Sabato 27 marzo sono partito per Bordeaux per andare a degustare, in anteprima, i vini di Bordeaux dell’annata 2009. Tutti gli anni vado a Bordeaux e tra andare, tornare e girare freneticamente percorro circa 3500 km in circa sei giorni.
Durante il viaggio ho parlato telefonicamente con vari amici tra cui il mio amico del cuore Giorgio Pinchiorri il quale mi ha anticipato che gli erano arrivate delle voci che l’annata 2009 a Bordeaux era considerata eccezionale e che quindi i prezzi sarebbero stati elevati, forse più dell’annata 2005, annata tanto blasonata. Rispondevo a Giorgio che sicuramente al mio rientro lo avrei relazionato sui miei assaggi.
Le note di degustazione possono essere consultate previa registrazione e successivo abbonamento.
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Chiedevo a Giorgio la cortesia di telefonare a Michele Trama, titolare di un ristorante con albergo, associato a Relais & Chateaux con 9 camere ed un appartamento, a Puymirol, a circa 150 km da Bordeaux, presso il quale mi sarei intrattenuto a cena ed a dormire. Giorgio ha effettuato la prenotazione e quando sono arrivato a Puymirol mi sono ritirato in camera per fare una doccia prima di andare a cena. Purtroppo l’acqua era fredda a causa di problemi elettrici del paese e quindi sono andato a cena ancora più stanco e contrariato.
Mi recavo con mia moglie Sara presso la sala del ristorante e devo confessare che mi sembrava di essere in un ristorante “della Famiglia Adams”, simile ad uno di New York chiamato “Dott. Jekyll e mister Hyde” infatti le torce appese alle pareti erano sorrette da mani di gesso, mentre i tavoli avevano le gambe a forma di grossa zampa di leone completa di artigli! Si trattava di un ambiente particolare diverso dai soliti ristoranti con tre stelle Michelin. Venivo a conoscenza che l’arredamento contemporaneo era dell’architetto Jacques Garcia mentre il palazzo era del XIII secolo. Ho avuto una cena memorabile a base di tartufo nero, un primo piatto, apparentemente semplice, a base di patate ed un secondo piatto di piccione, foie gras e tartufo nero. Si è trattato del miglior piatto di piccione che abbia mai mangiato in Francia.
Il giorno seguente mi recavo a Martillac all’albergo “Caudalie” presso lo Château Smith Haut Lafitte, da me adottato come base logistica per i miei trasferimenti degustativi.
Sono stato la prima volta a Smith Haut Lafitte con il Grand Jury Européen per delle degustazioni di vino e me ne sono innamorato, è un posto magnifico!. L’albergo ha anche una SPA con massaggi e cure a base di vinoterapia. Dopo una giornata di degustazioni è piacevole tornare in albergo e godere di pace e tranquillità in una camera immersa nel verde lacustre di un laghetto dove nuotano anatre e cigni. E’ una visione da fiaba, con, inoltre, la presenza di splendidi pavoni che ti riempiono gli occhi con i loro variopinti colori.
Lunedì 29 marzo avevo diversi appuntamenti a Margaux, a Pauillac, a Saint – Julien e a Saint – Estèphe.
Martedì 30 marzo ho degustato i vini della denominazione Pessac – Leognan mentre mercoledì 1 aprile sono andato a Saint – Emilion ed a Pomerol per poi giovedì mattina ripartire per Firenze percorrendo 1200 kilometri.
Quest’anno per fortuna, per merito della Pasqua, il Vinitaly non è stato in concomitanza con l’en primeur di Bordeaux così la mia bocca si è potuta riposare qualche giorno prima di andare a Verona.
Le degustazioni dei vini di Bordeaux sono sempre entusiasmanti, incontrare grandi personaggi del mondo del vino, ricevere la stima di queste persone per quello che fai, per quello che esprimi, non è poco, anzi a me, tutto ciò, da una carica che non è facilmente spiegabile. Parlare con Pierre Lurton, direttore generale dello Château Cheval Blanc e dello Château d’Yquem, che nonostante le migliaia di persone che deve incontrare in pochi giorni, dedichi uno spazio temporale solo a me e mi chieda le mie impressioni sui vini, ascoltando con interesse, è veramente stupendo. Stessa cosa succede quando vado allo Château La Mission Haut Brion e vengo affiancato nella degustazione di vini dall’agronomo Pascal Barontie e dall’enologo Jean Philippe Delmas i quali, nonostante gli impegni frenetici che impongono loro di trasferirsi da una sala all’altra per seguire centinaia di persone che devono degustare i vini, trovano il tempo per ascoltare le mie note di degustazione e per parlare con me. Di grande emozione è, altresì, quando vado allo Château Mouton de Rothschild ed incontro l’amico direttore tecnico Philippe Dhalluin che desidera, come lo desidero io, scambiare opinioni sui vini. Inutile dire dell’accoglienza che ricevo quando vado allo Château Margaux ed incontro Paul Pontallier direttore generale ed enologo dell’azienda o quando incontro Alain Vautier proprietario dello Château Ausone, o Jacques Thienpont proprietario di Le Pin o Alexander Thienpont proprietario dello Château Vieux Château Certain.
Quest’anno per la prima volta sono andato in azienda a Pomerol a degustare il mitico Petrus ed ho conosciuto il Signor Christian, figlio del proprietario Jean – Pierre Moueix, il quale è stato di una gentilezza unica. Ho detto a Christian Moueix che per me il Petrus 1998 era un grandissimo vino e che il 1998 del vino Masseto dell’Azienda italiana Ornellaia, la miglior annata fatta da quest’azienda, era molto, molto vicino al suo per la qualità del vino.
Il Christian Moueix mi diceva che la sera prima aveva bevuto, dopo diverso tempo, il Petrus 1998 e che era d’accordo con me che il vino era fantastico. Questi scambi di opinioni sono impagabili perché hai l’opportunità di effettuarli con personaggi a capo di aziende tra le più importanti del mondo non solo di nome, ma anche per la qualità dei vini che producono.
Sono stato per la prima volta a “Clos L’Eglise” a Pomerol dove ho ricevuto una piacevole accoglienza. Ho degustato l’annata 2009 ma mi è stato offerto l’assaggio di una bottiglia, annata 2004 che era un’esplosione di tartufo nero sia all’olfatto che al gusto ed era di una piacevolezza estrema. Mi ha fatto piacere ricordare che in cantina mia ho qualche bottiglia di questo stupendo vino.
Fare 3500 km in auto, per avere tutto questo, credetemi, è niente!
