MAISON VEUVE BLANCHE ESTELLE CONFIDENZIALMENTE “ENCRY”

Oggigiorno l’Italia, purtroppo è comperata a pezzi da stranieri per un tozzo di pane.

Siamo di fronte ad uno smembramento di quello che ci è più caro. Per fortuna anche se, purtroppo, raramente, accade che un italiano riesca a mettere piede sul suolo straniero e riesca a prendere un pezzo di terra di vitale importanza.

Questo è accaduto a Enrico Baldin ed alla sua compagna Nadia Nicoli che hanno avuto l’ardire e la fortuna di riuscire ad acquistare tre ettari di vigne non solo nella Champagne, ma addirittura a Mesnil sur Oger luogo di produzione del più blasonato chardonnay. Già questo deve costituire motivo di orgoglio e di piacere per chi acquista e degusta lo champagne “Encry”.

Enrico come attività di origine si occupava e si occupa tuttora d’ingegneria naturalistica e ripristino ambientale. Il suo lavoro s’esplica nel reinserire l’ambiente, dove cave, frane e discariche deturpano l’ambiente. Nello svolgere tale lavoro Enrico utilizza un sistema chiamato “idrosemina”, che è un processo che utilizza una miscela di prodotti naturali. Enrico è un bollicinomane ma, attenzione, di bollicine di alto lignaggio. Altra sua fortuna è stata quella di avere rapporti con aziende vinicole italiane importanti, ma più che altro rapporti con aziende della Champagne. Uno più uno fa due e quindi Enrico ha unito la sua passione per lo champagne e l’ardire di acquistare tre ettari di vigne.

Enrico come un prestigiatore riesce ad acquistare questi tre ettari sicuramente con il grande dolore dei suoi vicini che sicuramente avrebbero fatto carte false, in senso figurato, per avere questi tre ettari. Sicuramente a chi ha venduto questi terreni sarà stata tolta la cittadinanza francese!. Ma a parte gli scherzi questa acquisizione da parte di uno straniero sarà piaciuta a pochi.

Enrico e Nadia pieni di entusiasmo inviano, le bozze dell’etichetta “ENCRY” al CIVIC (Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne) per avere l’approvazione, ma l’approvazione non viene concessa perché non esisteva uno champagne riconducibile allo Champagne Encry.

La fortuna aiuta gli audaci ed Enrico e Nadia riescono ad avere dal venditore, che si è ricordato che il nonno nel 1917, nella speranza di vendere lo champagne all’estero, registrò al CIVIC il marchio “Maison Blanche Estelle”, in detto marchio stesso.

Tale marchio era stato registrato e mai utilizzato né dal venditore né da altri, pertanto una volta acquistato dal venditore, il CIVIC non ha potuto far altro che dare il proprio placet alla nuova vedova. La vedova Blanche Estelle è inserita nell’elenco dei récoltants manipulants.

La Maison si trova a Mesnil sul Oger, nel cuore della Côte de Blancs. Le Mesnil sur Oger è a 10 km a sud di Epernay.

I terreni sono calcareo grigio, conosciuto come kimmeridgiano, che ha la presenza anche di fossili marini. La produzione della Maison è di circa 100.000 bottiglie l’anno.

Gli Champagnes prodotti sono:

Il Brut (100% Chardonnay) Blanc de Blancs – Grand Cru,

Zero Dosage (100% Chardonnay) Blanc de Blancs – Grand Cru,

Il Grand Rosé (95% Chardonnay e 5% vino rosso di Pinot Noir di Bouzy) – Grand Cru,

I millesimati (100% Ghardonnay) Blanc de Blancs – Grand Cru prodotti solo nelle annate migliori.

Il 2007 non è stato prodotto.

A puro titolo di cronistoria Enrico e Nadia iniziano il loro percorso nella Champagne nel 2004 e nel 2005 fanno la loro prima vendemmia del Brut Blanc de Blancs.

