Ho conosciuto lo Champagne Pascal Doquet alcuni anni fa da Claudio ed Isa Corrieri, proprietari del ristorante “Lo Scoglietto” a Rosignano Solvay, in provincia di Livorno, persone piacevoli ed alla mano. Il ristorante è informale, si trova sul mare davanti ad una acqua celeste, stile Maldive.
Il ristorante ha una carta dei vini di alto livello, con molta scelta sia di champagnes che di altri vini. Questo è uno dei pochi ristoranti ad avere una ricarica dei prezzi dei vini, inferiori al raddoppio, rispetto al prezzo di acquisto. Talvolta, in generale, mi è capitato di scrivere questi apprezzamenti sui prezzi dei vini, di altri ristoranti, e subito dopo i prezzi sono aumentati, anche per me. Sono sicuro che con Claudio questo non succederà perché se lo conosco bene, lui è uno che reagisce al ribasso e non al rialzo. Quando vado a “Lo Scoglietto” c’è sempre qualche bottiglia di champagne Pascal Doquet bello fresco, fatto freddare appositamente per me. Non c’è cosa più piacevole che bere un bicchiere di champagne fresco che ti inonda di piacevolezza tutta la bocca e la gola. Ovviamente le bollicine devono sempre essere fini.
Ma di questo ristorante dove qualità del cibo, del vino e del servizio sono la regola ne parlerò in modo più dettagliato in un apposito articolo. Torniamo a Pascal Doquet. Questo simpatico signore che assomiglia un pochino, nel sorriso, all’attore toscano Massimo Ceccherini, l’ho conosciuto qualche anno fa alla manifestazione biennale “Wineday” organizzata dall’azienda Balan di Trebaseleghe, presso l’Hotel Villa Braida, a Mogliano Veneto. Durante questa manifestazione si svolgono, normalmente, cinque verticali di vini di differenti aziende, di varie nazionalità. Si tratta, ovviamente, di vini distribuiti dall’azienda Balan.
Quest’anno il giorno 12 maggio si è svolta, tra le altre, la verticale dello champagne Pascal Doquet.
L’azienda Pascal Doquet si trova a Vertus, nella Côte de Blancs e produce uve chardonnay, i vigneti si estendono su di una superficie di 8,60 ettari.
Si tratta di un’azienda familiare che esiste dal 1982 e che è stata diretta da Pascal dal 1995 al 2003, sia per il modo di condurre la vigna che per l’elaborazione delle cuvées. Pascal si è rimboccato le maniche, adottando la coltura biologica e risistemando, quindi, le vigne, adattandole al suo modo di vedere, di come deve essere il lavoro nel vigneto. Prima del 2003 l’azienda si chiamava Domaine familial Doquet Jeanmarie. Dal 2004 Pascal ha rilevato le quote detenute dalle sorelle ed è divenuto l’unico proprietario dell’azienda , adottando il marchio Pascal Doquet.
Pascal, da unico proprietario, si è sentito completamente libero nella ricerca delle pratiche culturali tese ad avere la piena armonia con la natura ed il pianeta intero. Le tecniche ed i materiali impiegati sulle vigne del domaine sono costantemente in evoluzione. La sua ricerca non finisce mai.
Pascal vive perennemente nella vigna.
La filosofia di Pascal può essere riassunta con il termine: “viticoltura durabile”.
I principi di lavoro di Pascal si possono così riassumere. Rispetto della struttura del suolo con l’utilizzo di trattori leggeri; lavoro manuale di qualità, teso ad ottenere uno sviluppo fogliare; controllo dei rendimenti ed all’occorrenza effettuare la vendemmia verde per limitare l’eccessiva produzione che potrebbe incidere negativamente sulla qualità del vino; vendemmia in 10 – 12 giorni.
Le fermentazioni sono effettuate con l’utilizzo di lieviti indigeni di ciascun territorio che rispettino la loro identità.
I vini sono allevati in media cinque – sei mesi sui lieviti dopo la fermentazione alcoolica e malolattica al fine di permettere lo sviluppo della materia e della potenza al gusto. Uno stock di vini di riserva di più di un’annata di produzione costituisce la base qualitativa per la realizzazione degli assemblaggi, in generale di tre raccolte differenti.