Passando ad analizzare l’andamento climatico dell’annata 2009: in generale si può affermare che il periodo dell’inizio del ciclo vegetativo è stato piovoso, seguito da un lungo periodo con assenza di pioggia e con clima secco dalla metà di luglio fino alla metà di settembre. In alcune parti ha piovuto il 19 e 20 settembre poi è seguito di nuovo un clima secco e stabile che si è protratto fino alla fine di ottobre. Durante il ciclo vegetativo le temperature sono state leggermente superiori al normale.
In generale i mesi di giugno, agosto e settembre sono stati abbastanza caldi ed hanno avuto delle notti particolarmente fresche.
I mesi di settembre e ottobre hanno dato alle vigne delle condizioni ideali di maturazione delle uve e della raccolta.
La secchezza dei mesi di luglio ed agosto ha facilitato la concentrazione. Le temperature non eccessivamente calde dei mesi di agosto e settembre hanno permesso di attendere una eccellente maturità. Le notti fresche di luglio, agosto e settembre hanno presentato l’acidità e le qualità aromatiche. L’insieme di queste tre condizioni ha fatto si che il 2009 si presenti come una grande annata.
In generale si può affermare che al momento della vendemmia le uve presentassero una straordinaria omogeneità ed un evidente equilibrio, segno di una loro perfetta maturità.
Mie considerazioni sui vini 2009: in generale ho trovato questi vini meno floreali e più fruttati dei 2008. Ricordo di avere sentito in diversi vini del 2008 la viola mentre in quest’ultima annata, in generale, ho sentito più la frutta fresca e non la nota floreale. I vini del 2009 hanno tannini più eleganti, setosi e piacevoli, vedi anche i vini della denominazione Margaux.
Mi ricordo quando andai a Bordeaux per l’en primeur 2003. Era il primo anno che partecipavo a questa anteprima e quindi era il primo anno che sentivo in anteprima i vini di Margaux noti per l’eleganza e per il tannino setoso ed ebbi tutt’altra impressione, infatti i vini profumavano di note animali, il colore del vino era cupo – denso ed i tannini erano veramente aggressivi.
Ovviamente ho capito che il 2003 è stata un’annata atipica perché in effetti la caratteristica dei vini della denominazione Margaux è quella di avere una eleganza unica, un tannino setoso, morbido ed un equilibrio gustativo di alto livello.
In generale nei vini del 2009 di Bordeaux ho trovato un bell’equilibrio gustativo con la freschezza che dominava la massa alcoolica anche con l’aiuto di un bel tannino.
Per fortuna nei vini non ho trovato la nota fruttata sovrammatura ma frutta fresca e piacevole. Alexandre Thienpont proprietario a Pomerol dello Château Vieux Château Certan nel 2008 aveva fatto un vino con una ciliegia un po’ troppo matura mentre a suo dire per il 2009 ha fatto un bel Pomerol ma non un tipico vino “Vieux Château Certan”. In realtà il suo 2009 è un bellissimo vino con una ammirevole ciliegia, senza la presenza della viola, che invece c’era l’anno prima, e con una buona struttura. Il “Vieux Château Certan” è normalmente caratterizzato da una struttura lieve e delicata e mai eccessiva ed è per questo che Alexandre mi ha semplicemente detto che il suo vino era un buon Pomerol.
Quello che mi piace di Alexandre è la sua obiettività che non è facile riscontrare in tutti i produttori di vino.
Secondo me l’annata 2009 ha dato in generale bellissimi vini, ma da qui arrivare a dire che questa annata è superiore al 2000 e/o al 2005 non è facile poiché certe aziende hanno fatto bei vini di grande livello non solo nel 2009 ma anche nel 2008 ed altre aziende no.
In ogni caso i vini che ho degustato sono stati vini piacevoli che mi hanno entusiasmato, durante gli assaggi non ho voluto eccedere nel numero dei vini da degustare per poter dedicare più tempo e più attenzione ai vini degustati. Non amo degustare troppi vini poiché c’è il rischio di esprimere giudizi errati. Degustare attentamente necessita del giusto tempo.
Per quanto riguarda la larghezza del tannino è importante che faccia le precisazioni che seguono affinché possa essere compreso quello che ho scritto. Io sento il tannino del vino sulla gengiva superiore. La totale larghezza del tannino è 6/6, cioè tutta la larghezza della gengiva superiore. Ovviamente se il tannino è meno largo potrà essere per esempio 5/6 e così via. La larghezza del tannino è importante quando la qualità dello stesso è di buono o alto livello. Più il tannino è largo più il vino è degno di attenzione, ma il tannino come ho precisato deve essere in ogni caso di buona qualità.
Passiamo all’analisi dei vini degustati.
ALETER EGO DI PALMER 2009
MARGAUX ROSSO
(CABERNET SAUVIGNOG 49%
E MERLOT 51%)
Veste un bel rosso porpora. Olfatto caratterizzato da note fruttate di prugna, intense cassis, latte di cocco e mandorla (coccoina), pepe nero, noce moscata, lievi, note dolci boisè quasi impercettibili, pera williams, pelle e ciliegia. Gusto caratterizzato da una suadente e piacevole fruttata dolcezza. Vino equilibrato, sapido e minerale con tannini dolci, setosi e abbastanza larghi (4/6 ++). Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di prugna. Questo Chateau è uno dei pochi che fa un secondo vino di alto livello e più che altro dove termina il secondo vino inizia il primo vino. C’è una continuità quasi unica. Nelle mie note ho scritto: “vino femminile”. Mi sono complimentato con Thomas Durox direttore generale perché nel 2009 ha dosato, per ora, il legno in modo esemplare. Secondo me il 2005 aveva più invadenza del legno.
92/94
AUSONE 2009 Saint – Emilion Rosso
(Merlot 70% e Cabernet Franc 30%)
Veste rosso rubino intensissimo, splendente, con larghe trame porpora.
Impressioni olfattive di decisa eleganza, emergono note animali intense di pelle, cuoio fresco a cui seguono piacevoli note fruttate di ciliegia, prugna, cassis e mirtillo. Si percepiscono distintamente profumi balsamici di menta e di eucalipto a cui fanno eco rimandi di iodio, liquirizia, polvere da sparo, pepe nero, noce moscata, lievi note boisé per terminare con il cedro del Libano.
Bocca di spessore con piacevoli sensazioni fruttate succose di prugna e ciliegia che ricordano l’olfatto.
Vino equilibrato con la spalla acida che supera la massa alcoolica. Il tannino è dolce, setoso e largo (5/6++). Il corpo è medio e mi ricorda sia il 2001 che il 2008.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di prugna e ciliegia.
Vino come sempre che rasenta la perfezione per la sua piacevolezza ed equilibrio.
