La Marchesi Antinori non sbaglia mai.
Le sue aziende sono sempre, per tutto, al top. Alla fine di agosto mi trovavo, in vacanza, a Marina di Grosseto e venivo gentilmente invitato dal Dott. Renzo Cotarella, dal 2005 Amministratore delegato della Marchesi Antinori S.p.A., ad andare a visitare la loro Fattoria “Le Mortelle”, distante circa dieci chilometri da Castiglione della Pescaia.
Raccoglievo con piacere il gentile invito ricevuto e coinvolgevo in questa visita tre miei cari amici, Gianni Pecchioli, Patrizio Giaconi e Sergio Antonini, tutti appassionati di vino. A riceverci c’era la Signora Sandra Ferrandi che ci ha fatto visitare l’azienda, iniziando dalla cantina per poi andare a fare un giro per le vigne ed al ristorante. Tutto il personale sia della cantina che della ristorazione è giovane, sorridente, cordiale e con tanto entusiasmo nello svolgere il proprio lavoro.
La Signora Ferrandi ci ha fatto accomodare ad un tavolo di un salotto all’interno del piccolo ristorante per farci degustare quattro vini prodotti dall’azienda.
Ci raggiungeva poi il direttore de Le Mortelle, nonché enologo anche della vicina azienda di vini di Montalcino “Pian delle Vigne”, Dott. Fabio Ratto. Questi, insieme alla Signora Sandra Ferrandi ci ha raccontato che la tenuta, proprietà della famiglia Antinori, faceva parte di una proprietà più ampia, chiamata la Biodola. I lavori di ristrutturazione del complesso e la creazione della nuova cantina sono iniziati nel 1999. Alla mia domanda: perché il nome Mortelle ?, Sandra mi rispondeva dicendomi che Mortella è il nome del mirto selvatico, una pianta tipica della macchia mediterranea che cresce sulle zone costiere della Maremma e che tale nome è stato adottato a simbolo della fattoria. La proprietà si estende per circa 270 ettari, di cui 170 piantati a vigneto e 15 ettari utilizzati per la coltivazione della frutta.
L’azienda è famosa non solo per il vino ma anche per la produzione di frutta: pesche, susine, albicocche, pere e mirtilli.
Gli ettari di vigneto sono prevalentemente coltivati a Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Carmenére, in piccola quantità, Vermentino, Ansonica e Viogner.
La tenuta è al centro di un piccolo anfiteatro che si affaccia sul mare ubicato, da nord a sud, alle spalle della tenuta. Il terreno è di medio impasto, sabbioso e limoso ed ha una composizione, in prevalenza, siliceo – argillosa, con presenza di ricco scheletro in alcune zone.
Il clima è asciutto e caldo grazie anche alla vicinanza del mare che riesce a mitigare il freddo invernale ed a rinfrescare il caldo estivo limitando la piovosità.
All’interno della tenuta è ubicato un lago ed accanto all’azienda c’è l’oasi naturale della Diaccia Botrona, entrambi popolati da anatre, folaghe ed altri volatici. Passando alla degustazione devo precisare che per quanto riguarda la larghezza del tannino, è importante che faccia le precisazioni che seguono, affinchè possa essere compresa. Io sento il tannino del vino sulla gengiva superiore. La totale larghezza del tannino è 6/6, cioè tutta la larghezza della gengiva superiore. Ovviamente, se il tannino è meno largo, potrà essere per esempio 5/6 e così via. La larghezza del tannino è importante quando la qualità dello stesso è di buono o alto livello. Più il tannino è largo, più il vino è degno d’attenzione, ma il tannino, come ho precisato, dev’essere, in ogni caso, di buona qualità. Passiamo all’analisi dei vini degustati.
Passiamo adesso ad analizzare i vini degustati
LE MORTELLE
VIVIA
Maremma Toscana DOC, Viuia, annata 2018
(Uvaggio: 50% Vermentino, 40% Viogner e 10% Ansonica)
Il primo anno di produzione 2010.
Bottiglie annue prodotte circa 220.000.
Giallo paglierino intenso tendente al coloro oro e riflessi verdolini.