Pascal vuole ottenere una vinificazione pulita in serbatoi di acciaio smaltato, che sono in acciaio inox poiché sono meno soggetti allo sviluppo di aromi di riduzione e in fusti di quercia per i vini da utilizzare per la composizione delle cuvée millésimées.
L’imbottigliamento viene effettuato a fine aprile dopo la chiarificazione naturale dei vini, con leggera filtrazione.
Pascal conserva cinque annate di produzione nelle sue cantine scavate nel gesso e la commercializzazione dei vini avviene dopo un minimo di tre annate di invecchiamento in bottiglia.
Dal 2007 l’azienda ha la certificazione di agricoltura biologica e la prima annata che avrà l’etichetta AB sarà la vendemmia 2010.
Gli Champagnes prodotti sono:
Horizon Blanc de Blancs, Premier Cru Blanc de Blancs, Grand Cru Blanc de Blancs, Rosé Brut Premier Cru, Le Mont Aimé Premier Cru Coeur de Terroir (millesimato), Vertus Premier Coeur de Terroir (millesimato) Le Mesnil sur Oger Grand Cru Coeur de Terroir (millesimato e Vieilles Vignes millesimato).
Ma passiamo adesso a descrivere gli champagnes che sono stati da me degustati:
Le note di degustazione integrali possono essere consultate previa registrazione e successivo abbonamento.
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CHAMPAGNE G. C. LES MESNIL SUR OGER COEUR DE TERROIR annata 2004
Risplende un bel giallo oro con riflessi grigi.
Le bollicine sono finissime e numerose.
Apertura aromatica caratterizzata da note floreali di biancospino che ricordano la colla coccoina (latte di cocco e mandorla), torsolo di mela golden, confetto, menta, prosciutto cotto affumicato (tipo praga), amido spray per stirare (appretto), olio extravergine bollito, cuoio fresco (quello biondo), per terminare con un soffio di pepe bianco.
Al gusto le bollicine sono fini e vanno via un po’ velocemente (le bottiglie non sono tutte mai uguali). Il corpo anche se gradevole non è eccessivo. L’acidità è ben presente come pure la sapidità ed entrambe rendono il vino equilibrato, con massa alcoolica impercettibile.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di mela golden verdina, accompagnata alla nota agrumata del limone. Vino molto giovane e un po’ crudo ma che, con il tempo, dovrà attenuare un po’ la nota agrumata, virando un po’ nella nota dolce di miele. Bel potenziale.
91/100
CHAMPAGNE G. C. LES MESNIL SUR OGER COEUR DE TERROIR annata 2002
Riflette giallo oro con riflessi grigi.
Le bollicine sono fini, non finissime, ma numerose.
Approccio olfattivo intenso di crema di latte bollito, seguito da profumi di mela renetta un po’ acerba, biancospino, colla coccoina (latte di cocco e mandorla), pepe bianco, lieve nota dolce di episperma (è la seconda pelle del marrone bollito), cuoio fresco, resina di pino, lieve burro di nocciolina, grafite, per terminare con ricordi di banana verde, acerba.
Al gusto mostra una certa maturità e dolcezza per poi lasciare spazio ai sapori di limone e di liquirizia. La bollicina è fine, più di quella del 1988.
Il corpo non è eccessivo ma il vino ha una bella acidità. Vino ben equilibrato con freschezza e sapidità che dominano, senza esitazioni, la massa alcoolica. Lunga è la sua persistenza finale, con sapori di limone e liquirizia e lieve banana.
92/100
CHAMPAGNE G. C. LES MESNIL SUR OGER VIEILLES VIGNES annata 2002
Veste giallo oro con riflessi grigi. Le bollicine sono fini e numerose.
Naso inizialmente un po’ timido, come varietà, ma che rilascia subito piacevoli note di zabaione, seguite da accenni di biancospino, mandorla, ananas, grafite, amido di cotone, mela renetta, lievemente vizza, per terminare con lievi accenni di smalto di vernice.