In questo momento l’ho sentito meno pronto rispetto ad altre annate, come anche il 2008, ma ha tutte le credenziali per essere il grande vino di sempre.
94/97
CHAPPELLE D’AUSONE 2009 Saint – Emilion Rosso
(Merlot 70%, Cabernet Franc 30%)
Si propone con un rosso rubino vivo, intenso con larghe trame porpora.
Naso di estrema eleganza con note speziate di pepe nero e noce moscata accompagnate da profumi fruttati intensi di prugna e di ciliegia. Seguono note di cuoio fresco, liquirizia, menta, olio di lino ed eucalipto.
Gusto equilibrato con la spalla acida ed un bellissimo tannino, dolce vellutato e largo (6/6- -) che assopiscono piacevolmente e magistralmente la massa alcoolica. Corpo medio.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale fruttato di prugna.
Il tannino è più largo di quello del 2008. E’ un secondo vino che tante aziende ambirebbero ad avere come primo vino.
91/93
CHEVAL BLANC 2009 Saint – Emilion Rosso
(Merlot 60% e Cabernet Franc 40%)
Robe rosso rubino, bellissimo, con lampi porpora.
Olfatto caratterizzato da profumi di pelle, polvere da sparo, prugna e ciliegia. Emergono note speziate di pepe nero, noce moscata e chiodi di garofano seguite da lieve caucciù, menta, scatola di sigari tenue, iodio, pomodoro secco per terminare con dei piacevolissimi soffi di viola.
Al gusto si gode un bellissimo mirtillo, il vino è equilibrato con acidità e tannino hanno il piacevole sopravvento sulla massa alcoolica. Il tannino è dolce, setoso e completamente largo (6/6).
Vino sapido e minerale. Corpo medio.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di mirtillo e prugna.
In questa annata è stato utilizzato più il Merlot che il Cabernet Franc come avvenne anche per il 1995, mentre ricordo che nel magnifico 1998 fu utilizzato di più un fantastico Cabernet Franc.
Il tannino del 2009 è più largo del 2008.
Il 2007 aveva più note boisé forse per dare più struttura al vino in un’annata un po’ più difficile. Nel 2009, come pure nel 2008 il legno è stato ben dosato.
Pierre Lurton non delude mai e devo dire che nel 2009 ha fatto un Petit Cheval eccezionale!
94/97
DOMAINE DE CHEVALIER 2009 Pessac – Leognan Bianco (Sauvignon Blanc 80% e Semillon 20%)
Svela un giallo paglierino chiaro con riflessi grigi.
Naso tipico di pasticceria seguito da profumi floreali di biancospino, foglia di pomodoro e foglia di ruta, lievi, menta piperita, intensi, pepe bianco, per terminare con piacevolissimi sentori di agrumi.
Al gusto sprigiona tutta la sua sapidità e mineralità accompagnata da note agrumate, in particolare di limone.
Vino equilibrato con la freschezza che domina, senza alcun problema, la massa alcoolica.
Buona struttura, con lunga persistenza aromatica intensa. Finale di limone.
Vino sicuramente giovane. Tra venti anni sarà sempre molto giovane.
Ricordo di avere degustato e bevuto il 1989 era ancora molto giovane.
Nell’insieme trovo che il 2009 sia lievemente superiore al 2008.
91/93
DOMAINE DE CHEVALIER 2009 Pessac – Leognan Rosso
(Cabernet Sauvignon 65%, Merlot 27% e Petit Verdot 8%)
Si propone con un bellissimo rosso rubino vivo con riflessi porpora.
Elargisce al naso un insieme di profumi eleganti di ciliegia, intensi, menta, boisé, lievi, cioccolata, intensi, prugna, pelle e olio di lino, intensi. L’esame olfattivo prosegue con note speziate di pepe nero, noce moscata e chiodi di garofano seguiti da ulteriori sensazioni balsamiche tra le quali emerge l’eucalipto. Nel finale si godono il pomodoro secco ed il cuoio fresco, peloso.
Gusto pieno, di buona struttura, con sentori di prugna, cassis e cioccolata.
Vino con buon equilibrio, la freschezza ed il tannino che è dolce, vellutato e largo 6/6 -, riescono a superare la massa alcoolica ad eccezione nel finale in cui l’alcool cerca di avere la guida del comando dell’equilibrio gustativo.
Sicuramente con l’affinamento in bottiglia il vino sarà perfettamente equilibrato. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di pelle.
Il 2009 è superiore al 2008 quest’ultimo, aveva più il legno, infatti finiva un po’ amarognolo ed i tannini erano un po’ aggressivi sulla gengiva superiore.
Il tannino del 2009 è vellutato e largo quasi nella sua totalità.
92/94
CLINET 2009 POMEROL Rosso
(Merlot 85%, 10% Cabernet Sauvignon e 5% Cabernet Franc)
Bel rosso rubino intenso.
Naso piacevole con profumi di liquirizia, ciliegia, pelle, prugna, pepe nero, noce moscata, menta e rosmarino.
Seguono sentori di buccia di banana verde accompagnati dalla pasta di mandorla e colla coccoina (che ricorda il latte di cocco e la pasta di mandorla).
Vino ben equilibrato, sapido e minerale, di buona struttura, succoso, con sapori di ciliegia marasca matura, prugna e cioccolata.
La freschezza supera, senza problemi, la massa alcoolica anche con l’aiuto di un tannino dolce, setoso e largo 5/6.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di ciliegia marasca matura.
Vino muscoloso.
Il 2009 ha al naso una ciliegia meno matura del 2008. Al gusto entrambe queste annate hanno la ciliegia matura. Personalmente preferisco che il vino giovane abbia sentori di frutta fresca e non di frutta molto matura o peggio ancora di confettura di frutta.
Questo 2009 mi è piaciuto più del 2008 e gli ho riscontrato una maggiore struttura.
91/93
CLOS L’EGLISE 2009 Pomerol Rosso
(Merlot 80% e Cabernet Franc 20%)
Colore rosso rubino – nero, concentrato.
Naso caratterizzato da profumi di ciliegia, menta, cioccolata, prugna, buccia di banana un po’ verde, boisé e pepe nero, lievi.
Il naso non è particolarmente vario ma il gusto è sorprendente.
Vino equilibrato con spalla acida che supera la massa alcoolica grazie anche ad un magnifico tannino dolce, setoso e completamente largo (6/6).
All’ingresso si godono la ciliegia e la cioccolata che rimangono nel finale.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa.
