Il Merano Wine Festival è un appuntamento che non si può disertare per tanti motivi. E’ un occasione per incontrare amici produttori, amici giornalisti, operatori del settore del vino e dell’alta cucina. A Merano si va sempre volentieri, il paesaggio è da fiaba, le persone sono piacevoli, gli alberghi sono candidi ed accoglienti.Normalmente rimango a Merano per tre giorni, giorni che vivo intensamente sia dentro, che fuori la manifestazione. E’ una gioia andare a sentire nuovi vini da amici produttori, che mi chiedono un parere, che sanno essere sincero. Non sempre i giudizi sono positivi e puo’ accadere che un produttore rimanga male per la “cruda realtà” da me espressa con il massimo affetto e rispetto.Questa manifestazione è sempre ben organizzata. Credetemi è stancante anche se piacevole iniziare a girare all’interno dei locali della manifestazione la mattina alle nove e trenta per finire alle diciassette. Non è che uno degusti di continuo, ciò per me sarebbe impossibile. Ma il piacevole è parlare dei vini con i produttori ed enologi scambiandosi idee e giudizi. Piacevole è anche organizzare la cena per il dopo manifestazione, con vini da bere, finalmente, consumando un piacevole pasto. Un appuntamento inderogabile è quello del pranzo che normalmente viene consumato in piedi, fuori dalla manifestazione, presso un banchino ambulante, che vuole wurstel e senape. Che delizia del palato!
Tutti gli anni vengo invitato alla degustazione organizzata dall’Azienda Terlano ed è un grande evento poiché vengono effettuate delle verticali interessanti che ti permettono di conoscere bene i vini ed il modo di operare dell’Azienda.
Nell’edizione del Merano Wine Festival del 2010 fu fatta una verticale interessante di Porphyr Lagrein Riserva, degustazione organizzato da Eva Ploner p.r. dell’azienda insieme al direttore commerciale Klauss Gasser.
In passato ho già scritto, di questa azienda descrivendola come la miglior produttrice di vini bianchi italiani. Ho degustato vini bianchi degli anni ’40 e ’50 fino ai tempi attuali trovandoli sempre di grande interesse e piacevolezza.
Questa verticale è partita dall’annata 1997 per arrivare al 2006. Per quello che è la mia esperienza del Lagrein, in generale posso dire che è un vino che mi piace anche se spesso trovo che non abbia molta struttura, anche se dall’esame visivo ti aspetteresti invece un vino molto strutturato.
In questa verticale ho trovato alcuni profumi uguali in tutte le annate, come la ciliegia marasca e la canfora.
Mi ha colpito olfattivamente il 2006 per la sua presenza, più evidente, di note speziate, sentite così intense solo in questa annata. Nell’insieme qusta verticale mi è piaciuta molto perché ogni annata di vino ha avuto le proprie caratteristiche olfattive e gustative che hanno rispecchiato l’annata climatica di produzione. Trovo che sia molto serio che un vino rispecchi l’annata climatica di produzione. Il vino si fa principalmente in vigna e non in cantina.
Questa verticale mi ha fatto scoprire un Lagrein con più struttura, in sintonia con l’esame visivo. Vino di colore scuro, intenso con struttura coerente al colore.
Prima di iniziare con la degustazione è opportuno che dia alcune precisazioni.
Per quanto riguarda la larghezza del tannino è importante che faccia le precisazioni che seguono affinché possa essere compresa. Io sento il tannino del vino sulla gengiva superiore.
La totale larghezza del tannino è 6/6, cioè tutta la larghezza della gengiva superiore. Ovviamente se il tannino è meno largo potrà essere per esempio 5/6 e così via. La larghezza del tannino è importante quando la qualità dello stesso è di buono o alto livello. Più il tannino è largo più il vino è degno di attenzione, ma il tannino come ho precisato deve essere in ogni caso di buona qualità.
Le note di degustazione integrali possono essere consultate previa registrazione e successivo abbonamento
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PORPHYR LAGREIN RISERVA Annata 1998
Veste color rosso granato scuro, quasi nero.