Nel 2010 avviene la prima presentazione del loro champagne al Merano Wein Festival ed è li che io conosco Enrico e Nadia ed il loro mitico “Encry”. Mi innamoro di questo champagne che trovo gradevole con sentori di mela renetta, colla coccoina (latte di cocco e mandorla) e iodio e con bollicine fini e gradevoli. Provo ammirazione per Enrico perché vedo nel suo modo di esporsi un grande appassionato di bollicine e del suo champagne, sento la sua storia, i suoi sacrifici per riuscire a fare il suo champagne ed ho avuto subito per lui e per Nadia una grande ammirazione. Io sono amico di molti produttori francesi e so come non è facile riuscire a fare quello che hanno fatto Enrico e Nadia. Nell’arco degli anni successivi incontro a Merano ed in altri posti Enrico e vedo sempre in lui una grande voglia di fare, mi complimento con lui per la qualità dei suoi champagnes e di come lui riesce a fare sempre cose di grande gusto, con l’aiuto di Nadia, ovviamente. Le confezioni, le brochure e tutto quello che è la presentazione dei suoi prodotti.

Alcuni mesi fa incontro Enrico nel ristorante fiorentino Burde di Andrea Gori e della sua famiglia e gli consegno alcune copie della rivista OINOS per la quale solitamente scrivo anche di bollicine di pregio e gli propongo di fare una degustazione dei suoi champagnes. Enrico mi risponde subito affermativamente con entusiasmo rendendosi disponibile a fare la verticale anche perché non aveva mai fatto  dei suoi champagnes.

Era un destino, si perché ho conosciuto Enrico e Nadia alla prima presentazione dei loro champagnes a Merano e questa sarebbe stata la prima verticale mai fatta prima.

Mi sono sentito un “Padrino”, attenzione un padrino di nascita e non di altro.

Nei mesi successivi mi sono sentito con Enrico per fissare una data e finalmente la data è stata fissata per il 25 febbraio.

Enrico mi ha proposto come luogo di degustazione il ristorante Sesto dell’Hotel The Westin Excelsior. Si tratta di un ristorante che è ubicato al sesto ed ultimo piano dell’Hotel, con una vista su Firenze a 360 gradi. E’ un posto magnifico dove non si può non andare venendo a Firenze. Per la degustazione avremmo avuto un salone tutto vetri e tutto luce e panorama. Magnifico!

Alla degustazione Enrico era emozionato perché era la prima volta che faceva questa verticale degli champagnes della sua Maison, in parte prodotti da lui ed in piccola parte prodotta dai suoi venditori.

Alla degustazione erano presenti una decina di persone, tra cui l’amico Andrea Gori e la collega Leila Salimbeni.

Nel degustare gli champagnes ho trovato una linea comune certi profumi ricorrenti come la colla coccoina e lo iodio. In tre millesimati ho trovato per certi profumi linee comuni tra loro e non con gli altri ed esattamente il 2002 e 2006 ed in parte il 1996.

Esattamente in questi tre champagnes ho sentito il fieno di stalla ed il mugo di pino e cioè profumi da me definiti “campagnoli”.

E’ stata una verticale interessante perché tutte le verticali ti permettono di capire un’azienda le differenti annate ed i punti in comune tra un’annata e l’altra.

Veniamo alla degustazione che è iniziata con i tre champagnes non millesimati con inizio dal più giovane al più vecchio.

Nei vini rossi io preferisco partire dal vino più vecchio al più giovane perché i tannini del vino giovane possono compromettere in parte il successivo assaggio del vino più vecchio.

 ELENCO CHAMPAGNE DEGUSTATI:

 

GRAND ROSÉ Grand Cru non millesimato

36 mesi sui lieviti.                                                             (89 ++/100)

 

ZERO DOSAGE Grand Cru non millesimato

Almeno 36 mesi sui lieviti.                                                   (89/100)

 

BRUT Grand Cru non millesimato

Fa almeno 36 mesi sui lieviti.                                                                                           (90/100)

 

ENCRY MILLÉSIME 2009 Zéro Dosage

Blanc de Blancs Grand Cru                                                (92+/100)

 

ENCRY MILLÉSIME 2008 Zéro Dosage

Blanc de Blancs Grand Cru                                               (92+/100)

 

ENCRY MILLÉSIME 2006 Brut

Blanc de Blancs Grand Cru                                                  (89/100)