Il tannino del 2009 è più largo di quello del 2008. Il 2008 ha una ciliegia troppo matura direi confettura che a me personalmente non piace. Una graziosa Signora credo di nome Bouchet mi ha fatto sentire anche il 2004. Quet’annata in generale a Bordeaux non è stata considerata grandiosa, i vini saranno meno longevi, alcuni sono già pronti per essere bevuti ma sono vini piacevoli. Personalmente ho comperato diversi vini del 2004.
Questo 2004 aveva un naso evoluto di menta, ciliegia, iuta, bustina di tè bagnata, caffè e foglie morte. Al gusto è stata un’emozione unica, una esplosione di tartufo nero che ha invaso tutta la mia bocca. Mi sono ricordato di avere nella mia cantina qualche bottiglia di questo meraviglioso 2004. Ve lo consiglio!
92/94
L’EGLISE CLINET 2009 Pomerol Rosso
(Merlot 85% e Cabernet Franc 15%)
Robe di un rosso porpora chiaro, lucente.
Naso entusiasmante fruttato di ciliegia, seguito da profumi di pelle, menta, pepe nero, oliva nera, caffè, iuta, liquirizia per terminare con delle carezze di cioccolata.
Vino equilibrato con spalla acida che domina, senza alcuna difficoltà, la massa alcoolica.
Il tannino è dolce, fruttato, setoso e largo nella sua totalità (6/6). Corpo medio, vino sapido e minerale. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa.
Ricordo che il 2008 aveva degli stupendi sentori di violetta accompagnati dai profumi di gioventù tipici del merlot di cassetta di medicine.
Il tannino del 2009 è superiore al bel tannino del 2008 sia per la sua qualità che per la sua larghezza. Nel 2008 avevo sentito un po’ di più il boisé ed esattamente l’episperma (pellicina del marrone bollito).
92/95
LA GAFFELIERE 2009 Saint – Emilion Rosso
(Merlot 80% e Cabernet Franc 20%)
Veste rosso rubino vivo con riflessi porpora.
Al naso elargisce profumi intensi di cioccolata e menta a cui fanno seguito note fruttate di ciliegia e prugna, amido per stirare (appretto), tabacco dolce da pipa e pera williams.
Il gusto è superiore all’olfatto, vino equilibrato con alcool e freschezza in perfetta armonia.
Il tannino è dolce, setoso, largo (6/6) ed ammalia il palato.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di caucciù.
Ricordo che il 2008 aveva un tannino un po’ aggressivo nel finale e che era meno largo mentre il tannino del 2009 è completamente largo e setoso. Il 2008 aveva un po’ più di presenza di legno che non ho percepito nel 2009.
91/94
GISCOURS 2009 Margaux Rosso
(Cabernet Sauvignon 53%, Merlot 40% e Cabernet Franc 7%)
Eccelso fin dal colore rosso porpora intenso.
Naso prismatico con sentori di ciliegia, prugna, mirtillo, cassis, menta, mela lieve, per terminare con piacevoli lievi note di pelle.
Al gusto si rivela elegante con sapori ammalianti fruttati di ciliegia e prugna.
Vino equilibrato con la spalla acida che supera la massa alcoolica grazie ad un tannino dolce, setoso, elegante ed abbastanza largo (5/6 – -).
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di prugna e menta.
Ricordo di avere degustato e bevuto recentemente il 2005 e di avergli trovato un tannino setoso ed elegante e di avere riscontrato una bella succosità di prugna e di mirtillo.
92/94
HAUT – BAILLY 2009 Pessac – Leognan Rosso
(Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 37% e Cabernet Franc 3%)
Abito rosso rubino con trame porpora.
Al naso offre riconoscimenti di ciliegia, intensi, prugna, cassis, lievi note dolci boisé, grafite, pepe nero, noce moscata per terminare con soffi di pelle.
Gusto caratterizzato da un buon equilibrio con alcool e freschezza in ottima armonia. Il tannino è dolce, setoso e abbastanza largo (5/6 – ).
Corpo medio, non eccessivo.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di ciliegia e prugna.
Al naso ho sentito meno la presenza del legno rispetto al 2008, mentre al gusto ho sentito la stessa presenza del legno rispetto al 2008.
Nel tempo il legno si dovrà fondere al vino. Questo vino è uno dei miei preferiti e comunque è un vino da invecchiamento. Ultimamente ho bevuto il 1996 e l’ho trovato di grande piacere.
90/93
HAUT BRION 2009 Pessac – Leognan Bianco
(Semillon 38% e Sauvignon Blanc 62%)
Brillante giallo paglierino.
Affascinante l’impatto olfattivo che si apre con note di amido di cotone e prosegue con la foglia di ruta, foglia di pomodoro, floreale, fiori di arancia, pepe bianco, boisé dolce, iodio, salmastro, intense, menta, per terminare con sentori di episperma (pellolina del marrone bollito) che si collega al boisé dolce.
Al palato si apprezza per una lunga serie di sfumature, sapido e minerale in modo generoso, morbido, si arricchisce di una spiccata acidità che supporta in modo perfetto la struttura e la persistenza.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di episperma che ricorda il finale olfattivo. Vino giovanissimo che ha tutte le prerogative per far pensare che sarà un vino longevo.
Rispetto al 2008 quest’annata ha più Sauvignon blanc infatti si sente di più la presenza delle foglie di ruta e di pomodoro. In questo momento l’Haut Brion 2009 ha più equilibrio de La Mission Haut Brion
92/95.
HAUT BRION 2009 Pessac – Leognan Rosso (Merlot 46%, Cabernet Sauvignon 40% e Cabernet Franc 14%)
Colore perfetto, rosso rubino intenso con trame porpora.
Al naso l’armonia già ravvisata si concretizza in un’infinita sequenza di profumi che vedono in primo piano la ciliegia lievemente matura, intensa come pure la grafite e la pelle, seguono profumi di pepe nero, noce moscata, olio di lino, prugna, bustina di tè bagnata, iuta, pomodoro secco, oliva nera, menta e cioccolata che ricordano il cioccolatino “after eight”. Terminano l’esame olfattivo il mirtillo e la mora.
Al gusto conferma la sua piacevolezza già incontrata con l’esame olfattivo e si godono sapori fruttati di prugna e mirtillo.
Vino di bella struttura con alcool e freschezza presenti in modo abbondante ma che non alterano il giusto equilibrio olfattivo, infatti la freschezza insieme ad un tannino dolce, vellutato e largo (6/6- -) riescono a prevalere sulla massa alcoolica. Gradevole sapidità e mineralità.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di prugna.
Il tannino in questo momento è vellutato e non setoso, sicuramente nel tempo lo sarà. Rispetto ad altre annate tra l’Haut Brion e la Mission Haut Brion non ho mai trovato grandissime differenze mentre nel 2009 ho trovato che nonostante i due vini abbiano un tannino similare per la larghezza ma non per la grassezza, abbiano struttura diversa. L’Haut Brion ha più struttura e più equilibrio gustativo.