Olfatto con iniziali note speziate di pepe nero, noce moscata seguite da profumi erbacei, boisé, lievi, menta, eucalipto intensi, peperone verde, pietra focaia, ciliegia marasca, tartufo nero, lievi, pelle, pietra lavica, fulminante appena sparato, per terminare con piacevoli soffi di canfora.
Al gusto si sente la nota erbacea già sentita all’olfatto. Vino equilibrato con calibrate dosi di alcool e freschezza, quest’ultima conduce la guida dell’equilibrio gustativo. Il tannino è dolce, poco largo (4/6-), inizialmente setoso per poi nel finale asciugarsi un po’.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale erbaceo.
Il 1997 è superiore al 1998. Nel primo l’olfatto è più ricco e vario, inoltre i tannini anche se non sono larghi sono di migliore qualità ed infine la freschezza è più presente.
Sono stato incerto se dare a questo vino 90/100 ma era più vicino a 89/100.
89/100
PORPHYR LAGREIN RISERVA Annata 1999
Veste rosso granato intenso, quasi nero.
Il profilo olfattivo evidenzia note di confettura di ciliegia marasca, cassetto di medicine, cioccolata, menta, eucalipto, pelle, tartufo nero, lievi, canfora, per terminare con la iuta.
Al primo impatto gustativo si sentono la cioccolata e la ciliegia che ti fanno pensare al cioccolatino “mon chêri”
Alcool e freschezza sono presenti in modo rilevante e la freschezza avvolge con difficoltà la massa alcoolica. Il tannino è dolce, poco largo (4/6- -), inizialmente setoso, per poi asciugarsi un po’ nel finale.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di ciliegia marasca, cioccolata e menta.
A questo vino manca una maggiore freschezza ed un tannino più largo e più grasso.
87/100
PORPHYR LAGREIN RISERVA Annata 2000
Rosso rubino e granato scuro, quasi nero.
Naso di crema di latte, polvere da sparo (fulminante) gasolio, pietra focaia, menta, eucalipto, pelle, ciliegia, canfora, per terminare con la liquirizia.
Al gusto è equilibrato con ricca spalla acida che domina la massa alcoolica grazie anche ad un tannino un po’ compatto, dolce, abbastanza largo (5/6–), inizialmente setoso per finire un po’ asciutto.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con un finale lievemente erbaceo.
Il tannino del 2000 è il più largo rispetto ai vini precedenti. Nel suo insieme vino ben fatto e piacevole.
90/100
PORPHYR LAGREIN RISERVA Annata 2001
Rosso rubino con bagliori granato tendenti al nero.
Naso vivace di pietra focaia, menta, eucalipto, amido di cotone, ciliegia marasca, fico secco nero, cioccolata, intensa, per terminare con un piacevolissimo tartufo nero.
Al gusto esplodono il tartufo nero e la ciliegia marasca accompagnate da piacevoli sapidità e mineralità.
Vino con bella struttura ed equilibrio con ricca spalla acida che avvolge ed assopisce la presente, ma innocua, massa alcoolica.
Il tannino è dolce, abbastanza largo (5/6-) e setoso.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di ciliegia marasca e cioccolata.
Bel vino, ben equilibrato, con spalla acida importante ed in proporzione con la massa alcoolica. Il tannino di questo vino non finisce asciutto. Si tratta di un bel vino, piacevole dotato di corpo medio.
92/100
PORPHYR LAGREIN RISERVA Annata 2002
Colore rosso rubino compatto, intenso tendente al nero.
All’esame olfattivo è una piacevole esplosione di ciliegia marasca matura seguita dalla menta, mela rossa, lieve, cioccolata, tartufo nero, lieve, per terminare con sentori di iodio.
Al gusto si godono subito il tartufo nero e la ciliegia marasca accompagnate da misurate sapidità e mineralità.
Vino con asse acido – alcool – tannino in buon equilibrio. La freschezza conduce la guida dell’equilibrio gustativo.
Il tannino è dolce, abbastanza largo (5/6) e setoso. Il corpo è abbastanza sufficiente mentre lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di ciliegia marasca e cioccolata.
