MAISON J. DE TELMONT

Sapete perché amo bere questo champagne? Perché ha una bollicina fine e gradevole.

Questa è una caratteristica di questa Maison che io apprezzo in modo particolare. Lo stress, il modo di vivere il ritmo, frenetico, della vita e l’alimentazione ci portano sempre di più ad avere problemi di reflusso gastrico.

Quando si soffre di reflusso gastrico molte sono le cose che non si potrebbero mangiare e bere. Sicuramente è nocivo alla salute bere liquidi gassati o con bollicine naturali aggressive.

Non voglio dire che bere champagne o vini con bollicine non aggressive siano una medicina, ma sono sicuramente un piacere della vita, un piacere del palato al quale si rinuncia malvolentieri.

Ho conosciuto questa Maison nel giugno del 2003, al Vinexpo di Bordeaux, durante un’estate con temperature esterne che hanno raggiunto i 42 gradi. Bere qualcosa di fresco e piacevole era sicuramente un “rimedio” ideale.

Conobbi in quell’occasione il direttore generale della Maison Signor Philippe Parinet che, mi fece assaggiare i suoi champagnes e ne rimasi colpito anche se a quel tempo non soffrivo di reflusso gastrico.

Questi champagnes mi piacquero sia all’olfatto che al gusto. Ricordo che in quei giorni del Vinexpo, ero con degli amici, appassionati come me del mondo del vino, ed insieme assaggiammo gli champagnes prodotti da una decina di Maison, a noi poco conosciute, presenti alla manifestazione. La Maison che preferimmo fu la Maison J. De Telmont e da quel momento ho sempre seguito, anno dopo anno, la relativa produzione, come acquirente.

In questi ultimi anni la Maison J. de Telmont è stata sensibile al mercato abbellendo la bottiglia, l’etichetta e la confezione. La cosa particolare che ha fatto questa Maison è stata quella di avere prodotto, in gran segreto, un Pinot Meunier in purezza, “l’Heritage”, mettendolo in commercio in occasione dei cento anni della Maison, nel 2012. Si tratta di champagnes che partono dal 1964, questo è in versione rosé, prodotti solo nelle annate migliori, per arrivare all’ultima annata in commercio che è il 1992.

Dell’annata 1964 sono state prodotte solamente 130 bottiglie. Ho scritto qualche tempo fa un’articolo su questa Maison pubblicando anche le mie note degustative della verticale de “l’Heritage” con tutte le annate prodotte: 1990, 1986, 1985, 1976, 1975, 1969, 1985 rosé e 1964 rosé, verticale fatta a Firenze, in anteprima mondiale, presso l’Hotel Villa Cora. E’ stata un’esperienza unica. Non è facile degustare e bere champagnes con uvaggio Pinot Meunier in purezza.

La Maison J. De Telmont si trova, ovviamente, in Francia nella regione dello Champagne, a Damery, è un’azienda familiare, nata nel 1912. Adesso c’è la quarta generazione della famiglia fondatrice che è la famiglia Chopital con i fratelli Bertrand e Pascale. L’anima dell’azienda è il direttore generale Philippe Parinet, persona piacevolissima, appassionata dei suoi vini, che ama come dei figli.

Non si finisce mai d’imparare, perché non avrei mai pensato che assaggiando uno champagne non ancora in commercio e quindi non ancora pronto per essere assaggiato magari risentirlo due anni dopo, al suo debutto in commercio, e trovarlo completamente diverso. Vi faccio l’esempio, due anni fa assaggiai l’Heritage 1992, in anteprima, cioè più di un anno prima che venisse messo in vendita e lo avevo trovato un po’ deludente, non tanto espressivo. Mi ero sbagliato! Dopo un anno dal suo degorgément, al momento della sua messa in commercio, lo champagne si era completato. Potrei paragonare lo champagne ad un bambino in embrione prima della sua nascita, che si forma, piano piano, nel grembo materno. Capisco che questo esempio possa sembrare un po’ forte ma vi assicuro che è quello che penso. Questo 1992 è diventato uno champagne degno di ammirazione, per la sua piacevolezza e complessità.

La Maison produce complessivamente annualmente da 1.200.000 fino a 2.000.000 bottiglie, a seconda delle esigenze di mercato senza mai intaccare, negativamente, la qualità dei vini.