Trovo che il 2009 dell’Haut Brion abbia più struttura del 2008.
Come sempre si parla di un grande vino ed il solo parlarne ti da una forte emozione.
94/97
LAFITE ROTHSCHILD 2009 Pauillac Rosso
(Cabernet Sauvignon 82,5%, Merlot 17% e Petit Verdot 0,5%)
Alla vista sfoggia un bellissimo rosso rubino intenso.
Ventaglio di sensazioni olfattive che si apre con sentori fruttati di prugna, mora, cassis e ciliegia a cui seguono note speziate di pepe nero, noce moscata e di pera williams lieve. Completano l’esame olfattivo dei rimandi di menta.
In bocca ci regala momenti di alta degustazione con un attacco elegante, fruttato con sentori di prugna accompagnato da una piacevole pelle.
Tannino dolce, setoso e quasi completamente largo (6/6 – – ) che aiuta la spalla acida a donare al vino un perfetto equilibrio.
Corpo medio. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale fumé (tizzone del legno).
Il tannino del 2007 era più largo del 2008 e del 2009 ma queste due ultime annate hanno più struttura.
Vino di grande interesse e di grande classe come sempre.
Mi ricordo il 2003 che durante l’en primeur del 2003 rimasi così colpito da questo vino che lo considerai il miglior Bordeaux di quell’annata.
94/97
LATOUR 2009 Pauillac Rosso
(Cabernet Sauvignon 91,3% e Merlot 8,7%)
Veste un bel rosso rubino con riflessi viola.
All’olfatto si propone con note fruttate di prugna e cassis accompagnate da note speziate di pepe nero, noce moscata e chiodi di garofano e termina con note animali di pelle.
Al gusto mostra una piacevole struttura segnata da una piacevole presenza fruttata di prugna.
Il tannino è dolce, setoso e completamente largo (6/6). Vino perfettamente equilibrato con spalla acida che copre la massa alcoolica.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di prugna e pelle.
Sembra incredibile ma è un vino già sin da adesso perfettametne godibile.
Sono sicuro che con il tempo l’olfatto sarà più espressivo. Questo vino difficilmente delude.
96/99
LEOVILLE LAS CASES 2009 Saint – Julien Rosso
(Cabernet Sauvignon 76%, Merlot 15% e Cabernet Franc 9%)
Veste rosso rubino intenso con larghe trame porpora.
Naso intrigante e vario, spiccano da subito il boisé, la menta e l’eucalipto intensi, seguiti da note fruttate di prugna, ciliegia mora e cassis. Il percorso olfattivo prosegue con un lieve sentore di latte bollito seguito da una piacevole nota minerale di grafite che chiude l’esame olfattivo.
Al gusto è bello, piacevole, equilibrato, fruttato con alcool e freschezza in perfetta armonia grazie anche ad un tannino dolce, vellutato e completamente largo (6/6).
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa, con finale di cuoio.
Vino molto piacevole ma che dovrà perdere un po’ la nota boisé. In questo momento è migliore al gusto che all’olfatto. Il tannino è di grande interesse e l’impatto gustativo è di grande piacevolezza.
93/95
LYNCH – BAGES 2009 Pauillac Bianco
(Sauvignon 58%, Semillon 30% e Muscadelle 12%)
Colore giallo paglierino.
Piacevole l’esibizione aromatica con profumi di foglia di ruta, foglia di pomodoro, menta, episperma (pellolina di marrone bollito), sedano fresco, minerale, fiori bianchi, amido di cotone per terminare con lievi piacevoli rimandi di idrocarburo.
Morbido e godibile in buon equilibrio.
Grazie ad una abbondante presenza di sapidità e mineralità l’alcool e la freschezza sono in perfetto equilibrio tra loro. Corpo medio. Buona persistenza aromatica intensa.
Il 2009 ha più struttura e un po’ più persistenza del 2008.
Vino piacevole che avrà bisogno di un po’ di tempo per esprimersi al meglio.
90/92
LYNCH – BAGES 2009 Pauillac Rosso
(Cabernet Sauvignon 76%, Merlot 18%, Cabernet Franc 4% e Petit Verdot 2%)
Veste rosso rubino con lievi riflessi porpora.
Al naso si godono profumi di canfora, fumé, menta, prugna, cassis, dolce boisé, lievi, pelle, ciliegia, mora, eucalipto, pepe nero per terminare con dei lievissimi sentori di idrocarburo.
Al gusto spicca un tannino elegante, dolce, setoso, e largo (6/6 – – ). Alcool e freschezza sono in buona armonia e rendono il vino ben equilibrato.
Lunga ma non lunghissima è la sua persistenza aromatica intensa con finale tostato.
Ricordo che il 2007 era più pronto del 2008 e del 2009. Il 2008 aveva un finale fruttato mentre il 2009 ha un finale tostato che sicuramente con il tempo perderà.
Il tannino del 2009 è più largo del 2008 e del 2007 e comunque il primo è un vino qualitativamente superiore.
Il secondo vino ECHO de Lynch Bages 2009 (88/90) è un vino caratterizzato all’olfatto da note fumé (tizzone del legno), di prugna, di cenere, di menta e di cuoio. Gusto con sentori di prugna fresca, buon equilibrio gustativo con ben fatto ma non tanto largo (4/6).
Sapido e minerale ma non tanto persistente. Vino piacevole ma migliore all’olfatto.
92/94
MARGAUX 2009 Margaux Rosso
(Cabernet Sauvignon 87%, Merlot 9%, Petit Verdot e Cabernet Franc 4%)
Bellissimo rosso rubino con trame porpora chiaro.
L’olfatto ti profonde da subito forti emozioni nel sentire la molteplicità di profumi che emergono dal bicchiere. La prima nota è di un gradevole dolce lievemente boisé a cui seguono la prugna, cassis, caffè, pepe nero, noce moscata, chiodi di garofano lievi, fumé (tizzone di legno), radice di ciclamino, scatola di sigari, lievi, cedro del Libano, menta, per terminare con piacevoli sentori di grafite.
La bocca è appagata dal perfetto equilibrio gustativo dove l’alcool, la freschezza, la sapidità ed il tannino sono in completa armonia tra loro. Il tannino è dolce, setoso e largo (6/6-), elegante e non opulento.
Il vino ha buona corposità.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di prugna e lieve boisé.
Questo 2009 trovo che sia superiore al 2008 sia per l’equilibrio gustativo che per la larghezza del tannino.