Fino a qui è il vino con tannino più largo, piacevole al gusto, con naso, in questo momento, un po’ pigro, un po’ chiuso, ma che si aprirà di più nel futuro.
91/100
PORPHYR LAGREIN RISERVA Annata 2003
Colore rosso rubino intenso tendente al nero.
L’olfatto si apre alla nota minerale di pietra focaia intensa seguita dalla menta, eucalipto, canfora, pelle, cioccolata, ciliegia marasca, per terminare con profumi di liquirizia.
Al gusto si sente una importante presenza di alcool e freschezza, accompagnate da una piacevole sapidità e mineralità e da una nota di asprezza che disturba un po’ l’assaggio. Vino abbastanza equilibrato con tannini dolci, non tanto larghi (4/6) e un po’ verdi.
Abbastanza lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di tartufo nero.
Da un’annata calda come è stata il 2003 ti saresti aspettato un vino con tannini più maturi. Vino superiore all’olfatto rispetto al gusto.
86/100
PORPHYR LAGREIN RISERVA Annata 2004
Veste un bellissimo rosso rubino misto a rosso porpora, intensi.
Naso aperto ed estroflesso, intrigante nei toni di ciliegia marasca matura, cioccolata, pelle, iodio, canfora, cenere, eucalipto, boisé, lieve, per terminare con delle lievi piacevoli carezze di oliva nera.
Bocca di piena espressività con una bella ciliegia marasca, accompagnata dalla cioccolata.
Sorso coeso e delineato. Vino equilibrato con misurata freschezza che domina la massa alcoolica grazie anche ad un tannino ricco, abbastanza di spessore, e abbastanza largo (5/6) setoso e dolce. Corpo medio con lunga persistenza aromatica intensa con finale di menta e cioccolata che ricorda il cioccolatino “after eight”.
Vino con una bella potenzialità, è il vino, per me, migliore della verticale.
94/100
PORPHYR LAGREIN RISERVA Annata 2005
Colore rosso rubino intenso con trame nero.
Olfatto non particolarmente vario ma con profumi intensi come la ciliegia marasca, cioccolata e pelle seguite da toni di mela rossa, fumé, pietra focaia, per terminare con sentori di iodio.
Al gusto si nota subito una piacevole struttura del vino anche se il corpo è medio, appena sufficiente. La spalla acida supera la massa alcoolica rendendo il vino ben equilibrato. Il tannino è dolce, con buona struttura, abbastanza largo (5/6- -) e setoso.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di cioccolata, ciliegia marasca e menta.
Vino giovane che si dovrà esprimere al meglio ma che è già piacevole.
91/100
PORPHYR LAGREIN RISERVA Annata 2006
Colore rosso rubino intenso tendente al nero.
Profumi caratterizzati da note speziate quali il pepe nero, noce moscata e chiodi di garofano seguite da profumi intensi di ciliegia marasca, cioccolata e tartufo nero. Il percorso olfattivo prosegue con note di iodio, pelle, pietra focaia, boisé, eucalipto, menta, per terminare con soffi di canfora.
All’assaggio mostra una buona struttura ed un buon equilibrio, con ricca dose sia di alcool che di freschezza, mentre il tannino è dolce, largo (6/6- -) e setoso.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di mela rossa e ciliegia marasca.
Dopo il 2004 questo 2006 è quello che mi è piaciuto di più di questa verticale.
Il 2006 è quello che ha più struttura di tutti, il tannino più largo, ma ha un po’ meno freschezza del 2004.
Il mio punteggio non è arrivato a 94/100 ma si è posizionato tra il 93 e 94/100.
93/100
E’ stato un grande piacere potere fare questa verticale, perché solo con le verticali si conoscono i vini ed il terroir dove gli stessi nascono.
Nel novembre del 2011 durante il Merano Wine Festival si è tenuta una interessante verticale di dieci annate del Pinot bianco Vorberg dall’annate 1957 al 2009.
VORBERG PINOT BIANCO Annata 1957
Veste giallo oro intenso con ampie trame ambrate.
