrato grazie alla freschezza, sapidità e mineralità che dominano, senza il minimo indugio, la massa alcoolica. La bollicina è fine e gradevolmente perfetta.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di caramello.
96/100
BOLLINGER R.D. annata 1988
Dégorgement 26/4/2001
Colore giallo ambrato abbastanza intenso.
Le bollicine sono fini e poco numerose.
Dal bicchiere si innalzano profumi intensi di caucciù seguiti da fave di cioccolata, ruggine, menta piperita, pera ruggine, appretto (amido spray per stirare), wafer, albicocca secca, per terminare con sussurri di giuggiola matura.
Al gusto rivela bollicine fini e piacevoli.
La sapidità la fa da prima attrice accompagnata dalla mineralità. Sapori di caucciù e di wafer.
Il corpo è medio ed il vino è ben equilibrato con la massa alcoolica che è nettamente dominata dalle sostanze dure tra cui una ricca acidità. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con lieve finale di confettura di arancia amara.
94/100
BOLLINGER R.D. annata 1985
Dégorgement 26/1/1999
Bel giallo ambrato con riflessi arancio. Le bollicine sono finissime e numerose.
Al naso domina, in modo assoluto, ed intenso profumi di pietra focaia in polvere, seguita da caucciù, lievi di buccia di pisello, nocciolina tostata, guscio duro di mandorla, colla Coccoina, elicriso, per terminare con rimandi boisé.
Assaggio con bollicine finissime e piacevoli.
Sapore di chinotto e boisé. Vino con corpo medio, sapido e minerale.
Perfetto equilibrio gustativo con acidità molto sostenuta che contribuisce a rendere il vino ben equilibrato.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di miele, caucciù e curry.
96/100
BOLLINGER R.D. annata 1982
Dégorgement 29/6/1999
Robe giallo ambrato intenso con bollicine finissime ed abbastanza numerose.
Approccio olfattivo caratterizzato dal profumo intenso di cuoio biondo (quello fresco), seguito da banana matura, caucciù, colla Coccoina, guscio duro di mandorla, panno caldo appena stirato, boisé, elicriso, per terminare con sentori di mele cotte in forno.
Al palato è elegante e piacevole con bollicine fini, generosamente sapido e minerale, con corpo medio e sapore di pompelmo rosa.
Spiccata acidità che domina completamente la massa alcoolica.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale ricco e vario di radice di rabarbaro, caramello, confettura di arancia amara e buccia di arancia strizzata. Bellissimo Champagne con note amare e dolci che si equilibrano tra loro.
97/100
BOLLINGER R.D. annata 1975
Dégorgement 15/9/1994
Vestito giallo ambrato intenso con bollicine finissime e poco numerose.
Incontro olfattivo emozionante con profumi intensi di cuoio biondo e di carta stampata seguiti da pelle vegetale (è la pelle che tende al dolce del cuoio), colla Coccoina (latte di cocco e mandorla), iodio, tè verde, per terminare con lievi soffi di zabaione.
Al gusto è una esplosione di sapidità, mineralità ed acidità. Le bollicine sono fini e garbatamente presenti.
Sapore di albicocca secca. Il corpo è medio ed il vino è ben equilibrato con generosa acidità che non fa percepire la massa alcoolica.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale agrumato di limone.
Champagne emozionante con vita ancora avanti a sé grazie anche all’acidità, alla sapidità ed alla mineralità, generosamente presenti.
Per me questa è la migliore annata della verticale.
98/100
BOLLINGER La Grande Année Rosé annata 2002
(Uvaggio: 38% Chardonnay e 62% Pinot Noir di cui l’8% in rosso)
Dégorgement Marzo 2009
Colore rosa cerasuolo con bollicine microscopiche e numerose.
Espressione olfattiva fatta da profumi di nocciolina tostata, banana verde, cuoio biondo, dolci, boisé, iodio, pelle di conceria in fine lavorazione, acqua delle ostriche, pepe bianco, pasticceria, lievi di zabaione, per terminare con le note dolci della parte esterna del confetto.
Al palato ha una bollicina fine e piacevole con sapore di lampone e corpo medio.
Vino ben equilibrato con asse acido – tannino – alcool in perfetta armonia tra loro.
Delicato, fine ed elegante con lunga persistenza gustativa con continuo sapore di lampone.
94/100
Terminata la degustazione – cena eravamo tutti appagati e felici di essere stati protagonisti di un evento così particolare e piacevole.
Durante la cena Marco e Simone e tutto il personale ci hanno coccolati e di questo gliene siamo enormemente riconoscenti. Ci siamo poi recati nella cigar – room dove abbiamo bevuto un piacevole rum Demerara 1974 accompagnato ad un sigaro Cubano, per me un Partagas n° 4. A malincuore poi abbiamo doverosamente liberato il ristorante dalla nostra impegnativa, per loro, presenza ed il giorno dopo ognuno è tornato nella propria città al lavoro quotidiano. Per affievolire gli echi della serata, via mail, tra di noi, ci sono volute delle settimane. Queste ultime mail però lanciavano l’idea della serata successiva. Quale sarebbe stata?
Mie valutazioni sugli Champagnes della serata:
table width=”90%” ] Vino,Annata,Tipo,Punteggio
R.D., 1975, 98/100
R.D., 1982, 97/100
R.D., 1985, 96/100
R.D., 1990, 96/100
R.D., 1996, 96/100
R.D., 2002, 94+/100
R.D., 1988, 94/100
R.D., 1999, 93+/100
R.D., 1997, 93/100
R.D., 1995, 92/100
R.D., 1979, —
La Grande Année Rosé 2002 94/100
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