Il 2009 è più strutturato del 2004 che ricordo aveva una persistenza interminabile. Paul Pontallier è un grande maestro!.
93/96
LA MISSION HAUT BRION 2009 Pessac – Leognan Bianco
(Semillon 84%, Sauvignon 16%)
Si tinge di un giallo paglierino chiaro.
Il ventaglio olfattivo si offre con profumi intensi di vaniglia e pepe bianco seguiti da note di fiori bianchi, grafite, noce moscata, pietra focaia, per terminare con l’amido di cotone.
Al gusto è potente di sapidità e mineralità, quest’ultima ricorda l’olfatto.
Buon equilibrio gustativo, la spalla acida bagna completamente la lingua sommergendo la massa alcoolica che non turba minimamente l’equilibrio gustativo. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di episperma (pellolina di marrone bollito).
Vino di piacevolezza anche se molto giovane ed inizialmente un po’ chiuso olfattivamente.
91/93
LA MISSION HAUT – BRION 2009 Pessac – Leognan Rosso
(Cabernet Sauvignon 47%, Merlot 47% e Cabernet Franc 6%)
Colore rosso rubino con riflessi porpora.
Dopo un’iniziale timidezza s’innalzano nitide dal profilo olfattivo note intense di pelle e grafite seguite da sfumature di menta, prugna, pepe nero, noce moscata, chiodi di garofano, latte di cocco e mandorla (coccoina), eucalipto, vegetali, lievi, olio di lino per terminare con soffi di iodio.
Il palato è estasiato dalla sensazione fruttata di prugna fresca accompagnata dalla liquirizia.
Il tannino è dolce, setoso e largo (6/6 – -) ma non sempre riesce ad aiutare completamente la freschezza ad acquietare completamente la massa alcoolica. In questo momento sento l’effetto altalena cioè sento prevalere alternativamente l’alcool e poi la freschezza e viceversa. Piacevole e dosata mineralità e sapidità.
Buona ma non lunghissima la sua persistenza aromatica intensa, con finale di prugna e boisé.
Il 2008 era equilibrato ed aveva un naso più interessante e vario del 2009. Il tannino del 2009 è più largo del 2008 anche se quest’ultimo nel finale si asciugava un po’. Il 2008 aveva un retrogusto di prugna più matura.
Per la differenza con Haut Brion 2009 vedi le note di quest’ultimo vino.
91/93
MOUTON ROTHSCHILD 2009 Pauillac Rosso
(Cabernet Sauvignon 88% e Merlot 12%)
Bellissimo rosso rubino con riflessi porpora.
In forma smagliante al naso, una miriade di profumi tra i quali emergono da subito note fruttate di prugna, mirtillo, cassis e ciliegia seguite da profumi di uva fragola, lievi, cedro del Libano, cioccolata, caucciù, lievi, pepe nero, noce moscata, tabacco biondo della Virginia, episperma (pellolina di marrone bollito) per terminare con intensi sentori di pelle.
All’assaggio mostra subito una bella struttura e piacevoli sapori di prugna e cassis accompagnati da note boisé.
Alcool e freschezza sono presenti in normale misura e quest’ultima con l’aiuto del tannino che è larghissimo (6/6) dolce e vellutato riesce a rendere il vino perfettamente equilibrato. Il tannino è così largo che si percepisce che se la gengiva fosse più larga il tannino la raggiungerebbe per tutta la sua ulteriore larghezza.
Lunghissima è la sua persistenza aromatica intensa con finale boisé.
Bellissimo vino che dovrà perdere un po’ il legno ma già da ora si capisce il suo potenziale. Il vino si deve un po’ affinare come pure il suo larghissimo tannino dovrà diventare da vellutato a setoso.
Ricordo che il 2008 al naso aveva sentori di viola che il 2009 non ha. Il 2009 è più persistente del 2008. Rarissimamente mi è capitato di sentire un tannino così largo come quello di questo 2009.
94/97
PALMER 2009 Margaux Rosso
(Merlot 52%, Cabernet Sauvignon 41% e Petit Verdot 7%)
Robe rosso porpora.
Al naso si offre con uno straordinario ventaglio di sensazioni, tutte amalgamate tra di loro, come il quadro di un grande impressionista.
Immediatamente il tabacco sotto forma di scatola di sigari accompagnato al cedro del Libano mi emoziona poi seguono profumi fruttati di prugna, cassis, mora, ciliegia e pera williams. L’esame olfattivo prosegue con sentori di cioccolata, pelle, intensi, pepe nero, noce moscata, chiodi di garofano ed inchiostro.
Al gusto è succoso si godono la prugna fresca e la cioccolata.
Vino di struttura molto maschile e potente ed equilibrato grazie anche al tannino che è dolce, setoso e largo (5/6+).
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di prugna e cioccolata.
Si tratta di uno dei migliori Palmer che abbia mai assaggiato. Lo preferisco al 2005 perché quando lo degustai durante l’en primeur ed anche successivamente gli trovai troppo la presenza del legno. Nel 2009 siamo completamente all’opposto. Ricordo che il 2008 non aveva i tannini così setosi.
Degustando il secondo vino “Alter ego de Palmer” e poi il Palmer si capisce la continuità qualitativa tra il secondo vino ed il primo. Per me questo Château nel 2009 è l’unico ad avere ottenuto questo risultato di continuità tra il secondo ed il primo vino.
94/97
PAVIE 2009 Saint – Emilion Rosso
(Merlot 70%, Cabernet Franc 20% e Cabernet Sauvignon 10%)
Si tinge di rosso rubino intenso e bello con riflessi porpora.
All’olfatto si propone con note intense di cioccolata seguite dalla ciliegia, prugna, cuoio, menta, latte bollito, lieve, eucalipto, salvia, caramella mou al latte, pepe nero, noce moscata e chiodi di garofano.
All’assaggio è vibrante di acidità che domina la massa alcoolica. Il tannino è dolce, vellutato e largo (6/6). Vino equilibrato con lunga persistenza aromatica intensa con finale di caffè e di caramella mou al latte.
Sono contento di questo vino, non ho sentito una ciliegia matura ma fresca, sinonimo di buona maturazione delle uve. Tannino piacevole e largo.
Il legno c’è ma non è invadente come ho sentito talvolta in altre annate.
Sono contento che Gerard Pérse abbia fatto un “bel vino” e che abbia migliorato la qualità del tannino.
Secondo me il vino non deve avere eccesso di legno e la frutta sia all’olfatto che al gusto non deve essere ossidata.
92/95
PAVIE MACQUIN 2009 Saint – Emilion Rosso
(Merlot 84%, Cabernet Franc 14% e Cabernet Sauvignon 2%)
Sfoggia un rosso rubino vivo, intenso con lievi trame porpora.
