Tre giovani amici: Emanuele Graetz, Alessandro Mannelli e Niccolò Righini, inizialmente ogni uno per la propria strada, in diversi settori, decidono di dedicarsi ad un unico lavoro produrre vino.
La fortuna aiuta gli audaci, soldi giusti, tanta voglia di fare e bene. Sono mossi dal desiderio, non di fare soldi, ma di fare, anche se inizialmente in poca quantità, dei vini di alto livello qualitativo. Conoscono delle persone giuste, brave che vogliono aiutarli nel loro intento, senza secondi fini, ma con il solo intento di aiutare questi tre giovani a raggiungere il proprio scopo. Quello dei tre con esperienza nel mondo del vino è Emanuele che ha lavorato nel mondo del vino toccando tutti i settori sia produttivi che commerciali. Emanuele, che si occupa anche della commercializzazione in America dei vini di alcune importanti Aziende Italiane.
Conosciuto il mercato americano, Emanuele, giovane, molto sveglio, forte di una sua precedente esperienza, avendo dei sani principi di rispetto degli altri, ha capito molto bene cosa è giusto fare e cosa no nei rapporti con il prossimo. Quando il suo progetto era agli albori vedevo in lui l’entusiasmo, che un giovane è giusto che abbia, e cioè di voler produrre dei vini di alta qualità, non dei bluff e cioè vini fatti fare dagli altri. Quando gli ho parlato, nei nostri plurimi incontri, non gli ho mai sentito dire di volere fare soldi con il vino, a tutti i costi, ma l’ho sempre sentito parlare con modestia, semplicità e pacatezza dei suoi progetti.
Il suo principio ed il suo desiderio era quello di riuscire a fare dei vini di piacere. I suoi amici soci Alessandro e Niccolò la pensano come lui. Ciascuno ha impiegato in questo progetto i propri averi e tutti e tre si sono rimboccati le maniche della propria camicia.
La scelta delle tre etichette dei vini prodotti è stato il frutto di studio durato ben tre anni.
Le tre etichette hanno un significato profondo: 1) L’amicizia dei tre soci, 2) l’isola o location, 3) il ciclo vegetativo.
1) L’amicizia
I due filari che vanno in un’unica direzione al centro del disegno rappresentano per la loro amicizia, un legame molto forte, basato su valori profondi che sono la base da cui è partita quest’avventura.
2) L’isola.
E’ la loro location, il loro habitat, il loro spazio, uno dei più belli della Toscana nel cuore pulsante di una ottima zona di produzione dei vini di alta qualità. Il trittico unito (le tre etichette messe una accanto all’altra è la rappresentazione del loro primo vigneto. Si tratta di una foto scattata da Emanuele in cima ad un filare.
3) Il ciclo vegetativo.
I 4 colori del dipinto a) verde primavera, b) rosso: estate, c) arancione: autunno d) blu: inverno, vogliono imprimere parte della loro filosofia produttiva che mette la vigna in primissimo piano. Le quattro stagioni rappresentano un “dettaglio” che si troverà in ogni annata, sempre uguale senza mai avere omogeneità tra le varie annate.
La loro azienda si trova tra Panzano e Montefioralle nel cuore del Chianti classico sicuramente una zona vocata per la produzione di grandi vini.
Le vigne hanno una esposizione a sud, esposizione che permette al suolo di dare calore, entrando tra le viti. Le vigne si trovano ad una altitudine che va dai 400 ed i 520 mt s.l.m.
Le vigne sono circondate da colline che creano un microclima ideale per la viticultura. L’altitudine dona alle viti acidità e freschezza alle uve. L’esposizione dei vigneti che variano da sud a sud-est, donano maturità e dolcezza al frutto, mentre il terreno, formato da galestro, argilla calcarea, scisto e frammenti fossili, da quella sapidità e mineralità necessarie per la vita del vino.
In cantina le fermentazioni sono completamente naturali, il sangiovese invecchia in botti grandi mentre per il Merlot vengono utilizzate le barriques. L’uso dei solfiti è al minimo ed una leggera filtrazione non altera le caratteristiche organolettiche del vino.
I vini prodotti sono tre. La Vecchia Vigna con uvaggi tipicamente autoctoni. Sangiovese, Canaiolo, Colorino, Malvasia e Trebbiano. La Gran selezione Chianti Classico con uvaggio al 100% Sangiovese. Il Merlot I.G.T. Toscana. Ovviamente avere dei vigneti in zona vocata a fare dei buoni vini non significa riuscire a farli. Ci sono tante aziende nel mondo che producono i vini in zone vocate che non riescono a fare dei vini non grandi, ma neppure decenti.