Al naso si offre ricco di profumi tra i quali emergono in modo evidente la banana sovrammatura, banana secca, pasta di banana del cioccolatino “banana Perugina”, pasta di mandorla e giuggiola matura. Seguono note di pepe bianco, lievi, mentolate, lieve alcool della ciliegia sotto spirito, miele, per terminare con sentori di frutta candita.
Al gusto dimostra un po’ gli anni che ha, ha perso un po’ la struttura, la spalla acida viene un po’ dominata dalla massa alcoolica. Buona sapidità e mineralità tipica di questo bel vino. Lunga persistenza aromatica intensa con finale di zabaione. In generale è un vino sempre piacevole anche se ha la massa alcoolica un po’ in evidenza rispetto alla freschezza.
89/100
VORBERG PINOT BIANCO Annata 1971
Bel giallo oro.
Il naso è affascinante, con un inizio un po’ timido ma che lentamente si apre e si esprime con piacevoli sentori di luppolo, pietra focaia intensi, burro di nocciolina, amido di cotone, balsamici, grafite per terminare con la buccia candita di limone.
Al gusto dona generosa sapidità e mineralità, piacevole burrosità. Vino ben equilibrato con abbondante freschezza che domina, senza indugio, la massa alcoolica. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di pietra focaia e burro di nocciolina.
Vino piacevole ed ancora giovane che sicuramente va decantato per permettergli, da subito, maggiore espressività olfattiva.
93/100
VORBERG PINOT BIANCO Annata 1980
Paglierino brillante intenso con riflessi oro, lucente.
L’inizio dell’esame olfattivo svela note intense di trielina e di lieve acetone che piano piano scompaiono e lasciano spazio alla pietra focaia, collante per legno, buccia di limone grattugiata, menta, eucalipto, per terminare con la mela gialla, lievemente matura.
Al gusto mostra una buona maturità, superiore a quella del 1971.
Buon equilibrio gustativo con ricca spalla acida che domina le sostanze morbide. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa.
Il 1971 ha più vitalità del 1980.
89/100
VORBERG PINOT BIANCO Annata 1993
Robe giallo oro lucente.
Olfatto ricco e maturo, emergono sentori di amido di cotone, colla coccoina (latte di cocco e mandorla) grafite, sapone di Marsiglia, note mature, miele di castagno, iodio, pesca matura, albicocca secca, per terminare con intensi profumi di zucchero filato.
All’ingresso in bocca si sente un po’ di pungenza di alcool, tale sensazione permane. Il vino ha una buona dose di freschezza, non sufficiente a domare completamente la massa alcoolica anche a causa di una struttura non particolarmente presente. Abbastanza lunga è la sua persistenza aromatica intensa con piacevole finale minerale.
Questo vino ha il naso superiore al gusto.
88/100
VORBERG PINOT BIANCO Annata 1999
Colore giallo paglierino.
Naso caratterizzato da note intense di pietra focaia e burro di nocciolina seguite da fiori gialli, agrumi, colla coccoina (latte di cocco e mandorla), sapone di Marsiglia, limone e mandarino, lievi, per terminare con dei soffi di vaniglia. Gusto sapido e minerale con equilibrio gustativo un po’ altalenante nonostante sia dotato di buona spalla acida.
Si alternano alla guida dell’equilibrio gustativo l’alcool e la freschezza.
La gengiva superiore si scalda lievemente. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di pietra focaia.
Nel finale si sente sulla lingua anche un lieve sentore di pepe nero.
A mio avivso l’equilibrio gustativo, nell’invecchiare, non potrà migliorare. Non è un 90/100 pieno.
90/100
VORBERG PINOT BIANCO RISERVA Annata 2001
Giallo paglierino abbastanza intenso.
Sfilano aromi di burro di nocciolina e grafite, intensi, seguiti da pietra focaia, duro di menta (bastoncino duro di zucchero con menta), iodio, sapone di Marsiglia, lievi, pepe bianco, lievi, albicocca secca, zabaione, per terminare con piacevoli sentori di ruggine.
Gusto di notevole interesse, cremoso, minerale e riccamente sapido.