Trasmette con pronta disponibilità sentori di boisé, ciliegia, prugna, pepe nero, noce moscata, cuoio, menta e cenere, intensi.
All’assaggio ha una dolce ciliegia che termina un po’ aspra. Minerale ed equilibrato con alcool e freschezza in buona armonia grazie anche ad un tannino abbastanza largo (5/6) dolce e vellutato. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa.
Vino ben fatto che ricorda il 2008 anche se il naso del 2009 è più pulito ed il legno è meno invadente.
91/93
LE PAVILLON BLANC du Château Margaux 2009, Margaux Bianco
Raffinato giallo paglierino chiaro.
Propone al naso un ricco bouquet speziato di pepe bianco, floreale di biancospino e di episperma (pellolina del marrone bollito), che gradualmente si stempera in un’atmosfera più delicata, pervasa da sentori di latte di cocco e mandorla (coccoina), foglia di pomodoro, foglia di ruta, cuoio e vaniglia. Terminano il percorso olfattivo delle carezze minerali.
Al gusto ha una sorprendente carica minerale accompagnata alla sapidità.
Vino ben equilibrato con la freschezza che domina la massa alcoolica. Ha una bella struttura superiore alla media.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa. Finale di minerale.
Per il floreale ricorda il 2008 mentre il 2007 aveva più in evidenza la frutta esotica.
La mineralità che ho sentito nel 2009 non ricordo, per quella che è la mia esperienza, di averla mai sentita. 93/95
PETRUS 2009 Pomerol Rosso
(Merlot 100%)
Risplende un bel rosso rubino intenso.
Il naso è come un quadro di un impressionista dove i tocchi di colore sono i profumi, emergono in modo piacevole la ciliegia, con perfetta maturità, la cioccolata, intensa, la menta, il pepe nero, la noce moscata, il cuoio, la pelle, lo iodio, la prugna, lieve e il caucciù, lieve.
Incornicia il quadro olfattivo una stupenda e delicata violetta.
Al palato lascia di stucco per qualità degli estratti, qualità dei tannini e magistrale equilibrio.
Il palato è incantato da una piacevole ciliegia accompagnata alla cioccolata. Sapido e minerale in misura perfetta. Il tannino è dolce, setoso e completamente largo (6/6). Vino equilibrato che non lascia spazio alla massa alcoolica grazie anche ad uno splendido tannino.
Il vino non ha un corpo muscoloso ma è caratterizzato da una meravigliosa finezza.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa.
Ricordo che il 1998 ed il 2000 avevano un po’ più di struttura del 2009.
Vino che conferma la sua classe di sempre. Bere questo vino è come sentirsi una piuma in balia di un soffio.
96/99
LE PETIT CHEVAL 2009 Saint – Emilion Rosso
E’ il secondo vino dello Château Cheval Blanc
(Cabernet Franc 65% e Merlot 35%)
Intrigante rosso rubino intenso con trame porpora.
Naso esplosivo per la sua ricchezza di profumi, emergono la pelle, ciliegia lievemente matura, cioccolata, menta, pepe nero, noce moscata, chiodi di garofano, caucciù, lieve, prugna, caffè, mirtillo, iuta, lieve, bustina di tè bagnata, per terminare con sentori di pomodoro secco.
Al gusto è ampio, largo con sentori di prugna e ciliegia conditi da una bella mineralità.
Vino ben equilibrato con tannino dolce, vellutato e largo (6/6).
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di prugna.
Il 2009 è superiore nel suo insieme al già buon 2008. Per quello che è la mia conoscenza il 2009 è uno dei migliori Petit Cheval assaggiati.
Vi consiglio di bere anche il 1998.
92/94
LE PETIT MOUTON DE MOUTON ROTHSCHILD 2009 Pauillac Rosso
E’ il secondo vino dello Château Mouton Rothschild
(Cabernet Sauvignon 63%, Merlot 22% e Cabernet Franc 15%)
Veste un bel rosso rubino con trame porpora.
Il naso evidenzia note intense speziate di pepe nero, noce moscata e chiodi di garofano a cui fanno seguito note fruttate di mirtillo, mora, prugna, cassis e ciliegia matura.
Il percorso olfattivo prosegue con profumi floreali e di pelle, intensi.
Al gusto si gode un esplosivo cassis accompagnato dalla prugna. Vino equilibrato con spalla acida che non fa sentire l’alcool grazie anche ad un tannino dolce, setoso ed abbastanza largo (5/6 – -). Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di prugna, cassis e tostatura del legno.
Il tannino del 2009 è un pochino meno largo del 2008 e del 2007. Ricordo che il 2008 aveva più la presenza del legno rispetto a questo 2009.
90/92
PICHON – LONGUEVILLE BARON 2009 Pauillac Rosso
(Cabernet Sauvignon 67% e Merlot 33%)
Rosso rubino scuro – nero.
Miscela aromatica piacevole e varia di pelle, dolce boisé, menta, fumé (tizzone del legno), prugna, ciliegia, cassis e grafite.
Buona sapidità e mineralità ed equilibrio gustativo.
Le note dure, freschezza e tannino, dominano le note morbide della massa alcoolica.
Il tannino è dolce, setoso ed abbastanza largo (5/6 -).
Al gusto si sente un po’ la presenza del legno già percepita all’olfatto, accompagnata dalla prugna, dal cassis e dalla pelle.
Lunga è la sua persistenza aromatica con finale fruttato e di pelle.
Nel 2009 non ho sentito il tannino asciugarsi nel finale come invece avevo sentito nel 2008. La qualità del tannino del 2009, secondo me, è un po’ superiore rispetto al 2008. Mi ricordo che il 2008 all’olfatto aveva dei piacevoli sentori floreali di viola, ma credo che questo dipenda dall’annata. Il 2009 in generale è stato caratterizzato, per i vini rossi, più dalle note fruttate che da quelle floreali.
92/94
PICHON LONGUEVILLE COMTESSE DE LALANDE 2009 Pauillac – Rosso
(Cabernet Sauvignon 75%, Merlot 20% e Petit Verdot 5%)
Risplende un rosso rubino lucente.
Il naso è caratterizzato da profumi fruttati di prugna e ciliegia seguiti dalla cioccolata, episperma (pellolina del marrone bollito), pelle vegetale, pepe nero, noce moscata, chiodi di garofano, mandorla e latte di cocco (coccoina), per terminare con sentori di grafite.
Al gusto sfoggia una bella piacevolezza ed un bell’equilibrio caratterizzato dalla spalla acida che domina la massa alcoolica grazie alla sapidità ed alla mineralità ed a un tannino dolce, vellutato e abbastanza largo (5/6- -). Lunga e piacevole è la sua persistenza aromatica intensa.