Naso fatto di profumi di pera coscia, lievito di birra, acqua di mare (melone bianco) minerale, salmastro,floreali (biancospino), pesca bianca, colla coccoina (latte di cocco e mandorla), ananas, liquirizia per terminare con pizzicotti di pepe bianco.
All’assaggio rivela sapori di limone, sale e pietra focaia. Il corpo è medio abbastanza sufficiente. Alcool e freschezza si alternano tra loro (effetto altalenante) sicuramente la mineralità aiuta la freschezza nel cercare di dominare la massa alcoolica. La freschezza permette al vino di essere persistente. Finale con sapore di pompelmo giallo.
Vino che servito ben freddo si beve volentieri perché la temperatura più fredda smorza un pò la percezione dell’alcool.
(88/100)
LE MORTELLE
BOTROSECCO, annata 2016
Maremma Toscana DOC
(Uvaggio: 60% Cabernet Sauvignon e 40% Cabernet Franc)
bottiglie prodotte per annata circa 250.000
Abito rosso rubino intenso – nero
Olfatto caratterizzato da profumi di prugna matura strizzata, paglia, mirtilli, mora matura, pepe nero, noce moscata, ciliegia marasca matura. Seguono note intense di menta ed eucalipto, acqua di mare (melone bianco e parte bianca della buccia interna del cocomero), viola e conserva di pomodoro.
All’assaggio il corpo è medio sufficiente e si evidenzia il sapore della prugna. Il vino è equilibrato tra alcool e freschezza mentre il tannino è abbastanza largo (5/6-), dolce inizialmente vellutato per poi far bruciare ed asciugare, lievemente, la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di liquirizia ed una lieve sensazione amara.
(90/100)
LE MORTELLE
POGGIO ALLE NANE annata 2016
Maremma Toscana DOC
(Uvaggio: 80% Cabernet Franc, 10% Cabernet Sauvignon e 10% Carménere)
Manto rosso rubino e porpora intensi – nero.
Ventaglio olfattivo fatto di profumi di prugna, menta, eucalipto, vaniglia, ambra, pepe nero, noce moscata, boisé, zucchero filato, mirtillo, mora e cassis.
Al palato si sente un pò la presenza del legno perché il vino è allevato per 16-18 mesi in barriques di 1° e 2° passaggio. Vino fine, elegante, con tannini dolci, setosi ed abbastanza larghi (5/6+).
Nel finale si sente, lievemente, bruciare ed asciugare la gengiva superiore. Vino equilibrato tra alcool e freschezza. Lunga è la sua persistenza con finale di prugna e boisé. Sicuramente con un pò di sosta in bottiglia il tannino si acquisterà donando completa setosità ed il legno verrà ben assorbito dal vino.
(93/100)
LE MORTELLE
AMPIO DELLE MORTELLE, annata 2015
Toscana IGT
(Uvaggio: 100% Carménere)
produzione bottiglie 2.991. 1° anno di produzione.
Colore rosso rubino intenso – nero.
Bouquet fatto di profumi di pepe nero, intensi di noce moscata, lievi di chiodi di garofano, prugna, viola, cassis, mirtillo, lievi di boisè, polvere di cacao, schiuma di latte, per terminare con rimandi dolci che ricordano la schiuma del cappuccino.
Al palato si gode una piacevolissima sensazione fruttata che ricorda la prugna strizzata e la polvere di cacao.
Vino con corpo medio, ben equilibrato, con la massa alcoolica impercettibile, grazie alla freschezza ed ai tannini. Questi ultimi sono dolci, setosi e larghi (6/6-).
Lunga è la sua persistenza con finale un pò boisé, menta e cacao.
Vino fine ed elegante.
(96/100)
Terminata la piacevole degustazione abbiamo pranzato iniziando con affettati e formaggi per poi proseguire con pietanze a kilometro 0, tipiche della Maremma. Bevendo, in relax, i vini precedentemente degustati e godendoci il bel paesaggio maremmano.
Che giornata piacevole abbiamo trascorso, cullati dalla gentilezza di chi ci ha ospitati e coccolati, in questa, splendida, avventura enogastronomica.