 

ENCRY MILLÉSIME 2005 Brut

Blanc de Blancs Grand Cru                                                  (90/100)

 

ENCRY MILLÉSIME 2004 Brut

Blanc de Blancs Grand Cru                                                  (90/100)

 

ENCRY MILLÉSIME 2002 Brut

Blanc de Blancs Grand Cru                                                  (90/100)

 

ENCRY MILLÉSIME 2000 Brut

Blanc de Blancs Grand Cru                                                  (93/100)

 

ENCRY MILLÉSIME 1996 Zéro Dosage

Blanc de Blancs Grand Cru                                                (93+/100)

 

Le note di degustazione integrali possono essere consultate previa registrazione e successivo abbonamento

 

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GRAND ROSÉ Grand Cru non millesimato

(Uvaggio: 95% Chardonnay e 5% vino rosso di pinot nero di Bouzy)

36 mesi sui lieviti.

Abito oro ramato, lucente. Bollicine abbastanza fini e numerose.

Ventaglio olfattivo fatto di profumi di iodio, mela golden smith, lievi di lampone, zabaione e liquirizia, cuoio fresco, quello biondo, intensi di colla coccoina cioè latte di cocco e mandorla, appretto (amido spray per stirare), lievi di banana matura per terminare con rimandi di cenere.

L’incontro gustativo evidenzia bollicine fini e sapori che ricordano il limone ed il pompelmo giallo.

Il corpo è medio appena sufficiente ed il vino è ben equilibrato con spalla acida che domina la massa alcoolica.

Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di latte di cocco, mandorla e lampone.

Il corpo va un po’ via ma rimane persistente perché lascia una sica di sapidità e mineralità.

(89 ++/100)

 ZERO DOSAGE Grand Cru non millesimato

(Uvaggio: 100% Chardonnay Blanc de Blancs)

Almeno 36 mesi sui lieviti.

Giallo oro paglierino con riflessi grigi. Bollicine abbastanza fini e numerose.

Profumi di uva fragolina, lievi di nocciolina tostata, appretto (amido spray per stirare), panno caldo appena stirato, colla coccoina (latte di cocco e mandorla), mela renetta un po’ verde, torsolo di mela per terminare con il sedano fresco.

All’assaggio la bollicina è abbastanza fine e si sentono sapori che ricordano il limone e la mela verde. Il vino è sapido e minerale mentre il corpo è al limite della sufficienza.

Buon equilibrio gustativo con la massa alcoolica dominata dalla spalla acida insieme alla sapidità ed alla mineralità. Lunga è la sua persistenza con finale di mela renetta un po’ verde.

(89/100)

BRUT Grand Cru non millesimato

(Uvaggio: 100% Chardonnay Blanc de Blancs)

Fa almeno 36 mesi sui lieviti.

E’ stato il primo champagne della Maison.

Colore giallo oro chiaro. Bollicine abbastanza fini e numerose.

Nuance di colla coccoina (latte di cocco e mandorla) seguite da intensa mela renetta buccia verde della banana e panno caldo. Sono presenti anche note di erba tagliata ed iodio.

Il sorso evidenzia un corpo medio e la bollicina fine. Vino sapido, minerale con sapori di limone e pompelmo giallo. E’ molto equilibrato con spalla acida in evidenza sulla massa alcoolica. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale molto agrumato. Giovane e già piacevole.

(90/100)

ENCRY MILLÉSIME 2009 Zéro Dosage

Blanc de Blancs Grand Cru

All’inizio dell’estate vi furono molti temporali mentre ad agosto il tempo migliorò e si mantenne bello fino alla vendemmia che avvenne dal 12 al 27 settembre. In generale il 2009 ha avuto una maturità rapida. Questo champagne non ha fatto la malolattica.

Colore giallo oro chiaro. Le bollicine sono abbastanza fini ed abbastanza numerose. Si impone con un olfatto intenso di profumi di anacardo e nocciolina tostata, seguiti dalla crema di latte, erbe secche di montagna, iodio, mela renetta, fieno, sedano fresco, per terminare con intense note di cenere.