La produzione prevalente è di Chardonnay che proviene dalle migliori zone di produzione quali per esempio Avize e Choully. Le note che caratterizzano questi Chardonnay sono la mineralità, sapidità ed acidità.

Ricordo bene il Blanc de Blancs, annata 2005, per la sua grande mineralità. Tuttora questo champagne che non è più in commercio perché esaurito, nonostante la sua piacevolezza è ancora in una fase di gioventù estrema. Mi ripeto ma il bello di questi champagnes sono le bollicine delicate che Ti accarezzano sia il gusto che lo stomaco.

La Maison produce uno champagne base che è il “Grande réserve brut”, non millesimato composto da chardonnay per 1/3, da Pinot Noir per 1/3 e da Pinot Meunier per 1/3; il “Grand Vintage”, Brut Millesimato, con uvaggio di Chardonnay per il 40%, di Pinot Meunier per il 40% e di Pinot Noir per il 20%. L’unico rosé prodotto è un non millesimato, ed è il “Grand rosé brut”, con uvaggio chardonnay per l’85% e pinot nero per il 15%, vinificato in rosso con il 15% di vini di riserva. Vengono poi prodotti 3 champagnes millesimati tutti chardonnay in purezza, che sono il “Grand Couronnement”, brut Grand Cru, il “Consécration” Grand Cru e la “Cuvée O.R. 1735” Grand Cru. Di quest’ultimo champagne vengono prodotte ogni anno solo 5.000 bottiglie, il tappo non è bloccato con una gabbietta di ferro ma di spago. Poche settimane fa mi ha telefonato l’amico Sergio Antonini (info@champagne-de-telmont.it), importatore esclusivo di questi champagnes per l’Italia e mi ha chiesto di degustare gli ultimi champagnes della Maison usciti in commercio e due champagnes che dovranno ancora essere messi in commercio, “l’Heritage 1995” ed il “Grand Couronnement 2005”.

Vengo invitato per gli assaggi in Firenze, presso lo splendido Hotel Villa Cora, di proprietà di Antonella e Sandro Fratini.

Presente alla degustazione tra gli altri vi erano la Signora Antonella Fratini ed il direttore della ristorazione Giampiero Puddu.

Come mia abitudine dovendo degustare i vini e dovendo scrivere le mie note di degustazione ho chiuso ermeticamente le mie orecchie, concentrandomi completamente sugli champagnes che avevo davanti a me.

Passo quindi a trascrivere le mie note di degustazione sugli champagnes degustati.

Le note di degustazione integrali possono essere consultate previa registrazione e successivo abbonamento.

 

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BLANC DE BLANCS, Annata 2006

(Uvaggio: Chardonnay 100%)

Giallo paglierino con riflessi oro e verdognoli.

Le bollicine sono abbastanza fini e numerose.

L’incontro olfattivo è caratterizzato da profumi intensi di minerale seguiti dal cuoio fresco, iodio, sale, menta, eucalipto, limone, mandorla, mela granny smith, gas metano, per terminare con piacevoli rimandi di zucchero filato.

Al gusto il palato è accarezzato da bollicine fini. La copiosa sapidità è accompagnata dalla mineralità e da sapori di agrumi, pietra focaia e mela renetta.

L’asse acido alcool – sapido – minerale è in perfetto equilibrio. La vena acida è generosa e piacevole.

Il corpo è medio anche se tende ad assottigliarsi ed a lasciare spazio alla freschezza, che va ad aumentare di consistenza.

Quasi completamente lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di limone e sale.

Ricordo che il 2005 era molto più minerale e meno agrumato ed era più persistente.

90 – -/100

 

BLANC DE BLANCS, Annata 2008

(Uvaggio: Chardonnay 100%)

Attualmente in commercio solo il formato magnum.

Le uve provengono dalle zone : Côtes des blancs, Sézannais e Vallée de la Marne.

Questo champagne non fa legno, ma solo acciaio. L’imbottigliamento viene effettuato 9 mesi dopo la vendemmia ed invecchia in bottiglia prima della commercializzazione da 3 a 6 anni. La produzione annua è di circa 40.000 bottiglie.

Note di degustazione:

veste giallo paglierino, lucente con riflessi verdognoli e platino.

