Alcuni mesi fa ho degustato, in anteprima, l’annata 2016 del vino Sassicaia, della Tenuta San Guido di Bolgheri e non mi sono espresso con valutazioni perché mi sono riservato di risentirlo una volta che il vino fosse stato imbottigliato e ciò è successo il 25 gennaio di quest’anno. Avevo sentito le potenzialità, la struttura ed i tannini di questo vino e mi sembrava impossibile che la 2016 potesse avere un qualche cosa, non molto, in più della perfetta 2015. Avevo trovato la 2015 ricca al naso ed il vino perfettamente equilibrato al gusto, con tannini setosi e completamente larghi. Vino di classe ed eleganza, già piacevolissimo, superiore al fantastico 2013 al quale avevo dato 99/100.
Mi sono trovato davanti alla 2016 ed ho scritto le mie note di degustazione. Avevo già apprezzato il secondo vino dell’azienda, il “Guidalberto”, annata 2016, che mi era piaciuto molto, al quale avevo dato un prudente 93/100, considerandolo il miglior Guidalberto mai fatto.
Ho degustato, attentamente, il Sassicaia 2016, sono arrivato alla conclusione che non potevo riconoscergli lo stesso punteggio che avevo dato al 2015 (100/100), conseguentemente avrei potuto scrivere 100/100+, invece ho coniato 100/100 e lode. Chi mi conosce sa che, normalmente, non sono generoso nel dare punteggi alti ma in questo caso non ne ho potuto fare a meno. Seguono le mie note di degustazione
Sassicaia, annata 2016.
Colore rosso rubino scuro.
Ventaglio olfattivo fatto di profumi fruttati di prugna, mirtillo e mora seguiti da menta, eucalipto, alloro, salvia, rosmarino, caucciù, guscio duro di mandorla, colla coccoina (latte di cocco e mandorla, pelle vegetale (è il profumo della pelle lavorata che tende al dolce del cuoio). Il mio esame olfattivo è terminato, lasciandomi incredulo, nel sentire una nota di acqua di mare pulita (melone bianco).
Al Gusto il vino ha un corpo medio generoso e sapori che ricordano la prugna ed il mirtillo freschi, strizzati. Piacevoli sono la sapidità e la mineralità.
Il vino è perfettamente equilibrato con la freschezza ed i tannini che superano, magistralmente, la massa alcoolica. I tannini sono dolci, setosi e completamente larghi per tutta la larghezza della gengiva superiore (6/6). Lunghissima è la sua persistenza aromatica intensa con finale di prugna e mirtillo.
100/100 e lode.
Per me il 2015 è elegante e femminile mentre il 2016 è elegante, femminile ed allo stesso tempo maschile, per la sua maggiore potenza. Sicuramente il 2016 avrà necessità di sostare un pò in bottiglia mentre il 2015 è già prontissimo per essere goduto.
Al termine di questa degustazione ho manifestato al Marchese Niccolò Incisa della Rocchetta ed al suo direttore generale, Carlo Paoli, tutta la mia ammirazione per essere riusciti ad interpretare, alla perfezione, le positive annate 2015 e 2016. Come ho sempre detto già la bottiglia, l’etichetta, lo stemma familiare che è sull’etichetta e sulla capsula ed i colori sono stupendi, è una gioia guardarla. Se a tutto ciò, se poi ci aggiungiamo la cosa più importante che è la qualità dei vini che è ai massimi, livelli, cosa si vuole di più?.