All’assaggio le bollicine sono abbastanza fini.

Il corpo è medio e tende ad andare via lasciando spazio all’acidità. Sapori di mela renetta lievemente verde. Il vino è ben equilibrato con massa alcoolica impercettibile.

Lunga è la sua persistenza gustativa con finale sempre con nota acida e mela verde, il finalissimo è di intensa nocciolina tostata.

All’inizio quando il vino è stato versato nel bicchiere è rimasto un po’ chiuso e successivamente si è aperto donando piacevoli profumi. Questo champagne è molto giovane ed avrà bisogno di molto tempo prima di esprimersi al meglio. Sarà curioso seguire la sua evoluzione nel tempo.

(92+/100)

ENCRY MILLÉSIME 2008 Zéro Dosage

Blanc de Blancs Grand Cru

Primavera fresca e mite. Ad inizio giugno ci sono state piogge e successivamente il tempo è stato fresco e nuvoloso e la maturazione delle uve si è ritardata. A settembre il giorno è stato caldo mentre la notte è stata abbastanza fredda. Questo tempo di settembre ha mantenuto alta l’acidità.

Bel giallo oro. Bollicine abbastanza fini ed abbastanza numerose.

Al naso si percepiscono profumi di burro di nocciolina, zabaione, banana secca, iodio, amido del panno appena stirato, per terminare con la mela renetta con lieve maturità.

Bocca sapida e minerale con sapori di banana secca. Il corpo è medio ed il vino è ben equilibrato con spalla acida in rilievo sulla massa alcoolica. Lo champagne si espande in tutta la larghezza della bocca inebriandola con tutta la sua piacevolezza e garbatezza. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa.

(92+/100)

ENCRY MILLÉSIME 2006 Brut

Blanc de Blancs Grand Cru

La fioritura giugno e luglio è stata ideale anche nell’ottica di una maturazione perfetta ma ad agosto ha piovuto causando la formazione di muffe. A settembre il tempo è cambiato con giorni soleggiati e caldi e con notti fresche che hanno favorito la freschezza in particolare sugli chardonnay.

Robe giallo oro lucente.

Al naso svela profumi di fieno di stalla, gelatina di ginger, pastiglia valda, mugo di pino, iodio, per terminare con sussurri di buccia di cedro.

Sorso piacevole con sapori di miele e limone.

Il corpo è medio e le bollicine sono fini.

Vino sapido e minerale con equilibrio perfetto.

La sapidità e la freschezza dominano la massa alcoolica. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di mela renetta leggermente vizza. Per me il gusto è superiore al naso.

(89/100)

 ENCRY MILLÉSIME 2005 Brut

Blanc de Blancs Grand Cru

L’inverno è stato molto rigido, seguito da una primavera mite. Giugno e luglio sono stati caldi ed umidi. Le temperature fresche del mese di agosto seguite da un settembre soleggiato favorirono la maturazione delle uve nonostante il proliferare di parassiti.

Giallo oro intenso. Le bollicine sono fini ed abbastanza numerose.

Profumi di appretto (amido spray per stirare) banana matura, intensi di mandorla e latte di cocco (colla coccoina), mela renetta, iodio, per terminare con accenni di brodo di carne.

Palato equilibrato grazie alla sapidità, mineralità ed acidità che dominano senza tentennamenti la massa alcoolica. Bollicina fine. Sapori di limone e mela renetta verde. Il corpo è medio appena sufficiente e tende un po’ ad andare via lasciando spazio all’acidità che si rafforza. Lunga ma non lunghissima è la sua persistenza con finale di banana verde e mela golden smith.

(90/100)

ENCRY MILLÉSIME 2004 Brut

Blanc de Blancs Grand Cru

Annata similare al 2000 ed al 2002 con temperature fresche e senza eccessi nel corso dell’intera stagione. Il cielo vegetativo è stato meno piovoso di circa il 30% mentre il mese di agosto è stato fresco e piovoso. Il settembre è stato secco e soleggiato facendo maturare in modo perfetto le uve.

Dorato intenso nel bicchiere con bollicine fini ed abbastanza numerose.