Le bollicine esterne sono più grosse di quelle interne ma con la sosta del vino nel bicchiere vanno ad assottigliarsi. Bollicine fini ed abbastanza numerose.

L’esordio olfattivo è esplosivo con la nota di pietra focaia che domina sugli altri profumi (mi ricorda per questo il 2005), seguono profumi di iodio, acqua salata (non acqua di mare che è diversa), lievi di caucciù, lievi di zabaione, miele di acacia, buccia di limone grattugiata, fulminante appena sparato, gas metano, resina di pino, burro di nocciolina, lievi di pepe bianco, sedano fresco, intensi di cuoio fresco, (il cuoio fresco talvolta ricorda anche l’acciuga), sapone di Marsiglia, per terminare con note floreali di fiori sia bianchi che gialli.

Al gusto si evidenzia subito una ricca sapidità (sale) accompagnata alla mineralità e ad una intensa nota agrumata di limone. Vino ben equilibrato con generosa freschezza che domina, in modo assoluto, la massa alcoolica.

Le bollicine sono abbastanza fini e piacevoli.

Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di limone, pompelmo giallo e mela granny smith.

Champagne piacevole, abbastanza complesso, di lunga longevità. Al momento attuale questa è la mia valutazione che però è soggetta, in futuro, a migliorare.

91/100

GRAND COURONNEMENT BRUT GRAND CRU, Annata 2000

(Uvaggio : Chardonnay 100%)

Le uve provengono da Avize e Choully.

Questo champagne non fa legno, ma solo acciaio.

L’imbottigliamento avviene 9 mesi dopo la vendemmia, mentre invecchia in bottiglia dai 6 agli 8 anni, prima della sua commercializzazione. La produzione annua è di circa 25.000 bottiglie.

Note di degustazione:

bellissimo giallo oro lucente con bollicine finissime e numerose.

Naso ricco e vario con profumi di banana matura, grafite, iodio, intensi, giuggiola matura, burro di nocciolina, menta, eucalipto, cuoio fresco, lievi di elicriso, confetto, intensi di anice stellato, finocchio selvatico, miele, intensi di zabaione, albicocca non completamente secca, per terminare con ricordi di guscio duro della mandorla.

Al gusto mostra una piacevole dolcezza e struttura, arricchita dalla sapidità e mineralità.

Vino ben equilibrato con spalla acida abbondante e sapori agrumati di limone.

Le bollicine sono fini e piacevoli e le labbra, dopo l’assaggio, sono piacevolmente salate. Lunghissima è la sua persistenza aromatica intensa con entusiasmante e dominante finale di zabaione.

Champagne ancora giovane, ma che già da ora dona grande piacevolezza.

94/100

 

GRAND COURONNEMENT BRUT GRAND CRU, Annata 2005

(Uvaggio : Chardonnay 100%)

Si tratta del millesimo non ancora in commercio e che lo sarà tra più di un anno.

Note di degustazione:

Robe giallo paglierino con riflessi oro, lucenti. Le bollicine sono numerose, inizialmente fini per poi diventare finissime.

Olfatto piacevole e vario con profumi di banana matura, iodio, acqua salata, cuoio fresco, origano, timo, intensi di zabaione, pietra focaia, menta, burro di nocciolina, pan brioche, per finire con richiami di burro appena fatto (crema di latte).

All’assaggio la bollicina è finissima, con sapori di limone, mandorla e pompelmo sia giallo che rosa.

Vino ben equilibrato con spalla acida in grande rilievo sulla massa alcoolica, grazie anche alla sapidità ed alla mineralità. Lunghissima è la sua persistenza aromatica intensa con finalissimo di pompelmo rosa, pietra focaia, limone, miele e zabaione.

Se per la Maison questo millesimo non è ancora pronto per uscire in commercio mi posso immaginare come diventerà.

Nelle mie note ho scritto lunghissimo finale gustativo. Il 2000 è grandioso, ma questo 2005 ha una marcia in più.

95/100

 

CUVÉE O.R. 1735 GRAND CRU, Annata 2002

(Uvaggio : Chardonnay 100%)

Le uve provengono da Avize e Choully.

La vinificazione avviene dall’assemblaggio per un minimo del 20% ad un massimo del 100% in fusti di rovere.