Ricordo che il tannino del 2008 nel finale terminava un po’ asciutto rispetto al 2009.
Il 2008 era caratterizzato, al naso, dalla presenza della violetta.
90/92
LE PIN 2009 Pomerol
(Merlot 100%)
Si presenta con un bellissimo rosso rubino con riflessi porpora chiaro.
All’olfatto rivela una crescente complessità che si arricchisce di splendide sfumature di pelle e di cuoio. Ci accolgono sentori speziati di pepe nero e noce moscata accompagnati dalla ciliegia, l’episperma (pellolina del marrone bollito) e la menta.
Bocca magnifica con sentori di ciliegia, pelle e grafite.
Si offre abbastanza pieno, caldo, abbastanza potente e avvolgente ma con un tannino e spalla acida che hanno il sopravvento sulla massa alcoolica.
Tannino dolce, setoso e quasi completamente largo (6/6 -).
Vino equilibrato con lunga persistenza aromatica intensa con finale di ciliegia con maturità perfetta.
Il 2009 non ha la viola che aveva olfattivamente il 2008.
Il 2005 aveva muscolosità e potenza e naso di pelle animale.
Il 2006 era fruttato e con corpo e tannino femminile.
Il 2007 era un buon vino ma con poca persistenza.
Il 2008 ricorda l’eleganza, la struttura e la femminilità del 2006.
Il 2009 per la nota animale olfattiva ricorda il 2005 ma per il corpo mi ricorda il 2006, corpo femminile.
Complimenti a Jacques Thienpont che ha fatto un grande vino.
95/98
SMITH – HAUT – LAFITTE 2009 Pessac – Leognan Bianco
(Sauvignon Blanc 90%, Sauvignon Gris 5% e Semillon 5%)
Veste nel calice un giallo paglierino con riflessi verde – grigio.
Propone al naso un vario bouquet di biancospino che ricorda il latte di cocco e la mandorla (colla coccoina) a cui fanno eco sentori di episperma (pellolina del marrone bollito), eucalipto, sedano fresco, pepe bianco, iodio, per finire con l’amido di cotone.
Generosa ma non eccessiva sapidità e mineralità.
Buona dose di acidità e alcool, il vino non ha ancora raggiunto un buon equilibrio infatti talvolta la freschezza domina l’alcool e viceversa. Buona persistenza aromatica intensa.
Il 2008 aveva più equilibrio gustativo del 2009.
In questo momento il naso è superiore al gusto. Questi sono vini di lunga attesa, non si deve avere fretta nel volerli bere.
91/93
SMITH – HAUT – LAFITTE 2009 Pessac – Leognan Rosso
(Cabernet Sauvignon 64%, Merlot 30%, Cabernet Franc 5% e Petit Verdot 1%)
Alla vista si gode un bel rosso rubino con larghe trame porpora.
Il profilo olfattivo risulta elegante e ben disegnato da tocchi fruttati di prugna e ciliegia, che poi si aprono su nettissime note di pelle, menta, pepe nero, noce moscata, cedro del Libano seguite dall’oliva nera, olio di lino, lieve, vegetale, con sfondo di tabacco biondo della Virginia.
L’impatto gustativo denota subito una bellissima prugna fresca, una risoluta freschezza e piacevole bevibilità.
Vino sapido e minerale, ben equilibrato con massa alcoolica in sottotono. Il tannino è dolce, vellutato e abbastanza largo (5/6+). Corpo medio. Lunga persistenza aromatica intensa, con finale di prugna.
Bella piacevolezza sin da subito.
Questo 2009 ha più struttura del 2008 ed ha anche un tannino più largo.
92/94
VIEUX CHATEAU CERTAN 2009 Pomerol Rosso
(Merlot 84%, Cabernet Franc 8% e Cabernet Sauvignon 8%)
Colore rosso rubino lucente e trasparente.
Ha naso sobrio e strepitoso, bouquet fatto di ciliegia lievemente matura, pelle, menta, intensa, pepe nero, noce moscata, eucalipto, intenso, episperma (pellolina di marrone bollito), canfora, per terminare con una lieve prugna.
Bocca irrorata in uno scintillio di sensazioni.
Bella sapidità e mineralità. Vino ben equilibrato, connubio di calibrata potenza e controllo con tannino succoso, dolce, setoso e quasi completamente largo (5/6). La massa alcoolica è ammansita dalla spalla acida e dal tannino. I tannini sono potenti ma eleganti. Lunga è la persistenza aromatica intensa con finale di ciliegia.
La ciliegia ci ha accolti all’olfatto e ci ha piacevolmente accompagnati in tutto il percorso degustativo.
Il 2008 emana all’olfatto la violetta che non ho trovato nel 2009.
Il 2008 aveva una ciliegia troppo evoluta (confettura) non tipica di questo vino.
Le tipicità di questo vino sono la ciliegia non matura, un corpo esile ed un concerto di piacevolezza. Alexandre Thienpont non ama i vini stile americano (confettura di frutta e concentrazione).
Questo 2009 secondo Alexandre è un bel Pomerol ma non un Vieux Chateau Certan come per esempio il 1998 o il 2006. Il 2009 ha, secondo me, una struttura stupenda ed è un grande vino con frutta perfettamente matura e con una struttura che non ricordo di avere mai trovato in questo vino.
Mi piace Alexandre perché è una persona obiettiva e critica, non difende i suoi vini se non è convinto di ciò che pensa e dice. Tutto questo in un francese è abbastanza raro.
95/98
D’YQUEM 2009 Sauternes
(Semillon 80% e Sauvignon 20%)
Alla vista si propone con un giallo paglierino intenso con riflessi oro.
Il naso prorompe ampio ed elegante con note mentolate di menta e zucchero intense seguite dal miele, confettura di arancia amara, pepe bianco, frutta esotica: mango e papaia, albicocca secca, iodio, per finire con fiori gialli ed agrumi.
In bocca si esalta la sua dolcezza con il miele che fa da primo attore.
Colpisce soprattutto per l’intreccio avvincente tra acidità e morbidezza e per la fusione dei caratteri dell’alcool con quelli della sapidità.
Bella cremosità e concentrazione. Vino equilibrato con lunghissima persistenza aromatica intensa con finale di caramello che va un po’ a smorzare la dolcezza.
Il 2008 non aveva tantissima struttura, il 2009 è sicuramente più strutturato e più complesso forse avrebbe avuto più bisogno della freschezza del 2001. Siamo di fronte ad un grande Yquem.
97/100
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