L’olfatto è articolato nei toni di miele, albicocca matura, lievi di zabaione, fieno, lievi di caramello, mela renetta vizza, amido del panno appena stirato, caramella mou al latte, mandorla, iodio, per terminare con soffi di pasticceria.

Acidità vibrante e spiccata che domina la massa alcoolica. Bollicina fine. Vino sapido e minerale con sapori di limone e di mela renetta verde.

Il corpo è medio appena sufficiente ed è un po’ sfuggente lasciando spazio alla crescente acidità. Lunga ma non lunghissima è la sua persistenza con finale di banana verde e mela golden smith.

(90/100)

ENCRY MILLÉSIME 2002 Brut

Blanc de Blancs Grand Cru

Tempo instabile con temperature secche e caldo e momenti piovosi segnati dalla irruenza. Per fortuna il settembre è stato caratterizzato dal bel tempo. Si è trattato di un’annata precoce durante la quale l’aridità del suolo ha favorito la più veloce maturazione delle uve.

Naso similare a quello del 2006 con sentori di fieno di stalla, tabacco da pipa, ginger candito, intensi di mugo di pino, pastiglia valda, iodio per terminare con il cedro candito.

Sorso con bollicina fine e corpo medio.

Vino equilibrato con spalla acida in evidenza sulla massa alcoolica, grazie anche alla sapidità e mineralità. Sapori di mugo di pino, ginger e mela renetta vizza.

Lunga è la sua persistenza con finale mela renetta vizza e mugo di pino.

Sicuramente il gusto è superiore all’olfatto che come per il 2006, per me, è un po’ campagnolo.

(90/100)

ENCRY MILLÉSIME 2000 Brut

Blanc de Blancs Grand Cru

L’annata è stata caratterizzata da intensi temporali e grandine. L’inizio della vegetazione c’è stato alla fine di aprile, inizio maggio. Luglio è stato molto piovoso mentre l’agosto è stato molto soleggiato ad eccezione di una grandinata che ha distrutto 45 ettari di vigneti. A settembre il tempo è stato bello e ciò ha permesso di fare una ottima vendemmia.

Giallo oro lucente. Bollicine fini e numerose.

Approccio olfattivo giocato sulla maturità con profumi intensi di albicocca secca, confettura di arancia amara, mandarino, menta, mandorla e latte di cocco (colla coccoina), pino mugo, fieno, iodio, mela renetta matura, miele, erbe di montagna semi-secche, per terminare con sentori agrumati di limone.

Anche la bocca si nuove su un versante maturo con sapori di miele, erbe di montagna secche, limone candito e succo di limone.

Le bollicine sono fini ed il vino è sapido, con corpo medio ed è perfettamente equilibrato con la freschezza in rilievo sull’alcool.

Lunga è la sua persistenza con finale di miele e buccia di limone.

(93/100)

 ENCRY MILLÉSIME 1996 Zéro Dosage

Blanc de Blancs Grand Cru

Annata storica, per me, in generale, superiore alla 2002, caratterizzata da maturità tra maturità e freschezza. Inverno freddo ma non glaciale con successiva primavera asciutta e soleggiata con germoglia mento tra il 20 ed il 24 aprile. Maggio grigio e molto freddo. Luglio secco che ha portato le vigne al limite della sofferenza. Dalla seconda metà di agosto ci sono state piogge seguite da temperature ottimali fino al 16 settembre data di inizio della vendemmia.

Colore giallo oro vivo. Bollicine finissime ed abbastanza numerose.

Esprime profumi di erbe di montagna, ginger candito, iodio, lievi di pietra focaia, menta, eucalipto, lievi di pepe bianco, appretto (amido spray per stirare), cenere, buccia di arancia muffita per terminare con carezze di bacca di ginepro.

Al palato è equilibrato ed è dotato di generosa acidità che non fa minimamente sentire la massa alcoolica. Sapore di mela renetta un po’ acerba e di limone che accentuano l’acidità. Lunghissima è la sua persistenza aromatica intensa con finale di confettura di arancia amara e finalissimo di zabaione. Sembra incredibile ma è ancora uno champagne giovane.

(93+/100)

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