L’imbottigliamento avviene dopo 12 mesi dalla vendemmia, mentre invecchia dai 7 ai 10 anni prima di essere commercializzato. La produzione annua è di circa 5.000 bottiglie. Il tappo non è protetto da una gabbietta di metallo, ma dallo spago che lo chiude con lo stesso sistema della gabbietta di metallo.

Note di degustazione:

colore giallo oro chiaro lucente e splendente.

La bollicina è finissima e numerosa.

All’esame olfattivo emergono profumi di tabacco biondo della Virginia, banana matura, ruggine, lievi di uva zibibbo, miele, dattero secco, menta, caramello, eucalipto, cuoio fresco, elicriso (liquirizia), iodio, intensi di zabaione, anice stellato, intensi di finocchio selvatico, canfora, mela renetta vizza, fieno secco, lievi di buccia di mandarino, pepe bianco, appretto (è lo spray a base di amido, utilizzato per stirare la biancheria), per terminare con ricordi di guscio duro della mandorla e con il pompelmo giallo.

Al gusto si evidenziano subito generosi sapori agrumati di pompelmo giallo e limone, seguiti dallo zabaione e dal tabacco biondo della Virginia.

All’esame gustativo è equilibrato con spalla acida abbondante e consistente presenza di sapidità e mineralità.

Lunghissima è la sua persistenza aromatica intensa con finalissimo, abbondante, di zabaione.

A mio avivso, per quanta è la mia conoscenza, questo O.R. 1735, annata 2002 è il migliore mai fatto. Champagne che va molto sull’eleganza piuttosto che sulla potenza e quando viene bevuto è più lungo che largo. Il naso è veramente ricco e piacevole.

Vino già da ora bevibile ma ancora molto giovane, con lunga vita avanti a sé.

94/100

 

HERITAGE, Annata 1992

(Uvaggio: Pinot Meunier 100%)

Note di degustazione:

Giallo ambrato con riflessi oro ramato.

Le bollicine sono finissime e numerose.

Olfatto intrigante con profumi di origano, timo, elicriso, zabaione, giuggiola matura, caucciù, ginger, chinotto, intensi di rosmarino, iodio, cuoio fresco, acqua di rose, ruggine, erbe aromatiche, mela renetta cotta e caramellata, fungo porcino secco, per terminare con piacevoli sentori di grafite.

Al gusto si gode una bollicina fine accompagnata a generosa sapidità e mineralità ed alla rosa canina.

Seguono sapori di elicriso (liquirizia) e fieno secco. Vino ben equilibrato con spalla acida, sapidità e mineralità che non fanno sentire, in modo assoluto, la massa alcoolica.

Il corpo è medio e tende ad allentare la sua consistenza ma la sua persistenza aromatica intensa è lunghissima, con finalissimo di zabaione, preceduto dall’elicriso e dal fieno secco.

Bello champagne che ricorda il 1990.

93/100

 

HERITAGE, Annata 1995

(Uvaggio: Pinot Meunier 100%)

Note di degustazione:

Questa annata uscirà in commercio tra circa due anni, questo significa che sicuramente è ancora in fase embrionale.

Giallo oro intenso e lucente con riflessi ambrati. Le bollicine sono abbastanza fini e numerose.

Scaturiscono profumi speziati di cannella e curry seguiti da ruggine, iodio, note dolci di pasticceria, menta, timo, rosmarino, incenso, gambo di ciclamino spezzato (per l’acidità), caramella dura di lampone, ginger, sesso sfrenato, pan brioche, per terminare con l’acqua salata.

Al gusto è sapido e minerale, con buona struttura. Vino ben equilibrato con spalla acida che domina la massa alcoolica grazie anche alla mineralità e sapidità. Lunghissima è la sua persistenza romatica intensa con retrogusto di rosa canina e finalissimo di zabaione.

Il 1992 assomiglia al 1990 perché entrambi vanno molto sulla maturità, mentre il 1995 va molto sull’eleganza e sulla persistenza gustativa.

Il 1995 è ancora molto giovane e si deve esprimere in modo completo, ma già da adesso lo trovo sorprendentemente piacevole.

95/100

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Alla fine della degustazione ho incominciato a rilassarmi ed a pensare ad una piacevole cena a base di carne sia bianca che rossa accompagnandola agli champagnes degustati.

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