Produrre un vino è come fare un puzzle con tantissimi pezzi. Ci vogliono le persone giuste che abbiano i tuoi stessi principi e lo stesso entusiasmo.
I nostri amici hanno trovato un giovane agronomo Gianluca Grassi ed un giovane e bravissimo enologo Valentino Ciarla, persona ben preparata che riesce a fare degli ottimi vini valorizzando profumi e sapori tipici del vitigno e del terrior. Si sentirà parlare di quest’azienda per la qualità dei suoi vini la cui più vecchia annata risale solo al 2017.
Per quanto riguarda la larghezza del tannino, è importante che faccia le precisazioni che seguono, affinchè possa essere compresa. Io sento il tannino del vino sulla gengiva superiore. La totale larghezza del tannino è 6/6, cioè tutta la larghezza della gengiva superiore. Ovviamente, se il tannino è meno largo, potrà essere per esempio 5/6 e così via. La larghezza del tannino è importante quando la qualità dello stesso è di buono o alto livello. Più il tannino è largo, più il vino è degno d’attenzione, ma il tannino, come ho precisato, dev’essere, in ogni caso, di buona qualità.
Passiamo adesso a descrivere i vini degustati.
AZIENDA ISOLA DELLE FALCOLE
VECCHIA VIGNA, annata 2017
(uvaggio : 70% Sangiovese, 10% Canaiolo, 10% Colorino, 5% Malvasia e 5% Trebbiano)
Uve raccolte per pianta 800 gr, macerazione 12/15 giorni con temperatura 26/28 gradi. Fermentazione e sosta per 18 mesi in botti grandi ed 8 mesi in bottiglie prodotte 6000. Primo anno di produzione 2017.
Rosso rubino lievemente granato.
Naso interessante e carico, con profumo intenso di noce moscata e di vinosità seguite dal pepe nero, lemongrassa, caucciù, menta piperita, eucalipto, rosmarino, salvia, alloro, sella di cuoio, parte bianca interna della buccia dell’anguria, violetta, conserva di pomodoro, acino della malvasia secca, lievi di episperma (parte della seconda pelle del marrone bollito) per terminare con soffi di saponetta alla lavanda che mi ricorda la “Atkinson”.
Al gusto la cavità orale è accarezzata da un corpo medio delicato. Il vino è ben equilibrato con alcool e freschezza in ottima sintonia tra loro. I tannini sono dolci, abbastanza larghi (5/6+), inizialmente setosi per poi asciugare lievemente la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza gustativa. Piacevole beva.
(92/100)
AZIENDA ISOLA DELLE FALCOLE
VIGNA VECCHIA, annata 2018
Manto rosso rubino abbastanza intenso.
L’olfatto ti rimanda nella memoria la Provenza, ed esattamente il campo di lavanda. Seguono toni di pepe nero, noce moscata, rosmarino, alloro, salvia sella di cuoio, iodio, colla coccoina (latte di cocco e mandorla), guscio duro della mandorla, gas gpl, per terminare con sussurri di ciliegia.
Bocca piacevole, il corpo è medio ed il vino è equilibrato poichè non si percepisce, neppure minimamente, la massa alcoolica.
I tannini sono dolci, abbastanza larghi (5/6), inizialmente vellutati per poi asciugare un pò la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza gustativa. I tannini sono più spessi di quelli del 2017.
(93/100)
AZIENDA ISOLA DELLE FALCOLE
VECCHIA VIGNA, annata 2019
non ancora in bottiglia
Colore rosso rubino e porpora intensi.
Al naso si sente in modo evidente il profumo della ciliegia marasca nera, un pò candita, noce moscata, mobile di sagrestia (legno vecchio e incenso), lavanda, dolci dell’esterno del confetto, ciliegia sottospirito, mela rossa, pelle di conceria in fine lavorazione, per terminare con ricordi di Gas gpl.
Al palato il corpo è medio ed il vino ha un buon equilibrio tra alcool e freschezza.
I tannini sono dolci, abbastanza larghi (5/6–), inizialmente vellutati per poi asciugare un pò la gengiva superiore.
Lunga è la sua persistenza gustativa intensa. Vino piacevole che deve ancora fare la sua sosta in bottiglia. Le uve sono più mature delle due precedenti annate.
(90-92/100)
AZIENDA ISOLA DELLE FALCOLE
GRAN SELEZIONE, annata 2017
(uvaggio: 100% Sangiovese)
Primo anno di produzione 2018 che entrerà in commercio a primavera 2022.
Uve raccolte per pianta gr 800. Macerazione 12/15 giorni con temperatura 26/28 gradi. Fermentazione in acciaio, sosta per 30 mesi in grandi botti (20hl). Francesi della Sloveia con sosta per 8 mesi in bottiglia. Bottiglie prodotte 2.600.
