Nel passato mese di ottobre si è tenuto presso il Palazzo Portinari, nel cuore di Firenze, un pranzo con degustazione dei Franciacorta dell’azienda Barone Pizzini. Sono bollicine che a me sono sempre piaciute perchè sono gradevoli e con naso e gusto molto vario.
Le bollicine di questo Franciacorta sono gradevoli e non aggressive al palato.
Al pranzo sono stati invitati alcuni giornalisti e ad accoglierci c’erano Silvano Brescianini socio dell’azienda nonchè, dal 2019, presidente del Consorzio Franciacorta e Stefano Donarini presidente di Multimedia Comunicazioni di Milano.
Silvano all’inizio del pranzo ci ha raccontato che la 2011 è stata la sua migliore vendemmia da quando nel 1994 lui ha incominciato ad occuparsi del mondo del vino. Silvano era entusiasta di farci degustare il rosè 2011 e ci ha descritto l’andamento climatico del 2011 che è stato caratterizzato da una primavera più calda rispetto alla media storica di questa stagione mentre l’estate è stata fresca e piovosa con temperature calde durante il giorno e fresche durante la notte. Queste escursioni termiche hanno favorito la ricchezza aromatica dei vini. La maturazione lenta delle uve ha favorito la composizione acidica e la concentrazione del prodotto. La stessa qualità del prodotto, secondo il Consorzio Franciacorta, si è avuta nelle annate 1995, 1997 e 2005. Silvano ha continuato nel suo racconto dicendoci che, quando è stato capito che la 2011 era un’annata eccezionale, è stato deciso di fare il Bagnadore Rosè, una riserva “fuori programma”. Un rosé che verrà replicato solo in annate eccezionali.
La prossima annata ad uscire sarà la 2020.
Passiamo ora al menù del pranzo con i relativi Franciacorta di accompagnamento. Con il “quiche di porcini con spuma calda di parmigiano reggiano” ci sono stati serviti il Franciacorta pas dosé Bagnadore nelle annate 2014 e 2015. A seguito i “fusilli ricci con vongole veraci e bottarga” abbinati al Franciacorta pas dosè Bagnadore 2011.
La portata successiva è stata il “Maialino da latte con crema di carote” sposato con il Franciacorta pas dose Bagnadore rosé 2011. Abbinamento perfetto sia con questo piatto che con il successivo che è stato il “tiramisù bianco con coulis di lamponi”.
Bellissima esperienza alla fine della quale non ho potuto fare a meno di acquistare il Rosé 2011.
Seguono le mie note di degustazione dei Franciacorta degustati e bevuti.
BARONE PIZZINI
BAGNADORE, annata 2015
Franciacorta Pas Dosé riserva D.O.C.G.
(uvaggio : 59% Chardonnay e 41% Pinot Nero)
Casse prodotte (9 lit) : 944; 8 mesi in barrique e piccola parte in inox; 69 mesi sui lieviti.
Dal bicchiere traspare giallo oro paglierino lucente.
Le bollicine sono finissime ed abbastanza numerose.
Si diffondono nell’aria profumi dolci di pasticceria, mandorla spezzata, note balsamiche, guscio di mandorla, lievi di pepe bianco, accennati di boisé, per terminare con soffi di radice di liquirizia.
Al palato le bollicine sono fini e carezzevoli. Sapore agrumato, di limone, lime e lieve pompelmo giallo. Il corpo è medio ed il vino è sapido e minerale. Colpisce molto la sua acidità, presente in modo generoso.
Vino con freschezza che domina la massa alcolica. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale agrumato.
E’ un franciacorta giovanissimo da lungo invecchiamento che a mio avviso in futuro darà molta soddisfazione.
La mia valutazione è la seguente, ma nel tempo la valutazione sarà destinata a salire. (92/100)
BARONE PIZZINI
BAGNADORE, annata 2014
Franciacorta Pas Dosé riserva D.O.C.G.
(uvaggio : 50% Chardonnay e 50% Pinot Nero)
Veste giallo oro lucente. Le bollicine sono fini ed abbastanza numerose.
Naso composto da profumi di paglia, distillato, colla Coccoina (latte di cocco e mandorla), boisè, cuoio biondo, resina di pino, buccia verde della banana (legno?), miele millefiori, per terminare con ricordi di caramella mou al latte.
All’ingresso in bocca le bollicine sono fini e gradevoli. Il vino è sapido e minerale ed ha corpo medio sufficiente. Sapore di paglia ed una lieve dolcezza di pasticceria.
Il vino è ben equilibrato grazie alla sua generosa freschezza che non fa sentire neppure minimante la massa alcolica.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di miele e limone.
Lo sento più largo che verticale ed ho percepito una maggiore maturità rispetto al 2015. Ho sentito i tannini del legno sulla gengiva superiore.
Il 2015 ha anche più struttura del 2014. (91/100)
BARONE PIZZINI
BAGNADORE, annata 2011
Franciacorta Pas Dosé riserva D.O.C.G.
(uvaggio : 50% Chardonnay e 50% Pinot Nero)
Casse prodotte (9 lit): 550; 8 mesi in barriques e 128 mesi sui lieviti.
Manto giallo oro con riflessi grigi. Le bollicine sono abbastanza fini ed abbastanza numerose.
Mix olfattivo composto da profumi di gesso, paglia, distillato, intensi di colla Coccoina (latte di cocco e mandorla), boisé, cuoio biondo resina di pino, pastiglia Valda, vaniglia, mela renetta un pò matura, fiori gialli, liquirizia e finocchio selvatico secco.
Il palato è accarezzato da bollicine fini e da una moderata e piacevole dolcezza. Il corpo è medio ed il vino ha una notevole acidità che ricorda un pò quella del 2015. Vino ben equilibrato con la freschezza che domina la massa alcolica.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale intenso di limone, paglia e lieve pompelmo giallo.
Come nel 2014 anche nel 2011 sento i tannini del legno sulla gengiva superiore che si asciuga lievemente. (93/100)
BARONE PIZZINI
BAGNADORE rosé, annata 2011
Franciacorta Pas Dosé riserva D.O.C.G.
(uvaggio : 100% Pinot Nero)
Veste rosa antico ed ha bollicine abbastanza fini ed abbastanza numerose.
All’esame olfattivo si percepiscono profumi di erbe medicinali, bitter, lampone macerato, buccia di banana verde, amido spray per stirare, colla Coccoina (latte di cocco e mandorla) per finire con soffi di idrolitina (è la polvere che rende gassata l’acqua naturale).
L’incontro gustativo è piacevole grazie alle bollicine fini, alla sapidità ed alla mineralità.
Il corpo è medio ed il vino ha un perfetto equilibrio gustativo grazie alla freschezza che copre completamente la massa alcolica. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di lampone e di pompelmo rosa.
Si sente il tannino che asciuga un pochino la gengiva superiore. (93/100)