Al gusto il palato è accarezzato da una bollicina molto fine e gradevole. Il corpo è medio.
Vino ben equilibrato con generosa freschezza che conduce il comando dell’equilibrio gustativo. Inizialmente ha una buona dolcezza. Lunga è la sua peristenza aromatica intensa con finale agrumato di limone.
Bello champagne, ancora molto giovane, con un naso che a mio avviso si deve aprire di più.
94/100
CHAMPAGNE G. C. LES MESNIL SUR OGER annata 1996
Veste oro chiaro.
Le bollicine sono finissime e numerose.
All’olfatto si evidenziano profumi di banana un po’ verde, miele, pepe bianco, amido di cotone, mandorla, intensi di mela renetta, non completamente matura, tostatura del legno, menta, iodio, crema del latte bollito, latte di cocco (colla coccoina), per poi fare esplodere note floreali di biancospino.
Al gusto la bollicina è fine ed elargisce sentori che ricordano il limone (ma meno del 1995).
Il corpo è presente ma un po’ meno rispetto al 1995. Vino ben equilibrato grazie alla freschezza ed alla sapidità.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale, intenso, di limone e mela golden verde.
Questo vino mi ha colpito positivamente più per l’olfatto che per il gusto. Nell’insieme è un ottimo champagne, ancora molto giovane, testimone di ciò è il finale gustativo di limone e di mela verde, che nell’invecchiare cederanno in parte il posto alla nota dolce di miele.
93/100
CHAMPAGNE G. C. LES MESNIL SUR OGER annata 1995
Colore giallo cedrata, con riflessi sia verdi che oro. Le bollicine sono finissime ed abbastanza numerose.
Olfatto caratterizzato da un rilevante burro di nocciolina seguito da ananas, salmastro, iodio, confetto, pepe bianco, menta, eucalipto, amido di cotone, lieve mela golden, per terminare con importanti rimandi di cuoio fresco e grafite.
Al gusto la bollicina è fine e si sente molto la nota agrumata del limone.
Il corpo è medio ed ha una piacevole sapidità. Vino equilibrato anche se ha una spiccata acidità, identificata nella nota di limone.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con una evidente nota agrumata di limone, anche nel finale.
Vino giovane da risentire tra qualche hanno per capire come ha virato la nota agrumata.
91/100
CHAMPAGNE COEUR DE TERROIR annata 1988
Riluce giallo oro.
Bollicine non finissime ma numerose (sono lievemente più grosse rispetto a quelle del 1985).
Bouquet caratterizzato da un profumo intenso di burro di nocciolina, seguito da grafite, amido di riso bollito, menta, eucalipto, cuoio fresco, mela renetta matura, appretto (amido spray per stirare), ananas, per terminare con soffi di prezzemolo e foglia verde del sedano.
Al gusto ha una buona struttura con sapori di mela e di liquirizia (elicriso) e da una piacevole sapidità e mineralità.
La bollicina è viva, esuberante ma piacevole.
Vino ben equilibrato grazie ad una dosata freschezza ed alla sapidità e mineralità che non fanno sentire, minimamente, la massa alcoolica. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con, dosato, finale agrumato di limone. Bello champagne sia al naso che al gusto.
94/100
CHAMPAGNE COEUR DE TERROIR annata 1985
Colore giallo oro intenso.
Le bollicine sono numerose e fini, ma non finissime.
Dispiega un’articolazione aromatica varia con profumi di miele, banana matura, mandorla, intensi di cuoio fresco, mela renetta matura, menta, lieve eucalipto, iodio, prosciutto cotto affumicato (tipo Praga), amido di riso, biancospino, mandorla, timo, elicriso (liquirizia) per terminare con sensazioni di tostatura di legno.
All’approccio gustativo si sentono sapori che ricordano la banana matura e gli agrumi.
Il corpo è medio e la bollicina è un po’ evidente. Piacevoli sono la sapidità e la mineralità che aiutano la ricca acidità a rendere il vino ben equilibrato.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di limone e sale e con finalissimo di prosciutto cotto affumicato.
Nelle mie note ho scritto “vino giovane”.
In questo momento ho premiato tra tutti il 1988.
92/100
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