Rosso rubino abbastanza intenso.
Mix olfattivo fatto di profumi di saponetta di lavanda Atkinson, pesca rossa pelosa, boisé, menta, eucalipto, grafite, castagna bollita, con finocchio selvatico, cioccolata, per terminare con ricordi di gas gpl.
Al palato è sapido, minerale succoso di prugna e ciliegia. Il corpo è medio e l’asse alcool-freschezza è in perfetto equilibrio.
I tannini sono dolci, larghi (6/6–), inizialmente vellutati per poi asciugare e far bruciare, lievemente, la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza gustativa intensa.
(92/100)
AZIENDA ISOLA DELLE FALCOLE
GRAN SELEZIONE, annata 2018
(uvaggio: 100% Sangiovese)
Non ancora in bottiglia
Veste rosso rubino – porpora intenso nero.
Si innalzano dal bicchiere profumi di ciliegia marasca nera matura, noce moscata, amaretto, menta, eucalipto, appretto (amido spray per stirare), lemongrassa, per poi terminare con piacevoli carezze floreali di lavanda.
Il corpo è medio plus e la cavità orale è inondata di succo di ciliegia e prugna. L’equilibrio tra alcool e freschezza è lievemente altalenante e scomparirà dopo la sosta del vino in bottiglia. I tannini sono dolci, spessi, compatti, larghi (6/6–), inizialmente vellutati per poi asciugare e bruciare, lievemente, la gengiva superiore. Si tratta di un vino piacevole che necessiterà della sosta in bottiglia per dare i meglio di se.
Lunga è la sua persistenza gustativa. (92-94/100)
AZIENDA ISOLA DELLE FALCOLE
GRAN SELEZIONE, annata 2019
(uvaggio: 100% Sangiovese)
Non ancora in bottiglia
Robe rosso porpora.
Ricca e varia espressione gustativa con profumi di ciliegia, pesca rossa pelosa, lievi di duro di menta (bastoncino di zucchero), incenso, eucalipto, grafite, castagna bollita con finocchio selvatico, lievi di vernice ad olio, pepe nero, noce moscata, alloro, salvia, per terminare con ricordi di fragolina di bosco.
Il corpo è medio, fine ed elegante.
Buon equilibrio tra alcool e freschezza, la seconda copre completamente il primo.
I tannini sono dolci, larghi ( 6/6–) e vellutati.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale lievemente boisé.
(93-94/100)
AZIENDA ISOLA DELLE FALCOLE
MERLOT, annata 2018
(uvaggio: 100% Merlot)
Primo anno di produzione il 2017, uve raccolte per ceppo gr 500. Macerazione 12/15 giorni a 26/28 gradi. Fermentazione in acciaio poi sosta 15 mesi in barriques francesi e 8 mesi in bottiglia. Bottiglie prodotte 1300.
Rosso porpora-nero.
Al naso è un tripudio di piacevolezza con profumi intensi di tartufo nero, grafite e ciliegia. Seguono note di tabacco biondo della Virginia, tabacco trinciato medio, vernice ad olio, iuta, per terminare con nuvolette di incenso.
In bocca è molto piacevole, ha sapore di tartufo nero e ciliegia. Il corpo è medio ed il vino è perfettamente equilibrato con massa alcoolica completamente inoffensiva grazie alla freschezza ed ai tannini. Questi ultimi sono dolci, larghi (6/6-), fini e setosi. Lunga è la sua persistenza gustativa.
(95/100)
AZIENDA ISOLA DELLE FALCOLE
MERLOT, annata 2019
(uvaggio: 100% Merlot)
Al momento dell’assaggio non aveva ancora fatto la fermentazione malolattica.
Colore porpora intenso- nero.
Al naso si godono un’intesa grafite ed una copiosa nota fruttata di ciliegia, seguono toni di cassetta di medicine, cenere della legna del caminetto, per terminare con rimandi balsamici di menta ed eucalipto.
Il palato gioisce nel sentire una esplosione di tartufo nero. Il corpo è medio ed il vino è ben equilibrato, fine ed elegante.
La freschezza ed i tannini rendono il vino ben equilibrato non facendo percepire, neppure minimamente, la massa alcoolica.
I tannini sono dolci, fini, larghi (6/6-) e setosi.
Bel vino già da adesso con frutta giustamente matura. Questo 2019 ha un pò meno struttura del 2018 ma colpisce per la sua finezza.
(95-97/100)
Sarà curioso e piacevole seguire il percorso futuro di questa giovane e qualitativa realtà.