Equilibrio gustativo lievemente incerto ed altalenante con finale di dominio della freschezza. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale minerale.
Al naso quando ho sentito l’albicoca secca mi è venuto alla mente la tipologia del vino con vendemmia tardiva.
Mi è piaciuto più il 2001 rispetto al 1999, anche se ho dato quasi lo stesso punteggio.
90/100
VORBERG PINOT BIANCO RISERVA Annata 2002
Colore giallo paglierino non molto intenso.
Olfatto piacevole con gradevoli ed abbastanza dosati profumi di pietra focaia, burro di nocciolina, pepe nero, sapone di Marsiglia, luppolo, lieve, per terminare con delicati tocchi di buccia di limone.
Al gusto mostra un corpo delicato con piacevole sapidità e mineralità. Vino abbastanza equilibrato con alcool e freschezza che si alternano alla guida dell’equilibrio gustativo. Lunga persistenza aromatica intensa con finale minerale ed agrumato.
Trovo che questo 2002 abbia un po’ meno struttura del 2001.
Per l’azienda quest’annata è considerata una grande annata e con grande equilibrio gustativo. Io non la penso allo stesso modo. Nell’insieme il vino è piacevole anche se lo trovo migliore al naso rispetto al gusto.
89/100
VORBERG PINOT BIANCO RISERVA Annata 2004
Veste un bel giallo paglierino abbastanza intenso (è più intenso di quello del 2002).
All’olfatto rivela da subito delle note di maturità quali il miele (millefiori) e l’albicocca secca. L’esame olfattivo prosegue con note di ambra, intense, mela golden lievemente matura, per terminare con carezze vanigliate.
Al gusto sfoggia una piacevole struttura con una potente carica di sapidità e mineralità. Vino ben equilibrato con la freschezza che domina la massa alcoolica. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di pietra focaia.
Questo 2004 ha più stuttura del 2002.
90/100
VORBERG PINOT BIANCO RISERVA Annata 2006
Veste un bel giallo paglierino non particolarmente carico (è simile al 2002)
Naso meno intenso di quello del 2004, emergono note di minerale (pietra focaia), cuoio fresco, sapone di Marsiglia, burro di nocciolina, per terminare con note intense di pepe bianco.
Al gusto mostra un corpo non eccessivo ed una lieve grassezza. Alcool e freschezza si alternano alla guida dell’equilibrio gustativo.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale minerale.
Ho preferito il 2004 rispetto al 2006.
89/100
VORBERG PINOT BIANCO RISERVA Annata 2009
Bel giallo paglierino (simile al 2004)
Nonostante la gioventù è ricco di profumi che sfilano uno dietro l’altro come dei bambini che si rincorrono sul palcoscenico. L’attore principale è il duro di menta (bastoncino duro di zucchero intriso di menta), fanno da comparse il biancospino, colla coccoina (latte di cocco e mandorla) luppolo, pepe bianco, pietra focaia, albicocca lievemente matura, ambra, lieve, burro di nocciolina, cuoio fresco (quello peloso), gesso, per terminare con delle note floreali di fiore di arancia.
Al gusto è entusiasmante, ha una bella grassezza ed è sapido e minerale.
Vino ben equilibrato con la spalla acida che domina la massa alcoolica.
Lunga è la sua persistenza aromatica itnensa con finale di limone e minerale. Siamo di fronte ad un grande vino, giovane e con bella potenzialità.
La mia valutazione è anche per quello che sicuramente sarà in divenire.
Normalmente i vini di Terlano quando sono giovani sono poco espressivi in quanto necessitano di tempo per esprimersi al meglio sia all’olfatto che al gusto. Questo 2009 mi ha impressionato perché già da ora racconta tanta piacevolezza e mi posso immaginare come sarà tra qualche anno.
94/100
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Poter partecipare a questi stupendi eventi è una delle tante piacevoli sfaccettature che ha il Merano Wine Festival. Finita la manifestazione si pensa con desiderio a quella dell’anno successivo.
Le fotografie sono state scattate da Sergio Antonini.